*Palazzolo Acreide, Zona Archeologica di Bibbinello – Cava Bibbinello e Torrente Bibbino

Dalla Traversa Bibbinello posta sulla SS 124 che da Palazzolo conduce a Solarino, raggiungiamo il sentiero che scende presso la Cava di Bibbinello posto a poca distanza dal Campo Scout “Padre Paolo Ruta”. Dopo aver percorso questo sentiero scendiamo nel fondo di questa piccola ma interessante cavità iblea, solcata dal Torrente Bibbino, un piccolo corso d’acqua che funge da affluente del Fiume Anapo, la cui confluenza è posta nei pressi di Contrada Fosso Nocilla tra i territori di Palazzolo, Buscemi e di Cassaro.


Foto della Cava Bibbinello sotto la quale scorre il Torrente Bibbino.

La fonte di questo torrente è posta ad est presso la Contrada Santolio nel sottosuolo del rilievo montano noto come “Cozzo Cazzaresi”; nel tratto che va dalla fonte all’inizio della cava il corso di questo torrente è piuttosto in pendenza e si presenta piuttosto accidentato (inoltre è scavalcato dalla SS 124 da un piccolo ponte) mentre va a scendere sempre di più verso la cava formando profonde anse uniformandosi nel fondo cava fino alla confluenza con l’Anapo. Il fondo del torrente alterna acque poco profonde a “Uruvi” ossia piccoli laghetti di media profondità. Le limpide acque di questo torrente sono piene di vita poiché sono popolate da pesci d’acqua dolce come tinche, anguille e trote, e da anfibi come rospi e rane. Sono presenti anche lumache acquatiche, gamberi e granchi di fiume oltre che di varie specie di insetti quali i gerridi (che riescono a camminare sull’acqua) e le libellule. In queste zone vi sono anche serpenti come la Biscia nera, la Biscia dal collare, il Colubro Leopardino che sono innocui, ma potrebbero esserci anche delle velenose Vipere (in numero ridotto ma sempre presenti nel territorio che si affaccia presso la Valle dell’Anapo. Il torrente è inoltre circondato da una folta e lussureggiante macchia mediterranea formata da piante tipiche dei Monti Iblei (vedi pagina riguardante i cenni sul territorio ibleo di Palazzolo) e della limitrofa Valle dell’Anapo. Va detto inoltre che presso la confluenza del torrente con l’Anapo vi è l’ingresso di un’altra interessante cavità iblea, la “Cava del Signore”, caratterizzata anch’essa da un piccolo corso d’acqua e da interessanti rovine archeologiche.

Le acque del Torrente Bibbino hanno comunque scavato questa piccola cava facente parte del vasto feudo di Bibbia della famiglia Messina andando così a formare a sinistra il rilievo noto “Cugno Quercia” e a sinistra quello chiamato “Costa Fredda”. Entrambe le pareti della cava possiedono le tipiche concrezioni biancastre delle rocce calcaree iblee che ospitano anfratti naturali in cui trovano riparo rettili e mammiferi tipici del territorio (tra cui anche tartarughe terrestri e porcospini). Queste bianche pareti vennero scavate secoli fa molto probabilmente da antiche popolazioni di origine sicula in epoca neolitica e usate come ripari o tombe. I bizantini poi scavarono altre caverne in aggiunta ad esse che formano tuttora la Necropoli di Bibbinello, uno dei più importanti siti funerari rupestri della Provincia di Siracusa, in cui sorge anche una delle chiese rupestri più grandi della Sicilia sempre di epoca bizantina. Va detto infine che dalla Cava di Bibbinello possiamo anche raggiungere la Cava del Signore, una stretta cavità iblea anch’essa percorsa da un piccolo corso d’acqua.

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