Palazzolo Acreide, Parco Archeologico di Akrai; Strada Ellenistica e Rovine delle Porte di Akrai (Porta Siracusana e Porta Selinuntina)

Palazzolo Acreide

Parco Archeologico di Akrai

Strada Ellenistica e Rovine delle Porte di Akrai
(Porta Siracusana e Porta Selinuntina)

Strada Ellenistica di Akrai

Negli anni 50 del 900, durante alcuni scavi avviati dalla Sovrintendenza ai BB. CC. di Siracusa, vennero ritrovati i resti di una strada cittadina, chiamata appunto “Strada Ellenistica”.

Questa strada, situata presso il “Bouleterion”, era la principale arteria urbana di Akrai. Essa, avente una larghezza di 4 metri, si presenta lastricata con pietre di fiume disposte in modo che l’acqua piovana drenasse facilmente dal manto stradale. In seguito furono ritrovati i resti di altre strade che confluivano nella “Strada Ellenistica”; esse si presentano parallele tra loro assumendo man mano una struttura a “spina di pesce”, per far si che l’abitato venisse protetto dalle raffiche di tramontana, il vento invernale piuttosto gelido che soffia in inverno nel siracusano.

Rovine delle Porte “Siracusana” e “Selinuntina”

Erano le porte d’ingresso di Akrai, dove al di fuori di esse vi erano sia la vecchia strada che in età greca conduceva verso sud (quindi all’attuale capoluogo aretuseo), sia quella che conduceva verso nord (verso la colonia siracusana di “Selinunte”, le cui rovine si trovano presso Castelvetrano, in Provincia di Trapani). Le rovine di esse sono poste a sud e a nord di Akrai ed erano collegate tra loro dalla “Strada Ellenistica”. Esse sono caratterizzate dai basamenti in pietra che sostenevano un grande arco di tipo “miceneo” crollato durante i secoli. Delle due 

La “Porta Siracusana” era posta presso il vertice orientale della strada ellenistica che percorreva per intero la città di Akrai. Essa era la porta d’ingresso alla cittadina acrense posta al termine dell’antica strada che metteva in comunicazione Akrai con Siracusa passando per Pantalica, di cui purtroppo si sono perse le tracce durante i secoli (anche se si presume che essa sia stata soppiantata da una delle tante “Trazzere” che collegavano Siracusa ai centri montani della sua provincia tra cui Palazzolo, molto probabilmente essa era collocata nel sito dell’attuale “Regia Trazzero di Bibbinello”, vedi il link dell’area archeologica di Bibbinello nella sezione riguardante il territorio ibleo palazzolese). Di questa porta resta ben poco, solo pochi blocchi delle sue fondamenta e non del tutto facilmente riconoscibili, anche se essa doveva essere abbastanza possente. Probabilmente doveva avere una sola apertura arcuata ed era compresa in opere difensive e militari oggi andate perdute.

La “Porta Selinuntina” è invece posta ad ovest di Akrai e le sue rovine sono più o meno intatte. Si tratta di un “quadriportico” in pietra locale ancora in parte interrato che si può ammirare dalla strada panoramica che gira attorno al sito di Akrai oppure avventurandosi verso ovest per l’area archeologica partendo dall’area delle terme – battistero (rovine a sezione circolare). Questa porta era formata da quattro aperture arcuate e sopra di essa doveva avere una torre di avvistamento. Delle aperture d’ingresso restano soltanto quella principale ad arco cuspidato e quella laterale di sinistra. Dell’antica “Via Selinuntina” che collegava Akrai (e Siracusa) all’antica città di Selinunte si sono purtroppo perse le tracce anche se molto probabilmente seguiva parte del tracciato ferroviario della vecchia Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini con una leggera deviazione verso nord presso il Monte Casale in cui vi sono poste le rovine di Casmene (in territorio di Buscemi) per poi scendere verso Ragusa; la strada poi da Ragusa (dove sorgeva la città siculo – greca di Hybla Heraia) scendeva fino alle zone di Caucana e Camarina (antiche città greche poste tra Ragusa e Santa Croce Camerina) proseguendo fino a Castevetrano in cui sono poste le rovine di Selinunte attraversando le città di Chiaramnte Gulfi (nei cui territori vi sono i siti archeologici di Akrilliai – Scornavacche), Gela (Ghelas) e Agrigento (Akragas).

Secondo gli archeologi ad Akrai doveva esserci anche una terza porta detta “Porta Elorina” (molto probabilmente posta nella parte meridionale di Akrai) da cui partiva la strada nota come “Via Acrense” che scendeva verso le rovine dell’antica Netum (Noto Antica) scendendo così verso il sito marittimo di Helorum (Eloro, presso Lido di Noto) mettendosi in collegamento con la Via Elorina, la strada ellenistica che collegava Siracusa ai centri costieri di Eloro, Pachys (Pachino), andando poi verso la zona di Modica (Motyka). La Via Acrense molto probabilmente passava dalla frazione netina della Testa dell’Acqua e dalle zone di Manghisi, in cui sono stati ritrovati segmenti di un’antica strada di epoca ellenistica, che doveva essere proprio questa importante via di comunicazione che collegava Akrai alla parte meridionale della Provincia di Siracusa.

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