Palazzolo Acreide, Chiesa di Santa Maria Annunziata

Dalla Via Annunziata scendiamo fino a quando non arriviamo presso la bella Chiesa di Santa Maria Annunziata, situata tra le vie Fontana Secca e Annunziata (a sud della Piazza Umberto I) nell’omonimo quartiere medievale della città che un tempo era quello in cui era ubicato l’ingresso alla vecchia città medievale di Palazzolo Acreide. È una delle poche chiese che hanno resistito (in parte) alla furia distruttrice del terremoto del 1693, quindi è anche una delle più antiche della provincia aretusea. La chiesa venne progettata nel XIV secolo ed era già allora una delle chiese più antiche della città. Proprio per la sua importanza, il famoso pittore rinascimentale Antonello da Messina dipinse sotto commissione del Rettore Juliano (l’allora parroco della chiesa) il celebre dipinto dell’ “Annunciazione” (vedi più sotto).


La splendida Chiesa di Santa Maria Annunziata, uno degli edifici sacri più rappresentativi del barocco del Val di Noto.

La Chiesa dell’Annunziata, dichiarata “Monumento Nazionale”, è una delle più belle della città, ultimamente restaurata e aperta ai visitatori. Questa chiesa non crollò del tutto durante il terribile terremoto del 1693 ma molte parti vennero danneggiate irreparabilmente come l’antica facciata medievale e parte del vecchio solaio. Furono gli architetti palazzolesi Giuseppe Ferrara e Matteo Travisi a restaurare la chiesa; il primo ridisegnò le parti crollate mentre il secondo rifece il portale d’ingresso secondo lo stile barocco settecentesco.

La facciata presenta elementi architettonici medievali dati da parte delle mura perimetrali della chiesa (restaurate ma ricoperte da calce poiché rese instabili dalle scosse sismiche) e dal secondo ordine superiore; questo è rivestito con blocchi di “pietra di fiume” legati tra di loro grazie ad una sapiente tecnica costruttiva (oggigiorno del tutto scomparsa) in cui si prevedeva l’incastro preciso delle pietre in modo che potessero tenersi salde tra loro. Questa è l’unica chiesa sopravvissuta al terremoto ad esser costruita (o meglio ancora restaurata) con questa tecnica arcaica che non sono resistette al terremoto del Val di Noto, ma anche ai bombardamenti della II guerra mondiale e al terremoto del 13 Dicembre 1990 (che però ne danneggiò il campanile, restaurato nel 2010 dopo 10 anni di restauri). La parte barocca della facciata è data dal portale d’ingresso, caratterizzato da quattro colonne tortili di raffinato pregio aventi capitelli corinzi che sostengono la fastosa trabeazione decorata con sculture a bassorilievo raffiguranti motivi floreali e ghirlande di frutta. L’arco posto sopra la porta d’ingresso presenta “lesene a ventaglio” scolpite a bassorilievo. Questo fastoso portale è l’opera più bella ed importante di Matteo Travisi, intagliatore e scultore palazzolese ed è anche uno dei più eleganti dell’intera Sicilia per la sua sopraffina arte tardobarocca nonché uno dei simboli chiave del Barocco del Val di Noto. Presso il sagrato della chiesa vi sono anche otto pregevoli pilastrini in pietra iblea che delimitano un pittoresco sagrato (posto lungo il Ronco Copernico) e infine vi è il caratteristico campanile a forma di parallelepipedo, costruzione medievale rimasta intatta anch’essa.


Particolare del portale d’ingresso della Chiesa dell’Annunziata.


Le decorazioni sulle colonne della chiesa.

L’interno dell’edificio sacro è interamente in stile barocco; esso si divide in tre Navate decorate con stucchi settecenteschi. Nella Navata centrale, decorata da stucchi di colorazione chiara, possiamo notare un bel Pulpito ligneo settecentesco. In fondo ad essa vi è lo splendido Altare Maggiore in marmo policromo caratterizzato da un bel Tabernacolo sormontato da un sontuoso Baldacchino anch’esso in marmo colorato presentante interessanti intarsi che raffigurano motivi geometrici e floreali posti intorno a deliziose sculture raffiguranti “Teste di Putti ” (Angeli aventi sembianza di bambini). Sopra di esso vi è posta una grande tela ottocentesca raffigurante “L’Annunciazione” opera di Paolo Tanasi. Accanto all’Altare vi è un pregevole arredo ligneo ottocentesco comprendente delle sedie presbiteriali e una credenza intarsiata.

Nelle Navata sinistra possiamo ammirare tre quadri raffiguranti “Gesù Crocifisso San Giovanni e San Paolo”, “Santa Apollonia e Santa Caterina” e “San Sebastiano” posti in altrettanti Altari lignei dell’ottocento. Alla fine della navata vi è la Cappella consacrata a “San Francesco di Paola” dove troviamo una tela del Tanasi e una statua lignea del palazzolese Cesare Cappellani che ritraggono rispettivamente il Santo calabrese.

Nella Navata destra possiamo ammirare due quadri settecenteschi raffiguranti “La Sacra Famiglia” e “Il Martirio di Santo Stefano”; una statua lignea, opera di Giuseppe Giuliano che ritrae “Santa Teresa d’Avila” suora di origine spagnola. Inoltre presso questa navata possiamo ammirare i resti di un’Acquasantiera medievale. In fondo alla navata, nella “Cappella della Madonna del Carmine”, vi è un dipinto settecentesco di Marcello Vieri e una statua di Cesare Cappellani (molto venerata dai palazzolesi) che raffigurano appunto “La Madonna del Carmine”.

Ma l’opera d’arte che più rappresenta questa chiesa è “L’Annunciazione” di Antonello da Messina, una tavola lignea sapientemente dipinta dal pittore messinese che ritrae “L’Annuncio dato a Maria dall’Arcangelo Gabriele” che riguarda “La scelta fatta da Dio per far partorire suo figlio Gesù” ricaduta su Maria poiché “E’ stata concepita senza peccato originale”. L’opera d’arte era molto venerata nei secoli precedenti al terremoto del 1693. Dopo l’evento sismico il quadro venne ritrovato miracolosamente sotto le macerie di una parte di chiesa crollata. L’evento fu miracoloso tanto che la tavola del pittore messinese venisse molto venerata dalla gente di Palazzolo. Poi di quest’opera non se ne seppe più nulla, poiché era stata trafugata e nascosta e il culto legato ad essa venne meno. Finché lo studioso siracusano Enrico Mauceri ritrovò l’importante opera d’arte posta in un locale isolato della chiesa. Dopo seguirono intensi lavori di restauro che la riportarono allo splendore di un tempo seppure la cattiva conservazione dell’opera ha deteriorato sensibilmente il dipinto. Oggigiorno la tavola che raffigura “L’Annunciazione” è esposta al Palazzo Bellomo di Siracusa, una delle più importanti pinacoteche del Sud Italia.


Il dipinto di Antonello da Messina raffigurante “L’Annunciazione”.

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