Palazzolo Acreide, Parco Archeologico di Akrai; Teatro Greco di Akrai

Palazzolo Acreide

Parco Archeologico di Akrai – Teatro Greco di Akrai

A poca distanza dall’ingresso al parco archeologico troviamo davanti a noi le rovine del Teatro Greco di Akrai, che rappresenta il monumento più importante rinvenuto durante gli scavi effettuati nel 1800 per volere del Barone Gabriele Iudica. Bisogna dire che questo Teatro Greco è il monumento più integro di tutti quelli ritrovati nel sito acrense.


I resti dell’antico Teatro Greco di Akrai.

Esso è formato da un’ampia Cavea semicircolare (anche se è attualmente una delle più piccole al mondo per quanto riguarda questo tipo di teatri) che si differenzia da più noto Teatro Greco di Siracusa poiché esso, rispetto a quello della città aretusea, che è scavato nella roccia, si presenta formato da gradoni in pietra iblea sovrapposti tra loro su di un piccolo declivio scosceso con una tecnica simile a quella per fare i “Muri a Secco”, che sono muretti formati da pietre di vario taglio sovrapposte “ad incastro” senza l’utilizzo di calce o malta; questi muretti sono chiamati in siciliano servono per delimitare la proprietà di terreni. Quasi certamente la tecnica costruttiva dei “Muri a Secco” è di origine greca e questo teatro ne è un grandioso esempio.

 Questo teatro dopo svariati secoli di ininterrotte recitazioni, venne utilizzato in età bizantina come spazio di spigolatura per il grano con annesso mulino e palmento (la cui macina veniva azionata venendo mossa da cavalli o asini), vista la decadenza delle opere classiche greche e romane, ispirate a dei pagani in cui non credeva più nessuno. I gradini che formano la Cavea sono 9 e ogni blocco di pietra misura pressappoco 27 cm di larghezza per 74 cm di altezza (i sedili misurano 34 cm e gli scaloni 40 cm). Sotto i gradini della Cavea vi è il Palco dove venivano rappresentate le “Tragedie” (sono le opere teatrali dell’antica Grecia; potevano essere di tipo tragico oppure comico e avevano per protagonisti sempre gli antichi Dei venerati dalle popolazioni greche oppure persone che erano legate a loro). Esso è formato da gradoni in pietra sopra cui si sedevano i suonatori che accompagnavano i recitanti. In età romana venne impiantato un pulpito ligneo dove salivano i poeti o i narratori in modo che potessero essere sentiti chiaramente dagli spettatori. Accanto al palco vi è una piccola galleria che conduce al “Bouleterion”.

 Oggi il Teatro Greco è utilizzato dall’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa e dal Comitato del Festival dei Giovani di Palazzolo Acreide per tenervi l’omonimo festival in cui si tengono rappresentazioni classiche di poeti greci e romani (tra cui i vari Eschilo, Omero, Pindaro, Virgilio ecc..) e recitazioni di poesie o opere teatrali scritte da poeti o scrittori siciliani (Martoglio, Verga, Pirandello, Vittorini, Quasimodo ecc…). Per saperne di più visita i siti www.indafondazione.orgwww.festivaldeigiovanipalazzolo.it.

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