*Pantalica, Valle dell’Anapo Tratto Fusco – Diddino (Tratto sudorientale: Cugno Velardo – Monte Grosso – Cava Fiumara di Sopra – Contrada Giardinelli – Vallone Tannina – Cava Pantanosecco – Vallone Gesolino – Fusco; Tratto nordorientale: Fusco – Cozzo Ferrante – Acquedotto Galermi – Fiumara di Sotto – Timpa di Avile – Cozzo Fazzano – Cozzo Ferrito – Costa di San Lorenzo e Grotte Rosse – Cava Don Vito – Isola Mola – Costa Casino – Bacino Idroelettrico dell’Anapo – Ponte Diddino)

Il tratto a est della Valle dell’Anapo comprende una vasta area che occupa gran parte del territorio ibleo ad est di Sortino e ovviamente di Pantalica, che si presenta come una vasta area agricola che però possiede ampie testimonianze del passato e andrebbe per questo salvaguardata e sponsorizzata maggiormente anche se si trova al di fuori della Riserva di Pantalica. Si tratta di un ampio sito posto ad est di Pantalica che va da Sortino all’area di Ponte Diddino (posta tra i territori comunali di Sortino, Floridia, Solarino, Siracusa e Priolo Gargallo) che ovviamente non può essere catalogata come “riserva naturale” viste le numerose opere fondiarie poste nell’area ma non per questo inferiore a Pantalica come valenza naturalistica e volendo anche archeologica.

Tratto sudorientale
Cugno Velardo – Monte Grosso – Cava Fiumara di Sopra – Contrada Giardinelli – Vallone Tannina – Cava Pantanosecco – Vallone Gesolino – Fusco

Cominciamo a parlare della parte meridionale di questo tratto di Valle dell’Anapo, che è un’area ancora incontaminata che però è molto importante per l’agricoltura e la pastorizia locale, posta ai confini con le aree di Cassaro, Solarino e Palazzolo Acreide.

A sud del sito di Pantalica quindi dell’Anapo è posta l’area montuosa del Cugno Velardo comprendente le Contrade Monte Grosso, Fiumara di Sopra, Giardinelli, Vallone Tannina e Pantanosecco, situate in un’area agricola che dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e (molto probabilmente anche) archeologico si presenta molto interessante. Questa zona è raggiungibile da Sortino tramite la S.P. 28 imboccando dalla Contrada Fusco la S.P. 54 Sortino – Fiumara – Mandredonne che si collega alla SS 124 Solarino – Palazzolo con l’area di Fusco in cui è posto l’ingresso sud di Pantalica scavalcando tramite un breve ponte di pietra il corso del Fiume Anapo. Questa è una vecchia strada di campagna non adatta ad un alto traffico di veicoli (anche perché il ponte di pietra in caso di fiume in piena in caso di pioggia o nevicate è invalicabile e si rischia di finire travolti dalla forte corrente delle acque).

La zona più interessante è il Vallone Tannina, inghiottitoio posto a sud del Fiume Anapo che spacca in due il Cugno Velardo (visibile anche dal sentiero che ricalca la vecchia Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini) in cui è posta l’omonima grotta carsica. Esso è raggiungibile più facilmente dal fondo della cava in cui scorre l’Anapo, mentre lo si può ammirare dall’alto da varie traverse poste sulla S.P. 54, poste nell’area detta “Giardinelli”. In questa zona sono posti vari terrazzamenti agricoli in cui sono presenti molti oliveti e insediamenti rurali. Il tratto sulla SS 124 è il tratto più a sud del territorio comunale sortinese compreso tra i territori di Cassaro e Palazzolo Acreide ed è noto come “Monte Grosso”. Da qui parte la Cava Fiumara di Sopra, che costeggia ad est la S.P. 54 in cui è posto un piccolo torrente che alimenta il Fiume Anapo a sudest della Contrada Fusco. Questa cava a tratti impenetrabile, a tratti antropizzata (per la presenza di terrazzamenti) è ancora poco esplorata ma presenta alcuni siti rupestri riconducibili all’età del bronzo (probabilmente tombe rupestri) che si presentano piuttosto isolati l’uno dall’altro oltre ai resti di una piccola “Latomia” ossia una cava di pietre di epoca greca.

I rilievi noti come “Cugno Mirio” e “Cozzo Cidravita” separano la Fiumara di Sotto dalla cava nota come “Pantanosecco” in cui scorre l’omonimo torrente che si presenta come una tipica “Fiumara” che in estate è prevalentemente secca. Di fianco ad essa, ad est vi è l’area del Vallone Gesolino, breve cava iblea che fungeva da inghiottitoio del Fiume Anapo. In questa zona solcata dalle Cave Pantanosecco e Vallone Gesolino vi sono alcune rovine rupestri riconducibili ad insediamenti risalenti all’età del bronzo formate da grottoni artificiali o di formazione naturale oltre siti funerari della medesima epoca anche se l’area non è del tutto esplorata (comunque sia è raggiungibile da traverse poste alla nostra destra scendendo da Sortino verso Solarino, in particolare quella dopo il ponte sul Fiume Anapo), anche se presso le limitrofe aree di Cozzo Bernardo e Rovettazzo sono posti siti rupestri funerari risalenti al medesimo periodo.

