Palazzolo Acreide, Chiesa Madre di San Nicola di Bari

La Chiesa Madre di San Nicola di Bari (noto anche come “San Nicolò di Mira”), che sorge in Piazza Aldo Moro appena sotto il quartiere della Lenza (posto nella zona detta “Scaliddi”), è una delle chiese più belle ed imponenti di Palazzolo Acreide venendo considerata come una delle chiese barocche più grandi della Provincia di Siracusa. L’edificio sacro è posto su un piano rialzato rispetto alla Piazza Aldo Moro (che conferisce ad esso una determinata importanza), venendo edificata sul sito in cui sorgeva la duecentesca Chiesa di San Nicola di Bari, che venne consacrata allora dal Vescovo di Siracusa Bartolomeo Gash al “Santo Turco” che però visse e morì a Bari. Questa chiesa dopo lunghi interventi di restauro è stata riaperta al culto nel 2011.


L’imponente ed elegante Chiesa Madre di San Nicola di Bari.

La facciata settecentesca (con rifacimento neoclassici avvenuti nella prima metà dell’800 in seguito ad un cedimento strutturale della medesima), caratterizzata da un sobrio stile barocco, presenta una caratteristica forma rettangolare. L’unico portale d’ingresso presenta un elegante timpano triangolare sostenuto da due imponenti colonne. Accanto al portone vi sono due belle nicchie scavate nella pietra. La bella trabeazione centrale è sovrastata da una bella nicchia inquadrata da due pilastrini ai cui lati vi sono le due celle campanarie di forma arcuata. Il vertice della facciata di forma semicircolare – convessa presenta decorazioni a bassorilievo di finissimo pregio. Esso è attorniato da due pinnacoli rotondi in pietra iblea. Alle estremità della facciata vi sono due statue di Santi che abbelliscono e danno una certa importanza alla facciata. L’entrata laterale, situata su di una scalinata, presenta un interessante mensolone che sovrasta il portoncino d’ingresso inquadrato da un interessante pilastro scanalato. Infine bisogna dire che il perimetro destro della chiesa risulta delimitato da una bella inferriata in ferro battuto.


La facciata della Chiesa Madre di San Nicola.

L’interno della chiesa (il più grande di tutte le chiese palazzolesi) si divide in tre navate suddivise a “Croce Latina”.

La Navata di centro, decorata da bassorilievi che raffigurano motivi geometrici, è molto ariosa ed è ricca di belle opere d’arte tra cui: un bell’organo a canne ottocentesco (il più grande di Palazzolo Acreide), uno splendido Pulpito ligneo scolpito nell’800 da Giuseppe Giuliano e l’Altare Maggiore in marmo policromo, sovrastato da immense arcate decorate da stupendi bassorilievi. Nell’area presbiteriale possiamo ammirare lo stupendo Altare Maggiore della Chiesa, sopra il quale vi erano degli affreschi che raffiguravano i “Quattro Evangelisti” che erano di una bruttezza inumana tant’è che i palazzolesi additavano queste figure (chiamate in dialetto “I Varcacanni”) come portatrici di varie sventure (vedi il link riguardante le tradizioni popolari posto nella sezione “Feste e tradizioni religiose e popolari” di Palazzolo Acreide). Oggigiorno questi affreschi (insieme a quelli della volta della Chiesa) sono andati perduti. Sopra il Tabernacolo è posta la grandiosa tela del Tanasi raffigurante “San Nicolò di Mira”, mentre nel Presbiterio vi è un pregevole “Coro” ligneo. Va detto che durante i restauri è stata trovata una Cripta sotterranea posta sotto la Navata contenente numerosi resti umani (scheletri ma anche corpi mummificati rimasti incorrotti).

Nelle Navate possiamo ammirare i pittoreschi Altari, decorati con ornamenti barocchi (timpani spezzati, colonne tortili, bassorilievi ecc…) considerati tra i più eleganti dell’intera Sicilia.

Nella Navata sinistra possiamo ammirare molte opere d’arte quali: i dipinti che raffigurano “La Strage degli Innocenti”, “La Crocifissone di Cristo” (posto nel pregevole Altare ligneo consacrato alla “Beata Vergine della Consolazione”), “Il Martirio di Sant’Ippolito” (opera di Pietro Novelli), “Santa Rita” e “San Lorenzo Martire” posto in un pregevole Altare sovrastato da un bel timpano spezzato. Alla fine della Navata sinistra vi è la “Cappella del Sacro Cuore di Gesù” dove su degli splendidi Altari in marmo policromatico ricchi di intarsi, vi sono poste le pregevoli statue raffiguranti “Il Cristo alla Colonna” (che viene portata in processione il Venerdì Santo) e “Il Sacro Cuore di Gesù”. 

Nella Navata destra possiamo ammirare: la tela raffigurante “San Corrado Confalonieri” posta sull’Altare consacrato al Santo Netino (proveniente dall’antica Chiesa Rupestre di San Corrado). Gli ultimi due Altari della Navata destra sono consacrati rispettivamente alla “Madonna Immacolata” e alle “Anime del Purgatorio”, in cui sono poste le omonime tele dipinte dal catanese Olivio Sozzi.

Alla fine della Navata opposta vi è l’ex “Cappella del Santissimo Sacramento”, consacrata tuttora a “San Giuseppe”, dove vi è uno stupendo Altare barocco ricco di elementi decorativi di altissimo pregio sopra cui vi è posta una bella tela raffigurante “Il Padre (putativo) di Cristo” ma anche una statua del medesimo “Santo” che viene portata in Processione a Marzo.

Altre opere d’arte sparse per la chiesa sono: la tela ottocentesca di Bartolomeo Quintavalle raffigurante “Le Anime del Purgatorio e la Beata Vergine Maria”; la tela del 1645 raffigurante “San Domenico”, opera di Mario Mauri; il quadro raffigurante “La Sacra Famiglia”; la tela raffigurante “Santa Maria del Soccorso”; il quadro settecentesco del pittore siracusano Leonardo Trigila raffigurante “Episodi del Vecchio Testamento”, la tela raffigurante “San Tommaso Apostolo”; il quadro raffigurante “San Vito” e infine la tela raffigurante “Santa Filomena”.

Vanno citate le due statue raffiguranti “San Nicola di Bari” (opere contemporanee dello scultore leccese Antonio Papa) che vengono portate in Processione a Dicembre in occasione della ricorrenza in onore del “Santo Vescovo” a cui è intitolata la chiesa; quella grande (la principale) è portata dagli adulti, mentre quella più piccola dai bambini.

Nella Sacrestia vi è un’interessante “Casserizio” (armadio in cui si riponevano i Sacri Paramenti) in radica di noce e ferro smaltato che racchiude preziosi documenti risalenti al 1700 e al 1800.

Torna indietro