Pantalica, Grotte Carsiche di Pantalica (Grotta dei Pipistrelli – Grotta della Sabbia – Grotta Faria – Grotta Bottiglieria – Grotta del Mortaio – Grotta Trovata – Grotta di San Francesco – Grotta Cascita – Grotta Tannina – Grotta del Braciere)


Parete rocciosa posta presso il sito di Pantalica colma di cavità carsiche.

Presso la Necropoli di Pantalica, oltre alle tombe scavate dai siculi, vi sono anche una marea di grotte carsiche di ogni dimensione e varie profondità scavate dalla millenaria azione erosiva delle acque meteoriche (processo che continua tutt’ora). Molte di esse venivano utilizzate come tombe e come abitazioni trogloditiche dalle popolazioni neolitiche e sicule, ma anche adibite a ricoveri provvisori per il bestiame fino a pochi secoli fa.

Molte di queste grotte sono poco profonde e quindi visitabili; ma alcune di esse si incamminano per chilometri e chilometri fin dentro il profondo sottosuolo ibleo intersecandosi con cunicoli e gallerie ad altre caverne formando un vero e proprio labirinto sotterraneo, la cui esplorazione è riservata solo a chi pratica speleologia a livello professionale. Comunque per poter visitare le grotte carsiche di una certa profondità, bisogna chiedere informazioni al personale situato presso Pantalica.

Presso l’area di Pantalica vi sono centinaia di caverne carsiche, ma fino ad ora quelle ad esser state catalogate sono le Grotte dei Pipistrelli, della Sabbia, Faria, Bottiglieria, del Mortaio, Trovata, di San Francesco, Cascita, Tannina e del Braciere.

La Grotta dei Pipistrelli è situata all’estremità nord di Pantalica all’imbocco del sentiero che da Sortino (tramite la S.R. 11) si collega alla valle del Fiume Calcinara. Si presenta come un’ampia arcata scavata nella roccia ed è la più grande caverna naturale posta all’interno della riserva. Il suo nome è dovuto alla folta presenza di pipistrelli che abitano dentro le viscere di questa caverna carsica, caratterizzato da stupende colonne, stalattiti e stalagmiti. Localmente è nota come “A Rutta ‘e Taddariti”.


L’interno della Grotta dei Pipistrelli.

Adiacente alla Grotta dei Pipistrelli vi è la “Grotta della Sabbia” chiamata in dialetto “A Rutta ‘a Rina” significante “La Grotta di Sabbia”, dovuto ai sedimenti sabbiosi che si trovano al suo interno. In realtà è un inghiottitoio formato dalle infiltrazioni idriche provenienti dal Torrente Calcinara.

Sulla parete opposta è collocata la “Grotta Faria” ossia una caverna carsica inglobata però all’interno di un gruppo di abitazioni – tombe rupestri di epoca neolitico – sicula. È una breve grotta che però ha subito gravi crolli al suo interno.

Adiacente ad essa è posta la Grotta Bottiglieria che è una profonda caverna formata da un inghiottitoio posto presso la Valle del Fiume Calcinara il cui imbocco è simile ad un imbuto che forma un canale da cui si apre la grotta ossia un cosiddetto “Uttigghiuni” da cui deriverebbe il nome che localmente è “Rutta da ‘Uttigghiaria”. In passato in questa grotta, formata dalle infiltrazioni idriche provenienti dal Fiume Calcinara veniva fabbricata la polvere da sparo. L’interno della grotta presenta stupende stalattiti, stalagmiti e colonne.


L’ingresso della Grotta Bottiglieria.

A 200 metri ad ovest dell’ingresso di Pantalica Nord sulla riva sud del Torrente Calcinara vi è collocata la Grotta del Mortaio, uno stretto inghiottitoio formato dalle infiltrazioni idriche del fiume, molto difficile da esplorare.

Sotto la Sella di Filiporto (ossia il rilievo posto in mezzo all’area di Pantalica che divide tra loro i Fiumi Anapo e Calcinara) è collocata la Grotta Trovata. Essa è una caverna di tipo carsico situata presso il sito della Necropoli della Cavetta, nello sperone roccioso posto tra la confluenza tra i Fiumi Anapo e Calcinara. L’interno di questa grotta è uno dei più belli di tutta l’area iblea del siracusano, caratterizzato da splendide stalattiti e stalagmiti. La Grotta Trovata viene anche chiamata “Grotta delle Meraviglie” per la bellezza delle sue concrezioni interne.


L’interno della Grotta Trovata.

La Grotta di San Francesco è posta a poca distanza dalla Grotta Trovata sotto il sito della Necropoli della Cavetta a poca distanza dalla confluenza in cui il Torrente Calcinara si immette presso il Fiume Anapo. È una piccola grotta posta in una spaccatura del sito montuoso di origine mista (in seguito ad infiltrazioni idriche ma anche in seguito a crolli della roccia che hanno formato questa piccola caverna).

La Grotta Cascita è posta presso la parete sud della Sella di Filiporto presso l’omonima area attrezzata collocata lungo l’ex tracciato della Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini, a poca distanza dai siti di San Micidario e dell’Anaktoron. Si tratta di una breve caverna formatasi per infiltrazioni idriche.

La Grotta Tannina è posta nell’omonimo vallone collocato a sud della Valle dell’Anapo nell’area nota come “Costa Nespola” (toccata dalla Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini ma difficile da esplorare). Si tratta di una caverna che si ramifica in due ampie gallerie di circa una ventina di metri.

La Grotta del Braciere è posta presso la parete nord della Cava Sperone a nordovest della Sella di Filiporto sotto il sito di Giarranauti. È una grotta che ha subito diversi crolli presentandosi piena di detriti che ne rendono difficile l’esplorazione.

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