*Palazzolo Acreide, Valle dei Mulini – Cava Purbella


La Cava Purbella, una delle più importanti cavità iblee del territorio palazzolese.

A sud di Palazzolo Acreide vi è uno dei più importanti siti iblei del suo territorio, la Cava Purbella, nota anche come “Cava di Palazzolo” poiché essa si origina proprio nei pressi della cittadina iblea palazzolese in cui scorre un piccolo ma importante corso d’acqua, il Torrente Purbella, le cui sorgenti sono collocate ad est del Colle Orbo. Questo fiumiciattolo è stato (ed è tuttora) la risorsa idrica più importante di Palazzolo poiché le sue acque vennero utilizzate per dissetare i suoi abitanti, ma anche come fonte di lavoro per i quattro mulini posti presso il suo corso; infatti essa è nota come la “Valle dei Mulini”, di cui se ne salvano in tutto quattro. Immissarie della Cava Purbella sono la piccola Cava Portella che si origina presso la Contrada Porticaletto, la Cava Cangoro solcata dall’omonimo torrente e la Cava Pantano; queste tre cave confluiscono presso il Torrente Purbella che più a nord si immetterà a sua volta presso il Fiume Anapo tra le Contrade Catania e Bosco Rotondo (quest’ultima posta presso il territorio di Buscemi). Questa cava è scavalcata dal “Viadotto Palazzolo” della SS 124.


La Cava Purbella fotografata dal Viadotto Palazzolo.

Raggiungere l’area più importante della Cava Purbella è piuttosto facile, basta percorrere una traversa asfaltata a sud del Cimitero di Palazzolo che costeggia la riva sinistra del torrente, in cui vi sono gli accessi di questi quattro mulini noti come: Mulino Santa Lucia (noto anche come “Mulino Pena”, l’unico in esercizio per motivi turistici difatti ospita un sito museale appartenente all’associazione dei Musei di Buscemi, visita il link “Mulino di Santa Lucia” nella pagina precedente per saperne di più), Mulino Torre, Mulino Scala e infine il Mulino Grande. Un quinto mulino è posto nei pressi della confluenza con il Torrente Cangoro e il Fiume Anapo ma è posto in posizione piuttosto isolata ed è impegnativo da raggiungere poiché la strada arriva solo fino al Mulino Grande. Non erano gli unici mulini in territorio di Palazzolo poiché un vecchio mulino era posto presso la Cava di Bibbinello e oggigiorno ospita il “Campo Scout Don Paolo Ruta” e altri mulini ridotti a ruderi erano posti presso l’alto corso dei Fiumi Tellaro ed Anapo tra i territori di Palazzolo, Giarratana, Modica, Noto e Buscemi (presso quest’ultimo comune vi è la presenza di vari mulini ormai caduti in rovina presso la Cava di San Pietro, posta a nord della città buscemese).

Tornando a parlare dei mulini della Cava Purbella, bisogna dire che in questi edifici pittoreschi posti adiacenti al torrente venivano macinati i cereali provenienti dalle colline iblee delle aree limitrofe a Palazzolo tramite grosse macine di pietra azionate da ruote metalliche poste sotto di essi che venivano mosse dalle acque che venivano canalizzate all’interno di condotte forzate note come “Saie”. Questi mulini funzionarono fino agli anni 50 del 900 in cui vennero soppiantati da moderni impianti molitori che vennero costruiti in aree più accessibili (a Palazzolo i più famosi sono i Mulini Salustro e San Paolo).

Oltre ai caratteristici mulini, la Cava Purbella è nota anche per le sue rovine archeologiche di epoche varie tra cui citiamo la presenza di ipogei di varie epoche (neolitico – sicule e bizantine) che fungevano da catacombe o oratori rupestri e sparsi per buona parte della cava; va anche citata la presenza di antiche “Latomie” ossia cave di pietra iblea di epoca greco – romana sfruttate fino al 1700 (da questa cava arriva buona parte dei blocchi che compongono la Chiesa di San Sebastiano di Palazzolo) e rovine di terrazzamenti dotati di muri a secco e di insediamenti rurali. Quasi tutte queste rovine sono a strapiombo sulle pareti della cava e quindi di non facile esplorazione.

L’aspetto incontaminato della Cava Purbella fa si che vi sia un importante ecosistema di tipo ibleo in cui tra la macchia mediterranea formata da arbusti, alberi e piante (erbacee ed acquatiche) tipiche degli Iblei, vi trovano dimora numerose specie animali tra cui vi è la presenza di rettili acquatici come le biscie e vari tipi di serpenti innocui (biacchi e colubri), anfibi come rane e rospi e mammiferi come porcospini, istrici, volpi, donnole ecc… Diffusa anche la fauna ittica con la presenza di vari tipi di pesci a ridosso della confluenza col Fiume Anapo (trote) e crostacei quali il granchio di fiume.

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