Palazzolo Acreide, Pasqua Palazzolese

La Pasqua a Palazzolo Acreide è una sobria ma toccante festività sacra consacrata alla “Passione, morte e resurrezione di Cristo” (per saperne di più clicca qui) i cui riti sono piuttosto antichi e, a seguito della riapertura della Chiesa Madre di San Nicola in cui si celebravano anticamente tutti i principali riti delle festività pasquali di Palazzolo. Molto venerato il Simulacro della “Madonna Addolorata” che viene portato in Processione il Giovedì e il Venerdì Santo (oltre che essere festeggiato la seconda Domenica di Settembre con una sontuosa festa).

La “Svelata dell’Addolorata”

Il Venerdì che precede la Settimana Santa, presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate si tiene una solenne Messa verso le 18.30. Al termine della celebrazione vi è la “Svelata” del Simulacro della “Madonna Addolorata” che verrà portato in Processione il Giovedì Santo verso la Chiesa Madre di San Nicola.

La Settimana Santa Palazzolese

La Domenica delle Palme

I riti pasquali iniziano per la “Domenica delle Palme” alle 11.00 di mattina con la Processione delle Palme che si tiene attorno al quartiere dell’Addolorata partendo dal Palazzo Ferla – Pricone (Via Garibaldi) fino alla Chiesa di Sant’Antonio Abate. I partecipanti recano in mano rami di palma o rametti di olivo che verranno benedetti all’inizio e al termine della processione. Al termine del corteo presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate si tiene la solenne Messa al cospetto del Simulacro di “Santa Maria Addolorata”.

Il Giovedì Santo

Dopo tre giorni di preghiere incentrate sulla Pasqua, nel pomeriggio del “Giovedì Santo” presso tutte le Chiese di Palazzolo Acreide vi si tengono le solenni Celebrazioni Eucaristiche che prevedono i riti della “Lavanda dei Piedi” (atto descritto dal “Vangelo” con cui Gesù, lavando i piedi ai suoi Discepoli, si mise simbolicamente “a servizio dell’umanità intera”) e della visita a tarda sera ai “Sepolcri”, ossia(raffigurazioni allegoriche dell’ “Ultima Cena” in cui vi sono esposti i “Lauri”, composizioni fatte con germogli di grano fatti crescere senza luce solare in modo che abbiano una colorazione giallo – paglierina; essi rappresentano la “Luce di Cristo che sconfigge le tenebre”. Dalle 23.00 presso la Chiesa di Sant’Antonio si tiene il Santo Rosario fino alle ore 24.00, quando il Simulacro dell’Addolorata verrà portato tramite una suggestiva Processione verso la Chiesa Madre di San Nicola di Bari.

Il Venerdì Santo

Il “Venerdì Santo” è giorno di digiuno e gran parte dei devoti non mangia niente fino alla mezzanotte che precede il “Sabato Santo”. La Chiesa Madre resta aperta tutta la giornata e la “Madonna Addolorata” riceve le visite di devoti e pellegrini che si fermano a pregare. Dietro al gruppo scultoreo dell’Addolorata (comprendente la “Madonna che reca in braccio il Cristo morto”) vi è posto un Crocifisso su cui è posta una statua di “Gesù sofferente in Croce”. Alle 18.30 vi è la rappresentazione liturgica della “Passio Christi” (la “Passione e Morte di Cristo”) al termine della quale vi è il toccante rito della “Scisa a Cruci” in cui il “Cristo” viene deposto dalla Croce spegnendo nel frattempo tutte le luci della chiesa lasciando accese solo grandi torce poste attorno alla statua del “Signore morto”. Dopo questo toccante rito (ore 20.30) il Simulacro della “Addolorata” uscirà in Processione per la “Via Crucis” tra le vie del centro storico, dove vengono commemorate le “Stazioni della Via Dolorosa” che condussero “Cristo alla Morte”. La “Madonna Addolorata”, che verrà fatto uscire dalla Chiesa Madre di San Nicola e portata in Processione lungo i quartieri delle Scaliddi fino alla Piazza San Michele; da qui il corteo scenderà fino alla Piazza del Popolo di fronte alla Chiesa di San Sebastiano e percorrerà il tratto finale della Processione da Piazza Pretura fino alla Chiesa di Sant’Antonio, dove la statua dell’Addolorata verrà poi velata tra gli applausi dei fedeli.

Il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua

Durante il giorno del Sabato Santo non vi sono particolari riti, fino alla tarda serata del “Sabato Santo” in cui vi è la “Messa di Resurrezione” con cui si celebra la “Vittoria di Cristo sulla Morte” che si tiene in tutte le Chiese di Palazzolo Acreide, segnalata da un lungo scampanio. Durante la nottata del Sabato Santo era tradizione recitare alcune preghiere o formule dialettali per scacciare i demoni e il malocchio dalle case.

La “Domenica di Pasqua” vi saranno solenni “Messe Pasquali” in tutte le Chiese palazzolesi che si ripeteranno per tutto l’arco della festosa giornata pasquale.

I Palazzolesi passano la Domenica Pasqua in famiglia o tra amici pranzando insieme. Le portate sono quelle tradizionali legate ai giorni di festa (pasta come lasagne, arrosti di carne, “Falsomagro” ecc…), ma possono variare a seconda dei menù programmati. Tradizionale è il consumo di carne di agnello che veniva arrostita o infornata. Come dolciumi troviamo oltre alla pasticceria tradizionale siciliana, anche i “Dolci pasquali” di Palazzolo tra cui “A Pupa cu l’ova” (pane dolce simile ad un cesto recante un uovo sodo nelle varie forme note come “Acidduzzu”, “Panarinu”, “Cavaddu”, “Cudduredda” ecc…), i “Cassatieddi” (simili a quelle natalizie) e “U Pani r’Apostoli” (pane dolce simile a quello preparato nella vicina Canicattini Bagni dall’impasto simile a quello della “Pupa cu l’ova” ma senza uova all’interno di esso). Era ed è tuttora tradizione consumare il cosiddetto “Agniedduzzu”, un dolce a forma di Agnello Pasquale a base di pasta di mandorle e glassa (al limone o al cioccolato bianco).

L’indomani per il “Lunedì di Pasquetta”, si usa fare delle scampagnate in campagna o delle gite fuori porta, specialmente presso Siracusa, Noto, Marzamemi, Buscemi, Buccheri, Ragusa, Vizzini e Caltagirone. Se si resta nelle campagne limitrofe a Palazzolo si usa mangiare focacce (“Impanati” e “Scacciati”) di vario tipo (le più tradizionali sono con pezzi di carne di agnello), carne arrostita (tra cui anche quella sempre di agnello) oppure se si ha la fortuna di trovare degli Asparagi selvatici, sbatterli con delle uova e farli a frittata.

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