Palazzolo Acreide, Festa di San Paolo Apostolo

Palazzolo Acreide

Festa di San Paolo Apostolo


Il Simulacro di “San Paolo Apostolo”, Patrono di Palazzolo Acreide.

La Festa di San Paolo Apostolo, assieme a quella di “San Sebastiano” (che si tiene il 10 Agosto di ogni anno), è considerata dai palazzolesi e non solo come la “Festa più bella e più ricca della Provincia di Siracusa”. Questa grande festa si tiene ogni anno il 28 e il 29 di Giugno con la presenza di migliaia di persone tra palazzolesi e turisti provenienti da ogni parte di Italia. Proprio per la sua magnifica fastosità, questa festa è stata considerata dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità” per i vivaci riti religiosi e folcloristici, soprattutto legati alla fervente fede dei “Sanpaulisi”, la frangia più accanita dei devoti di “San Paolo”, pronta a fare qualsiasi sacrificio per onorare il loro “Patrono”.

La “Storia di San Paolo”

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Immaginetta raffigurante “San Paolo di Palazzolo”.

“San Paolo” nacque a Tarso, nell’Asia Minore (attuale Turchia) tra il 5 e il 10 d.C. Lui prima si chiamava col nome di “Saulo”. Dopo molti anni di studi passati tra la sua città natale e Gerusalemme, egli divenne “Fariseo” (funzionario) presso il Tempio di Gerusalemme, il più importante luogo di culto della Palestina ai tempi di Gesù. Lui non conosceva le gesta del “Messia” poiché era in giro per l’Asia Minore per studiare le culture classiche greche e romane, infatti non era neanche a Gerusalemme quando avvennero sia la “Morte” che la “Resurrezione di Cristo”.

Al ritorno a Gerusalemme egli venne informato sull’operato dei “Seguaci di Cristo” (i “Cristiani”) ritenuti pericolosi poiché volevano sovvertire il governo ebraico dopo la morte del loro “Maestro”. Saulo allora venne incaricato di dare la caccia ai Cristiani e ucciderli. La sua azione più crudele fu quella con cui portò il giovane cristiano Stefano al Martirio. Dopo un processo inventato fece uccidere Stefano con la lapidazione, che consisteva nello scagliare giganteschi massi al condannato finché non moriva per le ferite riportate. Il “Martirio di Santo Stefano” fu un’azione molto crudele che ebbe molta risonanza nella comunità cristiana di Gerusalemme; infatti molti membri di essa scapparono a Damasco (in Siria). A Saulo venne ordinato di raggiungerli e di ucciderli. Una notte, durante il tragitto verso Damasco, Saulo ebbe una visione; vide una grande luce che lo accecò e sentì una voce che gli chiedeva in nome di chi perseguitasse e uccidesse chi onorasse il “Figlio di Dio”. Lui si accorse che quella voce era di “Gesù Cristo” e credeva in un primo momento di esser stato punito da un Dio crudele che voleva vendicare le tante vittime uccise da lui; ma dopo tre giorni di cecità totale e di stentata peregrinazione nel deserto, venne inviato da Dio un cristiano di nome Anania che impose le sue mani sulla testa di Saulo e lo fece guarire dalla cecità. Dagli occhi di Saulo caddero delle scaglie e subito dopo si sentì la voce di “Cristo” che disse a Saulo che il suo nome ormai era “Paolo” e che era stato perdonato per tutti i suoi crimini.

Paolo iniziò a predicare così le opere di Gesù Cristo per buona parte della Giudea, finché i Capi Ebrei di Gerusalemme non lo condannarono a morte per “Alto Tradimento” giurando che se lo avessero catturato, l’avessero subito ucciso. Paolo fu scaltro e approfittando della diatriba tra Gerusalemme e Roma (che imponeva ai Giudei di venerare l’imperatore come un Dio) scrisse numerose lettere alle comunità cristiane dell’Asia Minore, della Grecia e dell’Italia (le “Lettere di San Paolo Apostolo” lette durante la Messa). Calmatesi le acque, Paolo effettuò il “Primo Viaggio” con cui predicò direttamente nei territori dell’Asia Minore (comprendente le attuali nazioni di Cipro, Turchia, Armenia e Georgia) a scanso del pericolo di essere arrestato dai Romani, che avevano già incominciato a perseguitare i Cristiani. Dopo aver fatto ritorno in Giudea, Paolo preparò il “Secondo Viaggio” che toccò le coste del Mar Nero, la Tracia, la Macedonia e la Grecia, aree fortemente ostili ai Cristiani ma non per questo sprovviste di “Comunità Cristiane”.

