Palazzolo Acreide, Palazzo Messina – Salustro – Bibbia (Vecchio Municipio di Palazzolo Acreide – Palazzo Baroni Bibbia – Casa Natale di Giuseppe Fava)

Il Palazzo Messina – Salustro è un grande edificio nobiliare settecentesco sfalsato su più livelli posto tra la Piazza Umberto I, la Via Vincenzo Messina e la Via Ebraida ed è uno degli edifici più interessanti della città di Palazzolo. Questo palazzo ha svolto la funzione di sontuosa casa nobiliare, di municipio e oggigiorno svolge la funzione di casa abitativa lottizzata in vari appartamenti di cui in uno di questi nacque il giornalista Giuseppe Fava, ucciso durante un agguato mafioso nel 1984. Difatti una targa commemorativa è posta sulla zona del palazzo che fu la sua casa natia.

La facciata del palazzo in stile tendente al neoclassico (rifatta dopo aver restaurato la prima facciata di questo palazzo divenuto in seguito Municipio) presenta tre ordini orizzontali inquadrati da due grossi pilastri. L’ordine inferiore possiede tre eleganti portali arcuati di cui quello centrale incassato in un corpo bugnato. Nel secondo ordine vi sono tre piccoli balconcini ad apertura rettangolare posti sui portali. Nel terzo ordine vi è un’ampia balconata sorretta da eleganti mensoloni con cartocci floreali su cui si affacciano tre aperture sormontate da un liscio travone. La facciata del palazzo è coronata da un bel frontone merlato. All’interno vi sono vari appartamenti (di cui quello in cui nacque Giuseppe Fava) con eleganti elementi architettonici di epoca tardosettecentesca e ottocentesca che ospitavano come detto prima il palazzo nobiliare della famiglia Messina – Salustro e dopo il primo Municipio di Palazzolo Acreide (che poi venne spostato nell’attuale sede di Piazza del Popolo).

A destra della facciata del palazzo vi è un alto muro in cui vi è posto un elegante portale arcuato bugnato in stile barocco sormontato da un mascherone grottesco e dallo stemma araldico della famiglia Messina, che conduce al loggiato interno del palazzo che si affaccia presso uno splendido cortile su cui si affacciano le originarie ale settecentesche del palazzo riconoscibili per la presenza di finestre e terrazzini le cui aperture possiedono timpani in stile barocco (spezzati o a semicerchio). Dopo aver ammirato un altro portale che conduce all’interno del cortile, si sale verso la Via Ebraida per ammirare la parte più antica del palazzo formata da un loggiato piccolo con apertura a bifora accanto al quale vi sono due balconcini con apertura rettangolare sormontate da timpani “a cappello”. Anche questa zona del palazzo è adibita ad uso abitativo e possiede interni d’epoca settecentesca e ottocentesca che sono stati recentemente restaurati.

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