*Pedagaggi, Cava di Stomaco – Acquedotto e Mulino Pedagaggi

A nord della Cava Paradiso il Torrente Gelso (o “Paradiso” che dir si voglia) forma la cosiddetta “Cava di Stomaco” di cui non si conosce bene l’origine di questo nome, che dalla S.P. 32 Carlentini – Pedagaggi è scavalcato da un piccolo ponte posto in mezzo ad un tornante, ai lati del quale partono vari sentieri che costeggiano il letto del torrente.

Questa cava si forma dalla confluenza tra i Torrenti Paradiso e Piano dei Monaci, un corso d’acqua che lambisce buona parte della S.P. 32 Carlentini – Pedagaggi nascendo a sudest di Pedagaggi nel versante ovest del Monte Carrubba e ricevendo le acque di piccoli ruscelli che si originano presso le Contrade Mezzaluna e Cuppodia (vedi sezione riguardante “Monti di Cuppodia” per saperne di più), scendendo verso ovest ricevendo le acque dei torrenti Favarotta e Pedagaggi fino a quando in Contrada Cugni si immette presso il Torrente Ragameli formando il Torrente Margi, un fiume a carattere torrentizio che più a valle alimenta il Fiume San Leonardo.

L’area attraversata dal torrente è interessata da numerosi caseggiati rurali ancora utilizzati dai contadini locali (alcuni di essi ospitanti varie aziende agricole) nonché rovine di canalizzazioni e di “Saie” interrate che conducevano le acque di questo fiume presso il Mulino Pedagaggi, posto sulla riva sinistra del torrente di cui oggi rimane ben poco della struttura originaria posta in un’ansa del fiume; difatti resta solo parte delle fondamenta di questo mulino in passato utilizzato per macinare i cereali e alcuni tratti di canalizzazione che conduceva le acque del fiume sotto la macina principale.

La Cava di Stomaco è interessata da vari sbarramenti e da opere fondiarie che formano vari dislivelli che frenano la velocità delle acque (specie nei periodi piovosi) essendo un corso dalla discreta portata idrica visto che riceve le acque da numerosi torrenti, di cui quello più degno di nota è il Torrente Piano dei Monaci che è attraversato da un monumentale acquedotto settecentesco di tipo sopraelevato che forma diverse poderose arcate, un tempo facente parte dell’antico Acquedotto di Lentini di cui rimangono in piedi alcune case di controllo delle acque lungo il suo percorso che va dalla Sorgente Paradiso fino alla Valle di Sant’Eligio a sud di Lentini.

L’acquedotto è raggiungibile da un sentiero sterrato facente parte del “Sentiero Italia Buccheri – Pedagaggi – Carlentini” posto alla nostra sinistra (venendo da Pedagaggi, destra da Carlentini) dopo un filare di alberi di pino e chiuso da una sbarra di ferro. Si arriva al Torrente Piano dei Monaci facendo una breve deviazione seguendo la mole del ponte di pietra che fungeva da condotta idrica. Si tratta dell’acquedotto sopraelevato meglio conservato della Provincia di Siracusa assieme all’Acquedotto Cansisina di Rosolini che può anche essere attraversato a piedi sulla sua sommità (visto che non è più funzionante) anche se è senza protezioni laterali per favorire l’attraversamento (e per questo è consigliato ammirarlo dal basso). Lungo questo acquedotto vi sono vasche un tempo adibite ad abbeveratoi per gli animali al pascolo. Dell’antico tratto sotterraneo dell’acquedotto resta poco e niente, solo qualche traccia di condotta canalizzata in pietra e di qualche “Saia” di collegamento con i campi limitrofi.

Dal punto di vista archeologico l’area più interessante è quella di Contrada Cugni (vedi link nella pagina precedente) anche se molto probabilmente lungo le rive del fiume vi sono ruderi di insediamenti rurali anche se presso le pareti della piccola cava vi sono anfratti vari che molto probabilmente erano frequentati in epoche antiche (neolitico sicule, ellenistiche, bizantina?). Va detto che l’area in periodo medievale era sfruttata per l’agricoltura e l’allevamento vista la disponibilità di acque.

La natura della Cava di Stomaco e del suo affluente, il Torrente Piano dei Monaci, è caratterizzata da una folta macchia mediterranea composta da specie arbustive e da piante aromatiche che crescono lungo i bordi dei torrenti. Da notare la presenza di orchidee specie in primavera.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Carlentini