Tratto nordorientale
Fusco – Cozzo Ferrante – Acquedotto Galermi – Fiumara di Sotto – Timpa di Avile – Cozzo Fazzano – Cozzo Ferrito – Costa di San Lorenzo e Grotte Rosse – Cava Don Vito – Isola Mola – Costa Casino – Bacino Idroelettrico dell’Anapo – Ponte Diddino

Il tratto settentrionale di questa parte di Valle dell’Anapo è interamente raggiungibile dalla S.P. 28 Sortino – Solarino ma anche dalle S.P. 36 Solarino – Diddino e S.P. 25 Floridia – Priolo presso l’area nota come “Ponte Diddino”, confinante con i territori sempre di Solarino, Floridia, Siracusa e Priolo Gargallo. Si tratta di un’area un po’ più antropizzata importante dal punto di vista agricolo ed energetico vista la presenza di una vasta centrale idroelettrica posta al confine tra i territori comunali appena citati.

Da Sortino superiamo la Costa Giardini (nei pressi della pizzeria Le Monache) oltrepassando i rilievi limitrofi scendendo dalla S.P. 28 presso l’area nota come “Cozzo Ferrante” in cui è posto l’imbocco per l’area di Fusco in cui è posto l’ingresso meridionale alla Necropoli di Pantalica (all’indirizzo dell’Agriturismo Sacre Pietre) scendendo nell’area “pianeggiante” del territorio sortinese in cui l’Anapo è circondato da agrumeti e oliveti presso l’area feudale un tempo appartenente alla famiglia Gaetani di Sortino.

Superando due tornanti ci troviamo di fronte il rilievo ibleo noto come “Costa di San Lorenzo” raggiungibile da alcune traverse (private) che terminano ai suoi piedi. Qui possiamo chiaramente individuare alcune grotte di formazione naturale e alcune grotte “a forno” (forse tombe) che presumibilmente risalgono all’età del bronzo. Altre grotte di questo tipo sono poste sugli strapiombi del rilievo ma sono difficili da visitare vista la posizione in cui sono collocate, non vi sono neanche accessi dalla S.P. 76 che mette sempre in collegamento Sortino (e Melilli) con l’area di Ponte Diddino.

Scendendo più a valle in Contrada Sgargia, troviamo un ponte di pietra sopra cui passa la S.P. 28. Sotto di esso passa il Canale Galermi, un canale di derivazione che proviene dall’omonimo acquedotto di epoca greca che conduceva e conduce tuttora le acque dell’Anapo provenienti da Pantalica a Siracusa per svariati chilometri per confluire poi presso la “Grotta del Ninfeo” in cui è posta una fonte alimentata proprio con le acque dell’Anapo. Il vero e proprio acquedotto inizia nei pressi della Contrada Fusco scorrendo tuttora sottoterra ed è esplorabile in alcuni punti noti solo agli speleologi e agli archeologi ma si sa che il suo corso è quasi parallelo al Fiume Anapo. Questo acquedotto in passato era noto come “A Saia da Bedda Fimmina” (“La Saia della Bella Femmina”). Si tratta dell’unica opera idrica di origine greca che durante i millenni non ha ancora del tutto perso la sua funzione, anche perché l’acquedotto ha mantenuto intatti anche gli antichi allacci alle campagne limitrofe e dei centri urbani toccati dal canale che utilizzano le acque che scorrono in questa condotta sotterranea. Il vallone in cui è posto questo canale è noto come Cava Luricazzo ed è raggiungibile dalla traversa che conduce all’Agriturismo Pantalica Ranch, che conduce anche all’area nota come “Grotte Rosse”, una serie di caverne carsiche poste in concrezioni di colore rossastro che occupano il settore est della Costa di San Lorenzo. Da questa strada possiamo anche raggiungere l’altopiano noto come “Timpa di Avile” in cui sono poste rovine di insediamenti rurali di tipo semi rupestre.

Siamo quindi entrati nell’area nota come “Fiumara di Sotto”, formata da una piccola cava posta a nord del Fiume Anapo collocata tra il rilievo noto come “Timpa di Avile” ad ovest e dai rilievi noti come “Cozzo Ferrito” e “Cozzo Fazzano” a est, da quest’ultimo nasce il piccolo corso d’acqua noto appunto come “Torrente Fazzano” che si immette presso l’Anapo in prossimità del ponte della S.P. 28 che lo scavalca in prossimità con la confluenza col Torrente Pantanosecco.