Dopo questo lunghissimo viaggio, Paolo decise di farne un altro che sarà quello che farà conoscere il suo coraggio nel diffondere Cristo in tutto il mondo fino ad ora conosciuto; il “Terzo Viaggio”. Fu proprio in questo intenso viaggio che “San Paolo” toccò le coste e l’entroterra siciliano tra cui anche i territori in cui sorge tuttora Palazzolo Acreide dopo esser stato in Africa e a Malta (altro luogo in cui “San Paolo” è molto venerato). Dopo aver toccato la Sicilia, Paolo salì prima a “Rhegium” (Reggio Calabria), “Cuma” (l’odierna Pozzuoli, in Provincia di Napoli) e infine andò a Roma (cosa che nessun predicatore cristiano all’infuori di San Pietro aveva fatto fino ad allora) per predicare all’esigua ma attiva Comunità Cristiana, costantemente minacciata. Viste le sofferenze dei Cristiano a Roma, decise di aiutarli e confortarli. Ma dopo pochi giorni Paolo venne catturato, incarcerato e dopo due anni di atroci torture venne condannato a morte e ucciso per decapitazione nel 67 d.C. sotto l’Imperatore Nerone, acerrimo nemico dei Cristiani.

“San Paolo” venne canonizzato dopo la Caduta dell’Impero Romano e oggi quel che resta delle sue reliquie è sepolto sotto l’altare della Basilica di Paolo Fuori le Mura a Roma. A Palazzolo Acreide venne inviata intorno al 1600 una “Reliquia del Santo” (un frammento del braccio) che viene custodita dentro un prezioso reliquiario.

[riduci]

Il culto di “San Paolo” a Palazzolo Acreide

Storicamente è noto che “San Paolo” sbarcò in Sicilia durante il suo “Terzo Viaggio” ma si è sicuri quale fosse il punto preciso della Sicilia in cui sbarcò; ma presumibilmente il “Santo” mise piede nella fascia di terra tra le odierne città di Portopalo di Capo Passero e Pozzallo (Ragusa).

Dopo il suo sbarco in Sicilia, “San Paolo” andò a trovare subito la Comunità Cristiana di Siracusa ma, minacciato dalle persecuzioni contro i cristiani attuate dal prefetto romano di Siracusa, “San Paolo” scappò verso gli Iblei toccando prima gli odierni territori di Solarino e appunto il territorio di Palazzolo Acreide dove predicò alla piccole Comunità Cristiane di Akrai e Casmene (Buscemi). Dopo un breve soggiorno tra i Monti Iblei, “San Paolo” scese di nuovo a Solarino e mentre benediceva un’ultima volta le Comunità Cristiane iblee, lasciò secondo la leggenda un’impronta del suo piede che si andò ad aprire formano un pozzo miracoloso (“U Puzzu i San Paulu” ), per saperne di più su quest’ultimo evento vai nella pagina “Feste e Tradizioni di Solarino” e clicca sul link “Festa di San Paolo”.

Facendo un salto millenario in cui la fede di questo “Santo” andava crescendo sempre più, arriviamo nel 1600; secolo in cui “San Paolo” venne proclamato dall’Arcidiocesi di Siracusa con il titolo di “Patrono di Palazzolo Acreide” a discapito del “Protettore” della città, “San Sebastiano”, proprio perché il “Santo di Tarso” ha portato direttamente il “Messaggio di Cristo” nelle terre palazzolesi.

Intanto tra i “Sammastianisi” (la frangia più accesa dei devoti a “San Sebastiano”) non correva buon sangue, tanto che i vari tumulti tra le due “Confraternite” hanno fatto credere che le due feste più importanti di Palazzolo non si facessero più. (vedi nella pagina precedente il link intitolato al dualismo tra “San Paulisi” e “Sammastianisi” ). Invece con il passare del tempo è arrivata la prova di maturità da parte delle due associazioni ecclesiastiche che ora si rispettano a vicenda, malgrado facciano ogni anno una vivace ma onerosa “competizione” per “organizzare la festa più bella di Palazzolo”.

