*Pedagaggi, Rovine Archeologiche di Contrada Pezza Grande

Pedagaggi

*Rovine Archeologiche di Contrada Pezza Grande

Da Pedagaggi tramite la S.P. 32 per Carlentini (andando in direzione dell’azienda agricola Colleroni) o tramite la S.B. (Strada di Bonifica) 31 che parte da Piazza Madonnina del Grappa, costeggiando il corso del Torrente Pedagaggi andando in direzione di Francofonte e Lentini (tramite un sentiero sterrato adiacente all’azienda agricola Lentini), entriamo presso la Contrada Pezza Grande, area di campagna posta tra le aree di Favarotta, Cugni, Cava di Stomaco e il medio corso del Torrente Ragameli che presenta delle importanti quanto enigmatiche rovine archeologiche appartenenti ad un grosso centro abitato di origine sicula sorto probabilmente intorno al 1000 a.C. quando l’area iblea pedagaggese apparteneva al regno siculo del re Hyblon, Sovrano della mitica città di Hybla (le cui rovine sono ubicate nel sito di Pantalica).L’attuale Contrada Pezza Grande passò poi ai Megaresi provenienti dalla vicina città marittima di Megara Hyblaea (le cui rovine sono ubicate presso l’attuale città di Augusta), che fondarono probabilmente una città chiamata “Stiela”, ritenuta secondo alcune fonti storiche come una delle più importanti città sicule dell’entroterra ibleo, passato poi sotto il controllo dei coloni siracusani (730 a.C. circa) provenienti dalla neonata città aretusea. Dopo qualche secolo la città passò prima ai Romani, poi ai Bizantini prima di essere probabilmente rasa al suolo dagli Arabi.

Questo piccolo ma interessante sito è posto in mezzo a dei fondi coltivati e si presenta come un’area incolta recintata, che venne studiato negli anni 60 dall’archeologo Luigi Bernabò Brea che ritrovò alcuni cocci di ceramica risalenti ad epoche diverse. Da quel momento in poi partirono gli scavi con cui vennero riportati alla luce alcune rovine che farebbero presagire ad una città – fortezza la cui economia si sarebbe basata sulle attività agricolo – pastorali. Qui possiamo appunto ammirare alcune sparute rovine di edifici antichi. Vi sono anche ruderi fondiari relativamente recenti e si presume che molte coltivazioni siano sorte su altre rovine archeologiche appartenenti al limitrofo sito archeologico di Pezza Grande.

Oggigiorno la Contrada Pezza Grande è ancora soggetto di scavi e studi archeologici, ma è possibile visitarla senza intaccare l’ambiente circostante, ma soprattutto senza scavare per cercare reperti archeologici presso le rovine a meno che non si abbiano le apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti appositi.

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