Palazzolo Acreide, Parco Archeologico di Akrai; Latomia dei Templi Ferali

Usciti dal sito archeologico, percorrendo il tratto iniziale della S.P. 23 Palazzolo – Testa dell’Acqua – Noto, notiamo alla nostra destra un piccolo ma interessante sito rupestre racchiuso da un cancello e da delle inferriate verdi al cui interno vi è collocata la piccola ma interessante Latomia detta dei “Templi Ferali”. Per visitarla dall’interno bisogna chiedere informazioni presso la biglietteria del sito archeologico di Akrai, anche se si possono ammirare dall’esterno e farci più o meno un’idea del luogo.

Nelle grotte artificiali presenti in questo spazio scavato nella roccia posizionato sotto il Colle Acre (dove sorgeva la città di Akrai) veniva celebrato “Il Culto dei Morti”, che venivano venerati come “Eroi divinizzati”, culto affine a quello cristiano delle “Anime del Purgatorio”. Le pareti poste all’interno di queste piccole caverne riportano iscrizioni in greco antico che recitavano preghiere o frasi in memoria dei defunti. Qui dentro possiamo ammirare numerose nicchie quadrangolari note come “Heroa”. Ognuna di esse era consacrata al defunto che veniva omaggiato con fiori, oggetti preziosi, statue e opere pittoriche che raffiguravano divinità oppure lo stesso defunto (siti simili sono posti a Siracusa presso il Parco Archeologico della Neapolis, e a Noto Antica sulle pareti orientali del Monte Alveria)

Vicino alla Latomia vi si trovano le cosiddette “Mammelle di Lamia”, concrezioni rocciose simili a dei seni femminili che prendono il nome da una divinità greco dall’aspetto mostruoso che si nutriva di bambini piccoli in seguito ad una leggenda. Secondo dicerie contadine prima di epoca greca, poi di epoche relativamente recenti, in questo posto venivano sacrificati dei fanciulli per placare la sete di sangue della Dea Lamia oppure vi abitavano esseri deformi che incutevano terrore oltre a fantasmi, streghe ecc… ma non è vero niente poiché non vi sono state trovate tracce di sangue umano e di streghe e fantasmi non vi era nessuna ombra. Queste collinette sono chiamate dai palazzolesi col nome di “Muntalleri” nome esteso poi a tutto il rilievo in cui vi sono i ruderi di Akrai per poi infine indicare qualsiasi rilievo simile al Colle Acre (vedi link “Mammelle di Lamia – Muntalleri” per saperne di più).