*Pantalica, Necropoli di Pantalica (Necropoli Pantalica Nord – Necropoli Pantalica Sud)

Pantalica

*Necropoli di Pantalica
(Necropoli Pantalica Nord – Necropoli Pantalica Sud)

L’attrazione più spettacolare di Pantalica è rappresentata dalla sua vasta Necropoli, caratterizzate dalle tante tombe “a forno”, scavate nella friabile roccia iblea.


La Necropoli di Pantalica, il più grande sito funerario rupestre europeo.

 La maggior parte delle tombe di Pantalica presentano un’apertura quadrata o rettangolare simile ad una finestra che misura 1,5 metri. Entrati all’interno della grotta possiamo notare un ampio spazio dove vi sono due o più loculi di forma quadrangolare, in cui vi erano deposti i cadaveri (in alcune di queste tombe sono ancora presenti resti ossei). È presumibile che all’interno di una sola grotta vi era una specie di “Sepoltura Gentilizia” dove venivano tumulate persone della stessa famiglia. Molte di queste grotte furono utilizzate in epoca romana come “Catacombe” che servivano sia per seppellire i cristiani uccisi durante le persecuzioni, sia per sfuggire alle truppe romane. Molte di queste caverne però non ebbero funzione sepolcrale, poiché molto probabilmente vennero abitate in epoche molto più antiche (quelle “naturali”, mentre più avanti quando l’uomo imparò a scavare la roccia vennero costruite quelle “artificiali” che si possono ammirare presso Pantalica).


Un costone roccioso di Pantalica colmo di grotte naturali e artificiali.


Particolare delle tombe artificiali di Pantalica.


L’ingresso di una tomba di Pantalica.

La Necropoli di Pantalica la possiamo suddividere in due grandi aree, Pantalica Nord e Pantalica Sud; raggiungibili da Sortino e Ferla tramite la S.R. 11.

Pantalica Nord

Pantalica Nord è la zona geologicamente più antica ma anche la più inaccessibile della Necropoli. Essa è posta tra il versante sud del Colle Serramezzana (a nord della cava del Fiume Calcinara), e la parete settentrionale della Sella di Filiporto lontane quindi dal luogo in cui sono poste le rovine della cosiddetta “Anaktoron”. In un’inghiottitoio del Torrente Calcinara, noto come “Cava Sperone” vi sono altre tombe rupestri facenti parte di questa vasta area cimiteriale rupestre. L’area venne popolata anche in epoca bizantina e qui sono poste le rovine dell’Oratorio Rupestre del Crocifisso e di un relativo villaggio abitativo scavato nella roccia.

Questa zona di Pantalica possiede un meraviglioso panorama montano caratterizzato da alte e impervie pareti rocciose a picco sulle vallate circostanti, che risultano crivellate da più di 2500 tombe artificiali.

Le Necropoli della zona nord di Pantalica si dividono due settori:

  • Necropoli Nord che è posta nella Valle del Fiume Calcinara in entrambe le pareti (lato Sortino – Serramezzana e lato Ferla – Filiporto) è la più vasta dell’intera Riserva di Pantalica. Essa è situata nella parte terminale della Valle del Calcinara e risale al XI secolo a.C. All’interno delle tombe di questa parte di necropoli sono stati rinvenuti vari corredi funerari in bronzo, quali fibbie e monili oltre che oggetti vari. Secondo gli studiosi è contemporanea alla costruzione del palazzo dell’Anaktoron e quindi sarebbe l’area funeraria principale del regno siculo di Pantalica. Alcune tombe sono difficili da raggiungere ma altre sono poste accanto ai sentieri di accesso al fondo della Valle del Calcinara e sono di più facile esplorazione.
  • Necropoli di Nord Ovest situata nella valle del Torrente Sperone (affluente del Calcinara), è la più antica Necropoli dell’intera Pantalica, risalente al XII secolo a.C. Molto probabilmente è il primo sito funerario sorto nell’area di Pantalica ancora prima della creazione dell’omonimo regno. È quella più difficile da esplorare vista la conformazione del sito formato da una stretta cava. Tra la Cava Sperone e la Cava Calcinara sorge il rilievo noto come Giarranauti dove vi sono le rovine di un insediamento abitativo bizantino.

