*Palazzolo Acreide, Necropoli Castellucciana di Contrada Santolio – Case Trigila

Dalla SS 124 Palazzolo – Solarino abbandoniamo l’area di Bibbinello per immetterci in quella di Bibbia, posta al confine con i territori di Noto, Canicattini e Solarino tramite la S.P. 86 Sant’Alfano – Bibbia – Palazzolo (che conduce a Canicattini Bagni) attraversando un’area iblea composta da basse colline caratterizzate da vaste praterie intervallate da muri a secco e terrazzamenti agricoli (Contrada Tenute). Andando più avanti l’area diventa più aspra poiché vi sono i rilievi iblei della Contrada Santolio, raggiungibili da una stradina posta alla nostra destra (venendo dalla SS 124), nota come Traversa Santolio.

Dalla questa stradina raggiungiamo questa interessante località iblea posta nell’estremità sudorientale del territorio ibleo di Palazzolo Acreide, formata da caratteristici rilievi iblei di forma tronco – conica noti localmente come i “Muntalleri” che sorgono in mezzo a vaste praterie che formano l’altopiano dei Monti Iblei tra Siracusa e Ragusa. In questa stradina possiamo ammirare anche alcune antiche masserie che svolgono tuttora la loro funzione agricola tra cui la Masseria Lombardo (piccolo caseggiato rurale posto alla nostra destra percorrendo la Traversa Santolio) e soprattutto le Case Trigila. Queste ultime sono un agglomerato di case rurali che formano una grande masseria tuttora in utilizzo (i cui terreni limitrofi sono coltivati) poste su di un piccolo rilievo roccioso di matrice iblea. Nel retro della masseria vi è collocata una tomba rupestre di epoca neolitico – castellucciana (risalente quindi all’epoca della cosiddetta “Civiltà di Castelluccio” che si sviluppò nell’omonima località iblea posta in territorio di Noto, distante pochi chilometri da Palazzolo Acreide) scavata nella roccia di questo piccolo rilievo roccioso. L’interno di questa antica catacomba, che sicuramente in epoca paleocristiana ospitava molto probabilmente un Oratorio Rupestre, venne adibita ad ovile fortificato di tipo rupestre per far si che capre e pecore venissero protette dagli animali predatori durante la notte.

La piccola tomba ricade in un terreno privato ma la si può visitare tranquillamente a patto che non si oltrepassi l’area agricola oppure il confine con la masseria (che ancora oggi è abitata).

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