Palazzolo Acreide, Parco Archeologico di Akrai – Latomie e Necropoli dell’Intagliata e dell’Intagliatella

Le Latomie dell’Intagliata e dell’Intagliatella e le loro attigue Necropoli formano un grande complesso cimiteriale situato dentro cave di pietra utilizzate per estrarre materiale da costruzione dagli schiavi (le cosiddette “Latomie”) che si snodano a sud delle rovine della vecchia Akrai. Le due necropoli sono poste dentro il perimetro delle rovine acrensi a sud del Teatro Greco.


Le Latomie dell’Intagliata e dell’Intagliatella.

Utilizzate inizialmente come cave di pietra, le Latomie dette appunto “dell’Intagliata” e “dell’Intagliatella” erano inizialmente grandi cave estrattive dove vennero estratti i blocchi di pietra con cui venne costruita Akrai. Dopo qualche secolo queste cave andarono ad esaurirsi e furono scavate allora delle caverne adibite sia come abitazioni sia come tombe.

Nella Necropoli dell’Intagliata, ubicata su un costone calcareo di forma semicircolare posto dietro al Teatro Greco, troviamo innanzitutto i resti di un’antica porta formata da blocchi squadrati provenienti da questa piccola cava iblea. Accanto alle rovine di questa porta vi sono le caverne utilizzate rispettivamente dalle popolazioni greche, romane e bizantine come abitazioni trogloditiche, catacombe e chiese rupestri. Nello spazio adiacente a queste grotte l’archeologo Paolo Orsi scrisse importanti manoscritti che descrivono dettagliatamente le rovine che stanno dentro e fuori il perimetro della antica Akrai. All’interno delle grotte adibite a catacombe vi sono resti di tombe: “a baldacchino”, rettangolari e ad “arcosolio” (nicchia catacombale arcuata) molte delle quali aventi un balaustrino in pietra somigliante ad un’inferriata. La più importante di esse vene chiamata “Grotta dei Cavalli” e si trova nella parte sud del complesso cimiteriale.

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Catacomba bizantina poste presso la Latomia dell’Intagliata.

La Latomia dell’Intagliatella è molto più antica di quella dell’Intagliata. Essa si trova su un piccolo tavolato roccioso situato nel fianco meridionale di quella dell’Intagliata. Essa è caratterizzata da una stradina delimitata da una parete avente nicchie rettangolari chiamate “Quadretti votivi”. Dentro di esse vi erano poste tavolette di legno o di terracotta raffiguranti i “Morti” venerati dalle popolazioni greche che abitavano i dintorni di Akrai come “Divinità eroiche benevole”.

Molti di questi bassorilievi sono stati trafugati durante i secoli, ma presso i “Quadretti votivi” ve ne è rimasto ancora alcuni di particolare pregio, che sono stati definiti dall’archeologo milanese Luigi Bernabò Brea come “Il Banchetto degli Eroi”. Le tavolette ritraggono i “Morti mentre banchettano nell’Aldilà” rappresentati come “Eroi valorosi” a dimostrazione delle antiche credenze pagane sulla “Vita dopo la Morte”.


Il bassorilievo posto presso la Latomia dell’Intagliatella noto come “Il Banchetto degli Eroi”.

Alla fine di questa strada vi sono le tombe vere e proprie utilizzate anch’esse da Greci, Romani e Bizantini sia come abitazioni sia come ipogei funerari. All’interno di queste grotte calcaree vi sono i resti di tombe “a baldacchino” dentro cui venivano deposti i defunti.

Nelle Necropoli dell’Intagliata e dell’Intagliatella vi si rifugiavano i Cristiani durante le persecuzioni attuate contro di loro sotto l’Impero di Diocleziano; spietato imperatore romano che mise in opera un genocidio contro i Cristiani, per fortuna sventato dall’Imperatore Costantino.

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