*Pedagaggi, Area Archeologica Sorgente Paradiso


La Necropoli rupestre posta nei pressi della Sorgente Paradiso.

L’area archeologica posta in Contrada Paradiso è forse la più importante (ed accessibile) del territorio ibleo posto attorno a Pedagaggi, in cui è posta la Fontana Paradiso, una fonte d’acqua molto nota nella zona che alimenta le acque del Torrente Gelso che, più a valle, si chiamerà “Cava di Stomaco”; difatti l’area è stata parzialmente antropizzata realizzando il “Percorso Fontana Paradiso” che conduce a siti archeologici di tipo rupestre nonché risale gran parte della Cava Gelso, profonda vallata che separa il Monte Gaggi dal Monte Santa Venera. Quest’area è raggiungibile direttamente da Pedagaggi dalla Traversa Paradiso superando il cimitero della frazione carlentinese, oppure dalla S.P. 32 Carlentini – Pedagaggi all’altezza del tornante posto dopo il piccolo ponte sul Torrente Paradiso percorrendo una traversa costeggiata da un filare di alberi di pino (posta alla nostra destra sinistra se veniamo da Carlentini).

In ogni caso di fronte a noi, percorrendo questa strada, dobbiamo imboccare una traversa sterrata andando verso sud fino a quando non imbocchiamo la piccola Cava Paradiso, posta tra il Monte Gaggi (alla nostra destra) e i rilievi di Contrada Piano dei Monaci noti come “Monti di Cuppodia”. Qui possiamo ammirare subito un sito funerario di tipo rupestre di epoca paleocristiana comprendente sepolcri ad arcosolio e a grotticella (ma che molto probabilmente è posto in un sito funerario molto più antico). Seguendo il sentiero notiamo alla nostra sinistra una caverna coperta da vegetazione spontanea in cui è ubicata la cosiddetta Sorgente Paradiso, fonte di tipo ibleo da cui nasce un piccolo ruscello che alimenta il Torrente Gelso, che da qui in poi è noto come “Torrente Paradiso”. Presso quest’area sono posti altri siti funerari in cui è posta anche la “Grotta del Fico”, catacomba rupestre delimitata da un albero di Fico Selvatico dove l’archeologo Luigi Bernabò Brea scoprì anche dei resti umani.

Proseguendo verso sud costeggiando sempre antiche grotte che fungevano da necropoli e ruderi di insediamenti rurali posti lungo il torrente, troviamo anche alcune antiche installazioni del non più esistente “Acquedotto di Lentini” che era alimentato proprio dalle acque delle sorgenti Paradiso e Serra, posta a sudest presso un agrumeto incassato nella cava che in questo punto forma un imbuto largo che si restringe verso sudovest risalendo la Cava Gelso aggirando il Monte Gaggi e intravvedendo la vallata che separa questo rilievo dal Monte Santa Venera.

Quest’importante area archeologica è molto importante ovviamente dal punto di vista naturalistico vista la presenza di una macchia mediterranea ancora immacolata anche grazie alla salvaguardia di associazioni naturalistiche locali che vorrebbero questo sito più tutelato. Qui scorre il Torrente Gelso che, venendo alimentato anche dalla Sorgente Paradiso, si presenta come un corso d’acqua quasi perenne che scorre in uno stretto e tortuoso letto roccioso che forma anche delle piccole “vasche” di pietra che si sono formate in seguito all’azione erosiva delle acque. Il corso d’acqua ha una portata idrica maggiore nei mesi invernali mentre in estate alcuni tratti del torrente sono asciutti (e ciò permette anche l’esplorazione più approfondita di caverne e anfratti posti lungo le pareti del torrente).

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