*Pedagaggi, Monte Santa Venera e Cava Gelso

L’imponente Monte Santa Venera, uno dei più alti rilievi dei Monti Iblei.

Il Monte Santa Venera con i suoi 869 metri d’altezza circa, è uno dei più alti rilievi dei Monti Iblei, nonché quello posto più a nord dell’intera catena montuosa iblea. Esso sorge a sud di Pedagaggi tra i territori di Carlentini e Ferla ed è lambito dalla S.R. (Strada Regionale) 5 che collega Pedagaggi a Ferla. È chiamato così poiché molto probabilmente in uno delle sue grotte o anfratti visse per un certo periodo di tempo la predicatrice e martire di origini acesi “Santa Venera” (molto venerata presso la città di Avola che si trova nella zona meridionale della Provincia di Siracusa) anche se l’ipotesi non sembra sia tanto fondata vista la scarsa documentazione storica in merito. Il Monte Santa Venera comunque sia oggigiorno ospita un vasto impianto eolico che produce molta energia elettrica sfruttata dai limitrofi centri abitati di Pedagaggi, Ferla e Sortino.


Particolare degli impianti eolici posti sul Monte Santa Venera.

La cima del rilievo è difficile da raggiungere ma si potrebbe provare da alcune traverse sterrate di libera percorrenza poste alla nostra sinistra sulla S.R. 5 andando in direzione Ferla, oppure percorrere sentieri posti a nord della S.P. 29 Sortino – Ferla (su cui la S.R. 5 spunta) andando in direzione della città ferlese. Comunque sia il rilievo nella sua zona meridionale (posta al confine tra i territori di Carlentini e Ferla) presenta una folta macchia mediterranea e molto probabilmente anche aree di rilevanza archeologica da studiare e catalogare con attenzione (anche se si sa per certo che il monte possiede numerosi anfratti e caverne, di cui anche isolate catacombe rupestri o ruderi di insediamenti abitativi). Se si ha la possibilità (o la fortuna) di raggiungere la sommità del monte, possiamo ammirare uno dei più belli panorami della Sicilia che comprende buona parte dell’area che va da Catania a Siracusa.

Il Monte Santa Venera è circondato quasi per intero dalla Cava Gelso, una delle cave iblee più interessanti ed unica nel suo genere poiché nasce ad ovest del monte, compie una curva verso est e risale verso nord alimentando il Torrente Paradiso  formando una gigantesca “S” rovesciata che separa il Monte Santa Venera dal Monte Gaggi e dai rilievi orientali del territorio carlentinese (Cuppodia, Roccadia, Bosco, Fiumarella e Favara). Questa cava è parzialmente inesplorata nel suo tratto occidentale per la sua particolare conformazione e molto probabilmente nasconde ancora molti “tesori” (rovine archeologiche) presentandosi ancora incontaminata (nonostante l’incombente presenza dell’impianto eolico), mentre quello orientale che risale come detto prima verso nord è meta ambita di escursionisti che scendono ad ammirare il corso del Torrente Gelso (alimentato da alcune sorgenti come quella di Passo di Gola). Il fondo di questa cava viene di solito esplorato risalendo la Sorgente Paradiso ma molti preferiscono scendere da Pedagaggi scendendo dal ponticello posto sulla S.R. 5 e seguendo il corso del torrente man mano che scende verso valle (specie nei mesi estivi quando è in secca, visto che è un corso d’acqua a carattere meteorico che in estate è quasi secco, mentre in inverno durante le piogge presenta una discreta portata idrica).

Più a valle il Torrente Gelso forma un fiumiciattolo circondato da una folta macchia mediterranea. Qui in mezzo sono poste grotte rupestri appartenenti ad antiche necropoli di epoca neolitico – sicula o ad insediamenti bizantini in quei tempi sperduti. Dopo il sito di Sorgente Paradiso, la Cava Gelso assume il nome di “Cava Paradiso” venendo poi scavalcata più a valle da un monumentale acquedotto in pietra (che un tempo portava le acque delle limitrofe sorgenti in territorio lentinese e carlentinese) ricevendo le acque del torrente “Piano dei Monaci” prima di immettersi nella cosiddetta “Cava di Stomaco” posta a nord di Pedagaggi, andando a congiungersi poi col Torrente Ragameli formando il fiume detto “Margi”, affluente più a valle del Fiume San Leonardo (la confluenza è posta presso la SS 194 Lentini – Francofonte).

Il versante orientale del Monte Santa Venera è solcato invece dalla Cava Fiumarella che costeggia ad est i Monti di Favara (sempre facenti parte del territorio carlentinese e anche essi occupati da un grande impianto eolico) la cui sorgente (posta in territorio di Sortino) invece andrà ad alimentare la cosiddetta “Fiumara Grande” da cui si originerà il Fiume Marcellino, che sfocerà nel Mare Ionio tra i territori di Melilli e Augusta.

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