*Palazzolo Acreide, Vallone Giarritelle – Acquanuova e Rovine di Contrada Rifacca

Dalla S.P. 24 Palazzolo – Testa dell’Acqua – Noto oltrepassiamo la zona di Torre Iudica per entrare presso la Contrada Acquanuova al confine col territorio netino occupato dalla contrada Santa Lucia di Mendola (da sempre rivendicata dai palazzolesi). Dopo un tornante e un pezzo di strada dritta entriamo in questa contrada caratterizzata da campi incolti con varie distese di pietre (che sembrerebbero delle rovine archeologiche) delimitati da vecchi muri a secco: qui all’improvviso incontriamo una traversa alla nostra sinistra (venendo da Palazzolo) caratterizzata da un po di pendenza, che conduce al Vallone Acquanuova, detto anche “delle Giarritelle” tramite un bivio; a sinistra si raggiunge la parte bassa della cava collocata presso la sua confluenza col torrente Purbella tramite mulattiere poste alla nostra destra (questa strada riconduce a Palazzolo Acreide presso la Via IV Novembre), a destra si raggiunge quella alta tramite una mulattiera posta al termine della strada asfaltata. .

Questa piccola cava iblea nasce in territorio netino presso il rilievo montuoso della Serra Vetrana costeggiando a nord la zona di Santa Lucia di Mendola venendo attraversata da una “Fiumara” ossia un piccolo corso d’acqua che si riempie solo in occasione di forti piogge. Le pareti di questa cava sono ricoperte da una folta macchia mediterranea all’interno della quale si nascondono molto probabilmente delle rovine archeologiche di epoca sicula (ruderi di insediamenti e molto probabilmente anche tombe semiterranee) e bizantina (chiese rupestri) mentre era certa la presenza di antichi insediamenti rurali date le rovine di muri a secco, di ovili fortificati e di mulattiere; infatti il fondo della cava veniva (e viene) utilizzata per far pascolare bovini e ovini.

Presso il termine della cava di Acquanuova in località Rifacca (a poca distanza dalla confluenza con la Cava Purbella) vi sono le rovine archeologiche più importanti di questa zona iblea. Si tratta dei ruderi di un villaggio di epoca bizantina (con probabili frequentazioni sin dall’epoca sicula) con annessa piccola Necropoli semi rupestre comprendente delle catacombe e piccoli ipogei sepolcrali.

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