Come detto prima in gran parte delle Necropoli di Pantalica Nord sono stati ritrovati una moltitudine di reperti archeologici di importante valore storico – scientifico tutti risalenti all’Età del Bronzo. Essi sono perlopiù fibule (una specie di spille che avevano la funzione degli odierni bottoni, ossia di mantenere stabili gli indumenti indossati allora), lame, punte di freccia, asce, spade, gioielli e monili tutti in rame o bronzo. Questi reperti sono esposti nei musei archeologici di Catania e Siracusa.

Bisogna dire che nella zona nord di Pantalica possiamo ammirare anche la lussureggiante macchia mediterranea situata presso la confluenza tra Anapo e Calcinara, la Grotta dei Pipistrelli, la Chiesa Rupestre del Crocifisso, la Grotta Trovata e la Valle del Torrente Sperone.

Pantalica Sud

Pantalica Sud è l’area più selvaggia e più affascinante della riserva, poiché è quella che si trova più a picco sull’Anapo, dove in prossimità del fiume è facile notare una lussureggiante flora comprendente una folta macchia mediterranea. Quest’area (impervia ma più accessibile) è compresa tra la “Sella di Filiporto” e il tratto del tracciato della vecchia Ferrovia SR – RG – Vizzini che costeggiava Pantalica e l’intero corso dell’Anapo. In poche parole Pantalica Sud è il cuore vero e proprio della Valle dell’Anapo, nonché dell’intera Riserva di Pantalica e nella punta orientale del suddetto rilievo montano in cui è posta la confluenza tra l’Anapo e il Calcinara sotto la Sella di Filiporto nell’area nota come “Cavetta”.

L’area sud di Pantalica era quella in cui i Siculi cominciarono a costruire il villaggio che, ingrandendosi sempre più, sarebbe poi diventata la città di “Hybla”. Loro infatti, così come nel settore nord di Pantalica, cominciarono a scavare nuove tombe simili a quelle situate sulle pareti rocciose situate poco più a nord. Questa zona qualche secolo dopo divenne sede di un Tempio consacrato alla dea Demetra (colei che secondo i Greci e i Romani comandava il cambio delle stagioni climatiche e proteggeva i raccolti e la vegetazione). Di questo tempio (situato a sud dell’ “Anaktoron”) oggi restano solo pochi blocchi di pietra. Poco più a sud vi sono le rovine dei villaggii rupestri di epoca bizantina di San Nicolicchio e di San Micidario, mentre presso l’area nota come “Cavetta” posta sulla confluenza tra i fiumi Anapo e Calcinara è posta una Necropoli rupestre dell’età del bronzo. A sud della Sella di Filiporto vi è posto anche un “Diere” di epoca arabo – bizantina posto in prossimità della Masseria Specchi.

Le Necropoli principali di Pantalica Sud sono:

  • Necropoli Cavetta particolare Necropoli sicula risalente alla tarda età del bronzo (molto probabilmente la più “recente” del sito di Pantalica) che comprende anche un Villaggio rupestre di epoca bizantina simile ai cosiddetti “Dieri” della Cava Grande del Cassibile (Avola) e di Bauly (Palazzolo Acreide). Per dimensioni essa è la più piccola di tutte le Necropoli di Pantalica.
  • Necropoli Sud con le sue circa 2000 tombe è la più vasta di Pantalica dopo la Necropoli Nord. Essa risale al XI secolo a.C. e comprende numerosi ipogei artificiali posti a sud dell’area dell’Anaktoron a strapiombo sulla cava in cui scorre l’Anapo e si presume che sia la Necropoli principale del sito di Pantalica (anche se non è contemporanea alla costruzione dell’Anaktoron). È visibile chiaramente dal tracciato ferroviario posto nel fondo della cava. 
  • Necropoli di Filiporto è la più a sud di tutte le Necropoli di Pantalica risalente al XI secolo a.C. posta all’imbocco del colle noto come “Sella di Filiporto”. Essa comprende circa un migliaio di tombe artificiali molto ravvicinate tra esse di cui alcune contenenti anche delle nicchie interne fungendo la funzione di “colombario rupestre”.

Oltre alle sopracitate Necropoli, nella zona sud di Pantalica possiamo ammirare anche i resti della Chiese rupestri di “San Nicolicchio” e di “San Micidario”, le rovine del sopracitati Tempio di Demetra e del Villaggio Bizantino e infine l’antico tracciato della Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini.

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