Pantalica, Insediamenti e chiese rupestri bizantini (Grotta di San Micidario – Chiesa Rupestre di San Nicolicchio – Villaggio della Cavetta e Grotta del Crocifisso)

Pantalica, oltre ad essere una grande Necropoli sicula, racchiude insediamenti bizantini e oratori di tipo rupestre molto interessanti, raggiungibili dalla S.R 11 da Ferla imboccando la Sella di Filiporto seguendo le indicazioni poste presso questa zona di Pantalica in cui sono posti i cartelli indicativi con le direzioni da seguire per raggiungere queste aree. Gli insediamenti rupestri bizantini che un tempo erano posti lungo la collina nota come “Sella di Filiporto” sono in tutto tre: la Grotta di San Micidario posta a sudovest della Sella di Filiporto, la Grotta di San Nicolicchio posta a sud del sito dell’Anaktoron, il Villaggio Rupestre della Cavetta posto a nordest della Sella di Filiporto sotto l’omonima necropoli comprendente anche la Grotta del Crocifisso posta nello sperone roccioso collocato presso la confluenza dei Fiumi Anapo e Calcinara, a nord della Sella di Filiporto.


Le rovine dell’insediamento rupestre di San Micidario.

Il primo insediamento rupestre ossia quello della Grotta di San Micidario è situato presso la “Sella di Filiporto” nella zona più a sud di Pantalica. Questo è il villaggio bizantino di tipo rupestre più grande dell’intera riserva con le sue 150 abitazioni situate a picco nel crinale sud occidentale della “Sella di Filiporto”. Il punto principale è la Chiesa Rupestre di “San Micidario” la più grande di tutto il sito di Pantalica il cui ingresso è delimitato da un cancelletto. L’interno è separato in cinque grandi stanze di cui all’ingresso troviamo la Cappella rupestre davanti alla quale vi è l’area presbiteriale dentro la quale possiamo ammirare quel che resta dell’affresco raffigurante il “Cristo Pantocratore” (parola greca che significa “Nell’atto di benedire”), posto presso l’Abside scavata nella roccia, mentre presso le pareti sono poste incisioni raffiguranti Croci e iscrizioni in greco antico e tracce di altri affreschi ormai poco leggibili; di fianco alla chiesa vi sono altri due grandi ambienti, uno che fungeva da Sacrestia, l’altro da abitazione rupestre (molto probabilmente occupata dalla comunità religiosa che in questa grotta compiva le proprie funzioni sacre). Adiacente alla Chiesa di San Micidario vi sono le abitazioni rupestri ricavate da antiche tombe sicule “a forno” oppure scavate nella roccia o collocate dentro caverne e anfratti naturali.


L’interno della chiesa rupestre posta nella Grotta di San Micidario.

Il secondo insediamento rupestre noto come “Grotta di San Nicolicchio” è situato poco più a sud dell’ “Anaktoron”, nella stessa zona in cui sorgono le rovine del Tempio di Demetra. Questo è il più piccolo dei tre insediamenti rupestri di tipo bizantino ma non per questo è il meno interessante. Anch’esso sorge vicino ad una chiesa rupestre (delimitata da un cancello di ferro), appunto quella di “San Nicolicchio”, l’unica all’interno di Pantalica dove possiamo ammirare affreschi parzialmente integri (seppur molto deturpati). raffiguranti “Santo Stefano” e “Sant’Elena”. La grotta presenta due ambienti separati di cui quello più grande che era la vera e propria chiesa in cui sono posti gli affreschi con in fondo l’Abside arcuata scavata nella roccia, mentre l’altro fungeva da Sacrestia. L’abitazione della comunità molto probabilmente era posta in una grotta adiacente al sito sacro facente parte dell’abitato rupestre, che come il sito di San Micidario è stato collocato all’interno di antiche tombe sicule a forno.


Una grotta facente parte del sito rupestre di San Nicolicchio.


L’interno della Chiesa Rupestre di San Nicolicchio.

Il terzo insediamento bizantino noto come “Villaggio della Cavetta” posto a nordest della Sella di Filiporto adiacente alla Necropoli della Cavetta e come struttura si presenta abbastanza simile ai complessi rupestri dei “Dieri” (questi ultimi situati nella zona sud orientale della Provincia di Siracusa) anche se come questi ultimi non possiedono cunicoli interni (una struttura simile è posta in Contrada Giambra presso la Masseria Specchi presso la cava in cui scorre l’Anapo). Esso è formato da una serie di caverne raggiungibili da uno scosceso sentiero a picco sulla scarpata circostante molte di esse.


Un’abitazione rupestre posta nel Villaggio della Cavetta.

Poco distante da questo insediamento, presso la parte settentrionale della Necropoli Cavetta nell’area in cui i Fiumi Anapo e Calcinara si incontrano, vi è posta la Chiesa Rupestre del Crocifisso (chiusa da un cancello di ferro), così chiamata perché reca un affresco (molto rimaneggiato dall’umidità e dall’incuria del passato) raffigurante “La Crocifissione di Cristo”. In questa grotta che era il luogo di culto della comunità bizantina della Cavetta vi è un altro affresco raffigurante “San Nicola”. Questa grotta è in più punti franata per cui dell’originario oratorio rimane ben poco, solo il Sacello principale formato da vari nicchioni che fungevano da altari votivi. Tracce di affreschi e di fregi vari (di cui una figura femminile raffigurante una Santa ignota) sono poste presso il Museo Paolo Orsi di Siracusa.

Come abbiamo potuto leggere in precedenza, i siti rupestri bizantini di Pantalica sono posti sempre presso una Chiesa Rupestre, a testimonianza del profondo culto paleocristiano bizantino dovuto all’abbinamento tra i riti cristiani e la natura, a dimostrazione di un ascetismo ormai andatosi a perdere durante i millenni.