Il culto dei “Ciarauli”

Anche a Palazzolo vi era presente il cosiddetto culto legato ai “Ciarauli” come nella vicina Solarino, città del siracusano anch’essa molto legata a “San Paolo Apostolo”. Il termine “Ciaraulo” (derivato dalla parola greca “Keraules” significante “Suonatore di corno”) sta a significare una sorta di taumaturgo che guariva le persone dalle ferite dei serpenti. Chiunque nasceva il 25 Gennaio era “Ciaraulu” poiché in quella data si ritenne che venne martirizzato “San Paolo”, che secondo una leggenda maltese, venne morso da una serpe inviata dal demonio, ma il veleno di essa non fece effetto sul corpo del Santo. Per la festa di San Paolo molta gente cercava a Palazzolo questi presunti “Ciarauli” che, grazie all’imposizione delle mani, guarivano le persone dai morsi dei serpenti. Una persona per essere “Ciaraula” non deve aver nessuna paura dei serpenti (specialmente di quelli velenosi), non facendosi mordere e anzi riuscire a richiamarli a se (localmente “Ciarmarili”) addirittura riuscendo con la propria saliva a curare le persone morse da questi animali. Il “Ciaraulu” è riconoscibile da una strana formazione venosa sotto la lingua (simile ad un ragno) e deve essere nato il 29 Giugno, nel giorno consacrato a “San Paolo”. 

Bisogna dire che, in occasione della festività di San Paolo di Solarino, molti palazzolesi si recavano anticamente nella cittadina per chiedere l’intervento dei “Ciarauli” solarinesi per preservare i loro cari dai morsi delle serpi (ormai quasi del tutto estinte a causa di una efferata caccia effettuata secoli fa contro questi rettili). Oggi anche il culto palazzolese legato ai “Ciarauli” è quasi del tutto scomparso, ma per la festa di San Paolo vengono preparati dei pani a forma di serpenti attorcigliati a cerchio, chiamate “Cudduri ri San Paulu” e ancora oggi viene recitato il detto “San Paulu spina r’addauru spina pungenti nun muzzicari a mia e mancu la genti” ; preghiera comune ad altre città della Provincia di Siracusa che preservava la gente dai morsi delle serpi.

Una festa “pirotecnica”

La festività di San Paolo di Palazzolo Acreide è considerata come una delle principali feste pirotecniche siciliane ed italiane per l’alta qualità ma anche per la notevole quantità di materiale pirotecnico utilizzato durante i festeggiamenti. Teatro degli spettacoli pirici è la Piazza Matrice, dietro la Chiesa di San Paolo (e in parte anche la Piazza Umberto I) in cui vengono accesi meravigliosi fuochi diurni (quelli più potenti) e notturni (quelli più coreografici). L’evento pirotecnico più atteso è senz’altro la “Sciuta” del Simulacro del Patrono palazzolese salutata dal lancio di “Nzareddi” ossia strisce di carta colorata, e di bigliettini colorati che in maniera particolare colorano l’uscita di “San Paolo” della Processione diurna del 29 Giugno.

Tutti questi sontuosi spettacoli pirotecnici hanno una potenza e una varietà di fuoco molto maggiore tant’è che a Palazzolo si dice che “Quannu San Paulu nesci cu dda spata, tremunu Buscemi, Cassaru e Palazzolu” proprio per il grande volume di fuochi pirotecnici accesi quando il Santo esce dalla propria chiesa.

I festeggiamenti invernali in onore di “San Paolo” (24 – 25 Gennaio)

Il 25 Gennaio ricorre liturgicamente la “Conversione di San Paolo” e a Palazzolo vi è una solenne festa che si svolge il 24 e appunto il 25 di Gennaio. È una versione invernale della tanto attesa festa di Giugno ma ugualmente toccante e sentita dai fedeli “Sanpaulisi”.

Il 22 e il 23 Gennaio corrispondono ai primi due giorni del Triduo di Preparazione alla festività invernale in cui si terranno solenni Messe alle ore circa 18.00.

