Priolo Gargallo, Marina di Priolo – Fondaco Nuovo (Litorale e Area Balneare di Priolo Gargallo)

Priolo Gargallo

Marina di Priolo – Fondaco Nuovo
(Litorale e Area Balneare di Priolo Gargallo)


L’ingresso all’area balneare di Marina di Priolo, nota anche come “Fondaco Nuovo”.

A sudest di Priolo Gargallo è collocata la località balneare nota come Marina di Priolo ma conosciuta anche come “Fondaco Nuovo” per via dell’antico nome dell’omonima contrada in cui ricade. Essa è la principale zona balneare della città priolese, che confina a sud con Marina di Melilli, e a nord con la Penisola Magnisi ed è raggiungibile da Priolo Gargallo andando in direzione “Thapsos” (dalla S.P. 114 Priolo – Siracusa sia a nord che a sud della cittadina priolese bisogna andare in direzione “Thapsos – Marina di Melilli” e andare fino all’area delle Saline di Priolo di fronte alla Penisola Magnisi in cui è posta la lunga spiaggia sabbiosa delimitata da alberi di palme e da un’area con chioschi vari.


Il litorale di Marina di Priolo.

Marina di Priolo è formata da una spiaggia piuttosto larga di tipo sabbiosa molto frequentata da priolesi, melillesi e augustani visto che questa zona è una delle poche balneabili all’interno dell’area industriale del petrolchimico siracusano comprendente un mare abbastanza pulito in modo da permetterne la balneazione oltre alla presenza di numerosi servizi per i bagnanti di vario tipo che comprendono la presenza di un’area per gli animali domestici (cani), di punti di ristoro e di aree culturali (biblioteche dove noleggiare libri da leggere in spiaggia). È inoltre presente il collegamento tra Priolo e Marina di Priolo in modo che i cittadini possano spostarsi più facilmente verso il mare.


La spiaggia sabbiosa di Marina di Priolo.

Inoltre dalla spiaggia di Marina di Priolo possiamo ammirare di fronte a noi la Penisola Magnisi in cui sono collocate le rovine di Thapsos e a poca distanza vi sono le Saline di Priolo Gargallo ora divenute Riserva Naturale Orientata (il perimetro di quest’area comprende anche il sito archeologico in cui sorge la cosiddetta “Guglia di Marcello”).