Prima del ponte vi è un sentiero che raggiunge la mezzacosta di questo tratto del fiume in cui è possibile sia risalire (verso sud) che scendere (verso nord). Da quest’ultimo tratto collocato sul vecchio tracciato della Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini nell’ex tratto Sortino – Solarino (in cui rimangono in piedi anche ponti e terrapieni su cui passava la linea ferrata) possiamo ammirare il Cozzo Fazzano che si presenta come un piccolo rilievo posto in mezzo alla confluenza con l’omonimo torrente presso l’Anapo. La zona presenta anche numerosi siti rupestri, molto probabilmente ricoveri o resti di molini rupestri o di concerie (l’area deve essere studiata attentamente) anche se la presenza di siti funerari o abitativi non è esclusa. Qui è posto anche un tratto del Canale Galermi che scorre in maniera parallela al fiume, mentre una moderna linea idrica è sopraelevata e scorre ai piedi dei limitrofi rilievi iblei.

In lontananza da qui troviamo il Cozzo Ferrito, poderoso rilievo montano sotto cui il fiume curva nuovamente verso sud entrando nel tratto noto localmente come “Cava Don Vito”. Qui troviamo le rovine di antiche “Latomie” ossia cave di pietra di epoca greca da dove venivano estratti blocchi per la costruzione degli edifici (in cui venivano impiegati per lo più schiavi fatti prigionieri durante le varie battaglie). Oltre ad esse vi sono vasti siti rupestri formati da cameroni posti a strapiombo sulla vallata iblea e da nicchie scavate nella roccia iblea che fungevano da tombe rupestri. Siamo proprio sotto il punto noto come “Grotte Rosse” poste nell’area orientale della Costa di San Lorenzo.

Proseguendo sulla S.P. 28 troviamo un’altopiano in cui è posta la tenuta feudale nota come “Villa Gaetani” (vedi link nella pagina precedente) posta nella Contrada Isola Mola in cui inizia il tratto pianeggiante della Valle dell’Anapo sortinese in cui il fiume è circondato da vasti agrumeti. Qui, presso un’altra ansa del fiume è posto il Mulino Isola Mola, antico impianto molitorio facente parte del Feudo Gaetani raggiungibile da una traversa posta alla nostra sinistra delimitata da alcuni alberi di olivo. Questo mulino ormai ospita una villetta privata ma era in funzione fino a qualche tempo fa. Possiamo ammirare la “Saia” che conduceva le acque sotto l’edificio in cui era posta la macina che, tramite una ruota metallica veniva azionata dalla forza delle acque condotte sotto di essa, macinando così i cereali. Si tratta del molino meglio conservato su tutto il corso del Fiume Anapo (se si escludono quelli della Valle dei Mulini a Palazzolo Acreide posti presso la Cava Purbella, affluente dell’Anapo). Qui è posto anche un piccolo bacino idrico utilizzato per scopi agricoli.

Da questo punto il Fiume Anapo scende sotto l’area nota come Costa Casino, formata da alti rilievi iblei posti a nord che delimitano il confine con la parte meridionale del territorio comunale di Priolo Gargallo, un tempo feudo dei Baroni Beneventano del Bosco di Siracusa (su queste alture è posta la Masseria Feudale Casino Grande). Qui il Fiume Anapo bagna a nord il versante sudoccidentale dei Monti Climiti (formati dalle Contrada Costa Casino, Castelluccio, Grottone ecc…) e a sud l’area nota come “Rovettazzo” in cui è posta una stretta ma interessante cava iblea in cui sono posti diversi siti sepolcrali (vedi link nella pagina precedente).

Il Fiume Anapo entra così nell’area nota come “Ponte Diddino” collocata tra i territori di Rovettazzo – Cozzo Bernardo (estremità sudorientale del territorio comunale di Sortino) e le aree di Balatazza, Sfardascarpe, Sallichisina, Serra – Diddino – Midiri e Castelluccio appartenenti rispettivamente a Solarino, Floridia e Priolo Gargallo. Qui è posta la Centrale Idroelettrica del Fiume Anapo formata da grossi bacini idrici noti come “Diga dell’Anapo” (nota localmente come “A Diga ri Solarinu” vista la vicinanza all’omonimo paese). Questa centrale sfrutta la Diga dell’Anapo e le acque del grande bacino idrico di Costa Casino (posto presso la S.P. 76 adiacente alla masseria della famiglia Beneventano del Bosco) per creare energia elettrica per buona parte della provincia, in maniera particolare per i centri di Floridia, Solarino, Sortino e le limitrofe aree rurali.

L’Anapo attraversa quindi l’area di Ponte Diddino, un viadotto posto sul fiume che mette in collegamento Floridia con Sortino, Priolo Gargallo e Belvedere (Siracusa) scendendo poi a valle rispettivamente presso le aree di Midiri, Carancino e Capocorso che rappresentano l’ultimo tratto “montuoso” dell’Anapo provvisto anch’esso di rovine rupestri (necropoli, insediamenti abitativi) di varie epoche posti tra i territori di Floridia e Siracusa. Dopodiché l’Anapo scende tramite le Contrade Case Bianche e Tivoli presso la Piana di Siracusa, ricevendo le acque da vari torrenti per poi lambire l’area a sud del capoluogo aretuseo sfociando presso il Mare Ionio ricevendo prima della foce le acque del Fiume Ciane e del Canale Mammaiabica. L’ultimo tratto del fiume posto presso la foce è attraversato da un viadotto della SS 115 Siracusa – Cassibile.

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