La sera del 24 Gennaio, ultimo giorno del Triduo e Vigilia della Festa della Conversione di San Paolo, dopo la Messa solenne delle ore 18.00 all’interno della Basilica di San Paolo vengono “svelati” sia il “Reliquiario”, sia la Statua di “San Paolo” alle ore 19.00. Tra le invocazioni e le grida di gioia della gente avviene la cosiddetta “Sciuta ra cammira” del veneratissimo Simulacro di “San Paolo”.

Il 25 Gennaio, giorno della “Conversione di San Paolo”, alle ore 06.30 del mattino inizia la solenne Messa dell’Aurora presso la Chiesa di San Paolo che apre i festeggiamenti. Seguiranno solenni Messe alle ore 08.30, 09.30 e 11.00.

La sera del 25 Gennaio alle ore 18.00 si tiene la solenne Messa serale seguita da un gran numero di fedeli. Al termine della funzione alle ore 19.00 la “Reliquia di San Paolo” viene portata in Processione per le vie della zona bassa del centro storico, da sempre fedele al Patrono.

Dopo un lungo giro seguito da molti fedeli “Sanpaulisi”, l’entrata della processione del Reliquiario in chiesa viene salutata da un buon spettacolo pirotecnico.

Otto giorni dopo, dopo una solenne Messa serale che si tiene sempre alle ore 18.00, sia la “Statua” che la “Reliquia” vengono “Velate” tra i saluti e le invocazioni dei fedeli; ritorneranno ad essere visibili ai fedeli solo per l’importante e più fastosa festa estiva attesa da tutti i palazzolesi, specialmente gli emigrati palazzolesi fedeli al Patrono che tornano per godersi la grande festa di Giugno.

La Festa Estiva di San Paolo

I preparativi per la festa e il Triduo di Preparazione (26, 27 e 28 Giugno)

Come detto nell’introduzione, questa festività è considerata assieme a quella di “San Sebastiano” della stessa Palazzolo e alla festa di Sant’Alfio di Lentini come “la più bella della Provincia di Siracusa”  sia per i suoi spettacoli pirotecnici, sia per le sue forti e toccanti tradizioni popolari.

Il 26 Giugno inizia ufficialmente il Triduo di Preparazione alla festa (comprendente solenni Messe alle ore 18.00 presso la Chiesa Madre di San Nicola nei giorni 26 e 27 Giugno) che vedrà lo svolgimento della tanto attesa corsa ciclistica nota come “Trofeo San Paolo” avente inizio alle ore 16.30 che si terrà nel centro storico palazzolese. Di sera alle ore 21.00 presso la Piazza Umberto I si terrà uno spettacolo musicale curato da artisti locali. Al termine della serata alle ore 23.00 presso la Piazza Umberto I avviene la scenografica inaugurazione delle sontuose Luminarie che illumineranno a festa i quartieri limitrofi alla Chiesa di San Paolo tramite un originale spettacolo di luci e fuochi d’artificio.

Il 27 Giugno si terrà un pellegrinaggio votivo presso la Contrada nota come “San Pauluzzu” in cui si terrà una solenne Messa alle ore 19.00. Mentre di sera dalle ore 21.00 in poi iniziano gli spettacoli musicali alla Villa Comunale che attireranno numerosi palazzolesi vogliosi di divertirsi per l’imminente festa. Questo evento è chiamato scherzosamente “A sirata a villa” (“La serata alla villa”). Nel frattempo viene posta sia la sontuosa illuminazione che abbellirà Piazza Umberto, sia i “Prisenti”, drappi di color rossoverde o rosso porpora raffiguranti “San Paolo”, la “P” di “Paolo”, un serpente ed una spada (simboli legati a “San Paolo”), posti nella Piazza Umberto I e sul tragitto che compirà la Processione.

“A Sciuta ra cammira” (28 Giugno)

I festeggiamenti in onore del “Santo Apostolo” iniziano ufficialmente il 28 Giugno in cui ricade l’ultimo giorno del Triduo. Nel tardo pomeriggio alle ore 18.15 dal Sagrato della Basilica di San Paolo comincerà la sfilata a cavallo delle massime autorità e degli sbandieratori. Questa sfilata si snoderà per le principali vie cittadine fino a ritornare poi in prossimità della Basilica di San Paolo, riccamente addobbata a festa con sontuosi drappi rossi. Lì inizierà verso le ore 19.00 una lunghissima Messa solenne quasi completamente cantata da soprani e tenori locali.

