*Palazzolo Acreide, Rovine e Chiesa Rupestre di Contrada Camelio

Sotto il Cugno Famolio vi è la vasta zona iblea della Contrada Camelio (che si può raggiungere dalla SS 287 dalla traversa del Vivaio Ikebana) posta a strapiombo sul tratto iniziale della Cava Cardinale (che in questo tratto viene chiamata “Pantalica”, da non confondere con l’omonima più nota località archeologica posta sulla Valle dell’Anapo).

Presso le pareti di questi rilievi che si affacciano su una zona a vocazione agricola posta tra i territori di Palazzolo e Noto (la cui Cava Cardinale funge da confine tra le due zone amministrative) vi è un insieme di siti rupestri di epoca siculo – bizantina comprendenti antiche necropoli rupestri divenuti ricoveri rupestri in epoca medievale fungendo da cisterne e ovili fortificati. Molte di questi ipogei sono di tipo semiterraneo scavati nella roccia ma posti in ambienti sotterranei.

In questa zona possiamo pure ammirare le rovine della Chiesa Rupestre di San Camelio, importante esempio di luogo di culto paleocristiano ricavato all’interno di un’antica tomba sicula in cui possiamo ammirare i resti di altari, incisioni e di affreschi rupestri di fattura bizantina.

Altre interessanti rovine sono quelle di un villaggio neolitico – siculo poste sulla sommità di questi rilievi e alcune tombe rupestri della medesima epoca, oltre ai resti di antiche “Trazzere” di campagna (tra cui quella che un tempo collegava Palazzolo a Canicattini, in cui era posta la “Regia Trazzera della Montagna”, una delle vie di collegamento più importanti del Val di Noto).

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