*Palazzolo Acreide, Cava Cardinale – Pantalica e rovine archeologiche

Dalla traversa del Vivaio Ikebana sulla SS 287 per Noto raggiungiamo il tratto iniziale della Cava Cardinale noto con l’appellativo di “Pantalica” (da non confondere con l’omonima zona archeologica posta tra Ferla, Cassaro e Sortino), man mano che la strada si fa sterrata ci avviciniamo alle sorgenti del Torrente Cardinale, poste sotto il Cugno Famolio in località Fiumarella, nel punto più a sud del territorio comunale di Palazzolo Acreide.

L’inizio della Cava Cardinale è posto tra i rilievi delle Contrade Camelio, e i Cugni Famolio e Cardinale e si tratta di un profondo fosso che man mano degrada dolcemente verso sudest fino alla Contrada Fiumarella in cui vi sono collocate le sorgenti del torrente che man mano andrà ad alimentare il corso d’acqua che molto più a valle (dopo aver attraversato le Cave Bagni e Cavadonna), andrà a formare il mitico Fiume Ciane di Siracusa. Qui vi sono i ruderi di un antico mulino medievale (in prossimità dei quali vi è posta la Masseria Fiumarella oggigiorno sede di una piccola azienda agricola) e ciò che ormai resta di antiche canalizzazioni idriche.

In questa zona, che era anticamente compresa nel vasto feudo della famiglia Musso di Palazzolo (la cui masseria feudale è collocata più a sud in territorio di Noto, più volte rivendicata assieme a tutto il corso della cava dai territori di Palazzolo e Canicattini), vi sono anche numerosissime rovine archeologiche di vario tipo poste sia sui rilievi che sorgono attorno alla cava, sia nel fondo cava stesso. Qui possiamo notare la presenza di numerose tombe rupestri e semiterranee di epoca siculo – bizantina poste in prossimità dei costoni rocciosi. Molte di esse vennero riadattate per ospitare poi stalle rupestri di tipo fortificato, magazzini e cisterne utilizzate dagli agricoltori fino al secolo scorso. Va detto che esse sono poste in ordine sparso per tutta la zona. Nei pressi del fondo della cava invece vi sono i resti di un antico villaggio semi rupestre molto probabilmente di epoca neolitico – sicula.

L’area è comunque da studiare più approfonditamente poiché vi potrebbero essere altre rovine che attendono solo di essere catalogate e studiate.

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