 Al termine della Messa, alle ore 20.30 vi è l’evento che i devoti “San Paulisi” aspettano con ansia durante l’arco dell’anno, la cosiddetta “Sciuta ra cammira” (“Uscita dalla camera”) della Statua e della “Reliquia” di “San Paolo” (molto più chiassosa di quella invernale), evento spettacolare che diviene commovente quando viene svelata la statua dalla nicchia, salutata dalle grida di invocazione dei fedeli che pressappoco recitano questo verso “E chi semu tutti muti???” a cui i fedeli risponderanno alzando le mani in aria e gridando “Viva San Paulu”, “Viva lu gran Patronu” e “Paulu ri la vita Patronu” (si usa anche il termine “Patrò”).


La “Sciuta ra Cammira” del Simulacro di “San Paolo”.

La Statua verrà esposta sull’Altare Maggiore della Chiesa e per tutta la serata sarà meta di pellegrinaggi. La sera presso la Piazza Umberto I alle ore 22.00 vi è uno spettacolo musicale a cui parteciperanno cantanti italiani famosi, dopodiché (se organizzato) viene effettuato un sontuoso spettacolo piromusicale a conclusione della serata che si terrà davanti al Sagrato della Chiesa di San Paolo. Si tratta di fuochi d’artificio sparati a ritmo di musica tramite centraline azionate tramite computer che in base alle frequenze musicali accendono i mortai da cui partono i fuochi.

La Festa di San Paolo di Palazzolo (29 Giugno)

L’inizio della Festa di San Paolo


L’inizio dei festeggiamenti in onore di “San Paolo Apostolo”.

Il 29 Giugno è il giorno più importante dei festeggiamenti in onore di “San Paolo”. Infatti i palazzolesi non riescono a dormire sia per il chiasso fatto durante la nottata da chi voglia di andare a dormire non ne ha, sia per la snervante attesa della festa.

Alle ore 07.00 del mattino vi è lo sparo cadenzato di potenti colpi di cannone che “svegliano” i palazzolesi per avvisarli del sontuoso giorno di festa. Dopodiché alle ore 07.30 la banda musicale palazzolese marcerà per le vie cittadine annunziando con allegre melodie l’inizio della festa. Nel frattempo presso la Basilica di San Paolo di Palazzolo vi saranno una serie di Messe solenni che si tengono nella Basilica consacrata al “Santo Patrono” di Palazzolo alle ore 07.00, 08.00, 09.00 e 10.00.

Come da tradizione, la mattina della festa alle ore 09.00, presso il Sagrato della Chiesa si tiene la sopracitata raccolta delle “Cudduri ri San Paulu” o “Duna” (“Doni”). Su dei carrelli chiamati “Carretti ro pani” vengono trasportati enormi pani aventi la forma di serpenti aggrovigliati, di spade (che raffigurano la spada con cui, secondo la leggenda, “San Paolo tagliò la testa alla serpe inviata dal demonio”, che lo aveva morso per avvelenarlo), di ciambelle o addirittura a forma del “Reliquiario di San Paolo”. Questi gustosi pani verranno prima raccolti dalle panetterie cittadine (note in tutta la provincia per la gustosità del “Pane Palazzolese”) con una trionfale raccolta “a cavallo”; coloro che effettueranno la raccolta del pane saranno accompagnati appunto da “cavalieri a cavallo”. I pani raccolti saranno poi benedetti, e infine venduti per tutta la mattinata presso il Sagrato. I pani di rimanenza verranno distribuiti ai poveri.

