*Pedagaggi, Villaggio Neolitico di Contrada Ceusa

Percorrendo la S.R. 5 in direzione di Ferla, arriviamo sotto le pendici del Monte Santa Venera presso una masseria vecchia (ma ancora utilizzata) entrando così presso l’area nota come Contrada Ceusa, oltrepassando l’area nota come “Passo di Gola”. Dietro alla masseria è posto il lungo sentiero (chiuso da un cancello) scosceso che conduce all’interno di quest’area iblea posta ai piedi del rilievo. Volendo possiamo anche risalire il vallone posto prima della sorgente “Passo di Gola” (preferibilmente in periodo estivo) e da qui ci dirigiamo verso ovest entrando nell’area montuosa nota come “Ceusa”.

La Contrada Ceusa, solcata quasi per intero dalla Cava Gelso, è ubicata presso le propaggini settentrionali degli Iblei occupate dal Monte Santa Venera, dove le pareti montane si presentano ricche di grotte e anfratti. A poca distanza verso ovest sono poste le alture di Contrada Ragameli con l’omonimo bosco in cui è posta un’area demaniale. Si tratta dell’area limitrofa al rilievo montuoso di una certa importanza archeologica insieme alla Cava Gelso.

Presso l’area di Ceusa a nord del Monte Santa Venera vi sono resti di un’importante villaggio neolitico di tipo rupestre risalente al tempo della “Civiltà di Castelluccio” (dal nome del feudo netino da cui si sviluppò questa civiltà trogloditica fatta di villaggi e necropoli rupestri) formato da alcuni basamenti di capanne scavati nella roccia nonché da una necropoli rupestre formata da sepolcri a grotticella sparsi per le alture circostanti. L’area circostante è molto vasta e possiede numerosi anfratti e caverne, e andrebbe studiata in maniera molto approfondita. 

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