Nel frattempo verranno distribuite le “Spiche ri San Paulu”, mazzetti benedetti formati da rami di lavanda aggrovigliati tra loro; secondo la credenza popolare essi allontanano il male. Alle ore 10.30 vi sarà la “Benedizione degli animali e delle sementi”. Nel mezzo di queste manifestazioni sacre, i fuochisti sistemano le cariche contenenti gli “Nzareddi”, che verranno sparate nel momento della “Sciuta”. Questi tanto citati “Nzareddi” non sono altro che riquadri e fettuccine di carta multicolori terminanti con un chiodo di ferro (posti nelle estremità per far si che queste fettuccine di carta cadano sul terreno perfettamente senza che svolazzino di qua e di la quando verranno sparate in aria), confezionati meticolosamente durante l’anno dalle donne e dai fanciulli di Palazzolo; inoltre sul vertice della facciata della chiesa saranno poste due sagome di cartone raffiguranti due “Angeli”. Quando queste sagome cadranno, partirà lo spettacolo pirotecnico della “Sciuta”. Alle ore 11.00 inizia la “Messa solenne” del mattino a cui parteciperà gran parte dei palazzolesi devoti a “San Paolo”. Al termine di questa sontuosa Funzione ecclesiastica vi sarà la grandiosa “Sciuta”.

La “Sciuta” e lo sparo degli “Nzareddi”

Appena data la Benedizione verso le ore 12.00, la gente si precipita fuori (tranne i portatori di “San Paolo”) per assistere alla grandiosa “Sciuta”, ogni anno documentata e filmata da importanti emittenti televisive regionali, nazionali ed internazionali per la sua potenza, grandiosità, fastosità, e ricchezza di colori. Non a caso è considerata dai palazzolesi come “l’evento principale della festa”, aspettato con ansia per un anno intero dalla cittadinanza di Palazzolo, ma soprattutto dai “San Paulisi”, che finanziano di tasca loro questo spettacolo pirotecnico unico nel suo genere. Bisogna dire che la “Sciuta che Nzareddi” viene praticata anche in altre città del siracusano (tra cui Solarino, Sortino, Buscemi, Ferla, Cassaro, Buccheri e Canicattini Bagni), ma quella più bella si tiene solo ed esclusivamente a Palazzolo Acreide.

Nel frattempo i portatori incominciano a prepararsi per la Processione ponendo la Statua di “San Paolo” e la sua “Reliquia” sui loro pesanti Fercoli in oro massiccio che verranno portati a spalla per le vie del centro storico palazzolese. Avvenuto ciò la Processione ha inizio.

Alle ore 13.00 un lungo scampanio cadenzato dallo sparo di fuochi d’artificio piuttosto forti richiama la gente nello spazio antistante la facciata della Chiesa di San Paolo; lo sguardo è fisso sui due “Angeli” di cartone. Appena verranno fatti cadere a terra inizierà la maestosa e spettacolare “Sciuta i San Paulu” (considerato l’evento più atteso in Provincia di Siracusa per quanto riguarda le festività religiose) dove contemporaneamente usciranno le “Vare” di “San Paolo” e della “Reliquia” e soprattutto partirà lo sparo degli “Nzareddi” che durerà una decina di minuti. Ora saranno i video sottostanti a parlare poiché non vi sono parole per descrivere un autentico spettacolo che rende celebre nel mondo intero non solo Palazzolo Acreide e la Provincia di Siracusa, ma la Sicilia intera. I turisti non abituati a simile spettacolo non possono far altro che guardare a bocca aperta.


I mortai contenenti gli “Nzareddi” posti presso il sagrato della chiesa.

Il motivo di questo dispendioso e regale spettacolo multicolore? La fede profonda dei devoti di “San Paolo” che per onorare al meglio il loro “Santo” sono disposti a tutto anche a spendere cifre esorbitanti, che verranno offerte dai fedeli del “Santo Patrono di Palazzolo”.


La partenza della Processione di “San Paolo”.


Il sontuoso sparo degli “Nzareddi” durante la “Sciuta” di “San Paolo”.

La Processione diurna di “San Paolo”

Dopo il sontuoso spettacolo pirotecnico della “Sciuta”, vi è la “Processione vera e propria” che si snoda nel quartiere medievale di Palazzolo, salutata dal forte sparo di salve e di fuochi artificiali. E nel frattempo i capi della “Confraternita di San Paolo” iniziano ad urlare a squarciagola la seguente invocazione “E chi semu tutti muti???” a cui tutti risponderanno “San Paulu Patronu” o “Viva San Paulu” a seconda dei casi. La Processione diurna in onore di “San Paolo Apostolo” ha inizio alle ore 13.00 dopo la “Sciuta”.

Questa Processione è logorante per i Portatori che portano il Simulacro di “San Paolo” a “Spadda nura” (significante a “Spalla nuda”) sostenendo il peso delle travi sulle spalle che non sono protette dai cuscinetti utilizzati per rendere meno faticoso il trasporto del gigantesco catafalco dorato; ma a loro non interessa poiché hanno fatto il “Voto” al “Santo” dove si impegnano a portare a spalla la statua del “Patrono” comunque e dovunque.  Le donne invece praticano il “Viagghiu scausu” (“Viaggio scalzo”) camminando a piedi nudi malgrado l’asfalto bollente; anche loro hanno fatto il “Voto” a “San Paolo” di camminare scalze per strada con lo scopo di ringraziarlo presumibilmente per delle grazie ricevute. Durante la processione vengono alzati i bambini neonati verso il “Santo” in modo che lui possa benedirli. Inoltre vengono raccolte molte banconote di grosso taglio (che non scendono mai sotto i 50 euro) che servono sia per darli in beneficenza in onore di “San Paolo”, sia per pagare le spese inerenti alla festa. Bisogna dire che queste offerte superano abbondantemente i 50 mila euro, somma nettamente superiore al reddito medio di Palazzolo. Queste forti somme di denaro sono offerte come “Voto” a “San Paolo” e verranno utilizzate sia per pagare i festeggiamenti, sia per aiutare i bisognosi. Attorno ai pellegrini vi è la “Confraternita di San Paolo” che porta i vessilli rosso – verdi raffiguranti simbolicamente il “Martirio di San Paolo” (rosso) e la serpe che inutilmente tentò di uccidere “San Paolo” (verde).


L’inizio della Processione del Simulacro di “San Paolo”.

Dopo aver abbandonato la Piazza antistante alla Basilica di San Paolo, la Processione raggiunge la Chiesa dell’Annunziata, dentro la quale verrà fatta entrare la “Reliquia di San Paolo Apostolo” salutata da urla di gioia e da scroscianti applausi.

Terminata la sosta all’Annunziata, la Processione si fa sempre più complicata per i portatori perché i Simulacri attraverseranno una serie di vicoli stretti posti in forte pendenza; solo l’incoraggiamento dei fedeli che gettano petali di fiori o quel che resta degli “Nzareddi” raccolti in piazza dopo esser stati sparati all’aria dopo la “Sciuta” e salutano il “Santo” con applausi e grida di gioia (a cui fa da sottofondo la musica della Banda musicale) da la forza necessaria ai portatori nel continuare questo faticoso cammino sotto il sole cocente.

Passata un’ora di faticosa processione tra salite, discese e scalini per gli angusti e pittoreschi quartieri medievali palazzolesi, il Simulacro entra nella Chiesa Madre di San Nicola verso le ore 14.00 salutato dagli scroscianti applausi dei fedeli oltre che lo sparo di fuochi d’artificio. Qui il “Santo” resta esposto alla venerazione dei fedeli fino a quando non uscirà nuovamente per la Processione serale.

La Processione serale di “San Paolo”

Dopo un allegro pomeriggio passato visitando le bancarelle poste in prossimità della piazza e andando il pellegrinaggio verso la Chiesa Madre per onorare la Statua di “San Paolo” con la sua “Reliquia”, la cittadinanza verso le 19.00 corre ad assistere alla Messa serale, a cui partecipano le più importanti autorità palazzolesi che rendono onore al “Patrono”. Nel frattempo la Piazza si illumina a giorno grazie alla sontuosa illuminazione posta sulle pareti dei palazzi barocchi. 

Dopo la Messa alle ore 20.00, vi è la “Sciuta ri sira” salutata da fuochi artificiali multicolori. Stavolta la Statua di “San Paolo” è posizionata su un grande carro dorato avente dei bei lampioncini che illuminano la statua seicentesca raffigurante il “Santo Apostolo”. Insieme ad essa esce di nuovo la “Reliquia” portata sempre a spalla sullo stesso Simulacro di prima.


L’uscita della Processione Serale di “San Paolo”.

Stavolta “San Paolo” e la “Reliquia” faranno un grande giro che toccherà tutti i quartieri cittadini di Palazzolo Acreide. Nelle piazze antistanti alle principali chiese cittadine, vengono sparati dei fuochi artificiali per salutare il “Santo” che entrerà a “trovare i Santi” dentro di esse. Particolarmente toccante l’entrata di “San Paolo” nella Chiesa di San Sebastiano. Ad accogliere il “Patrono di Palazzolo” troveranno applausi scroscianti e numerose invocazioni al “Santo”, anche da parte dei fedeli “Sammastianisi”.


Foto della Processione Serale di “San Paolo”.

La Processione farà ritorno in Piazza Umberto I dove, nel frattempo sono stati sistemati i candelotti spareranno i fuochi per il sontuoso spettacolo pirotecnico che accoglierà il “Santo” in occasione della “Trasuta”. Ma prima di questo rito il Simulacro rimane in sosta presso la piazza dove, alle ore 22.00 inizia uno spettacolo musicale.

Lo spettacolo pirotecnico e “A Trasuta i San Paulu”

Appena lo spettacolo musicale in Piazza Umberto I termina verso le ore 24.00, tutte le luci della grande illuminazione vengono spente. Questo è il segnale dell’inizio del grandissimo spettacolo pirotecnico che segnerà la “Trasuta i San Paulu” considerato uno dei più belli effettuati in tutta la provincia (che a volte arriva addirittura ad ospitare più di una ditta pirotecnica che organizza i fuochi). Dopo i fuochi d’artificio, la Processione rientrerà in Chiesa e, sia la Statua di “San Paolo” sia la “Reliquia” verranno posti sull’Altare maggiore della Basilica di San Paolo tra applausi e urla di invocazione.


Foto dei fuochi pirotecnici in onore di “San Paolo Apostolo”.

L’Ottava e la conclusione dei festeggiamenti

Passata la festa principale, dopo otto giorni sarà festeggiata l’Ottava della Festa di San Paolo, che a differenza della festa della festa del 29 Giugno, si presenta più solenne poiché non presenta né la processione diurna , né sontuosi spettacoli pirotecnici (viene effettuata solo una piccola accensione di fuochi pirotecnici), né spettacoli di alta rilevanza. L’Ottavario comincia il 30 Giugno per poi terminare il 5 Luglio; in questi giorni si tengono solenni Messe alle ore 19.00 presso la Basilica di San Paolo.

Il 6 Luglio comincia la ricorrenza festosa dell’Ottava di San Paolo con cui si concluderanno i festeggiamenti estivi in suo onore.

La mattina del 6 Luglio verranno celebrate solenni Messe alle ore 08.30 e 10.30 del mattino presso la Basilica di San Paolo. Nel tardo pomeriggio alle ore 19.00 vi sarà la solenne Messa Serale che precede la Processione dell’Ottava in cui il “Santo Patrono di Palazzolo” verrà portato in Processione. Dopo la Messa alle ore 20.30 inizierà la Processione della Statua e della “Reliquia” di “San Paolo Apostolo” che, dopo un ultimo giro per Palazzolo, rientrerà definitivamente nella Basilica barocca consacrata all’ “Apostolo delle Genti”. Nel frattempo in Piazza Umberto I si tengono spettacoli musicali che iniziano alle ore 21.30.

Alle ore 23.30, dopo un ultimo spettacolo pirotecnico finale, il “Santo” entra in Chiesa salutato dall’applauso dei fedeli. Dopo vi sarà il rito popolare (molto degno di nota) che chiuderà i festeggiamenti in onore di “San Paolo”, la “Velata”.

La Statua raffigurante “San Paolo” e la “Reliquia” verranno riposte nella nicchia situata sull’Altare Maggiore della Basilica tra le commoventi grida d’invocazione urlate dai “San Paulisi” e dai fedeli tutti di Palazzolo; quando la tendina rosso – porpora chiuderà la nicchia (da qui il nome “Velata”), si alza un grandissimo applauso che saluterà “San Paolo”, che “ritroverà i palazzolesi” nei festeggiamenti dell’anno venturo.

Per saperne di più sulla festa di San Paolo visita il sito www.sanpaolopalazzolo.it

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