Priolo Gargallo, Masseria Gargallo (ex Feudo Priolo dei Marchesi Gargallo)


La Masseria Gargallo, tenuta feudale da cui poi si sviluppò l’attuale cittadina priolese.

Percorrendo la Via Alcide De Gasperi, arriviamo alla biforcazione che ci conduce sul Viale Annunziata; percorrendo quest’ultima strada (tra le Vie Carlo Goldoni e Italo Svevo) troviamo alla nostra sinistra la grande Masseria Gargallo, un tempo tenuta degli omonimi marchesi titolari del Feudo di Priolo, inglobata presso la periferia occidentale di Priolo.

Quest’edificio settecentesco è il primo insediamento lavorativo – abitativo della futura città di Priolo Gargallo, edificato nei pressi di stalle e magazzini costruiti negli ultimi anni del 1600 dalla famiglia Platamone (prima feudataria del Feudo di Priolo). Esso venne fatto edificare dal Marchese Giuseppe Gargallo che, oltre ad un insediamento agricolo, voleva anche una grande residenza in stile barocco; per cui chiamò gli architetti netini Paolo Labisi e Vincenzo Sortino dando a loro l’incarico di progettare e costruire quest’edificio. Purtroppo viste le complicazioni economiche dell’epoca, il grandioso progetto che prevedeva una bella residenza barocca recante al centro un’elegante chiesa in stile barocco venne ridimensionato e si ebbe ugualmente una masseria molto attiva nella produzione di olio, vino, agrumi e fibre tessili (canapa) in cui però vi era solo un piccolo corpo abitativo detto “Casina Gargallo”. Divenne dimora del Marchese Tommaso Gargallo che da qui volle iniziare a costituire l’attuale cittadina priolese (posta ad est dell’insediamento feudale) Oggigiorno la Masseria versa in stato di abbandono e si attendono i restauri e una destinazione di utilizzo (turistico – culturale). Si ipotizza anche il ritorno all’utilizzo enogastronomico della masseria, di cui si era ipotizzato un museo molto probabilmente legato alla passata produzione vitivinicolo che rese celebre questo feudo in Sicilia e in altre zone italiane o europee.

La Masseria Gargallo è posta su un largo spazio verde su cui si affaccia quella che era la casa del custode (posta a destra) e la Masseria vera e propria, da cui si accede da un cancello in ferro che conduce al cortile interno. A destra possiamo ammirare la cosiddetta “Casina Gargallo” ossia l’unica parte realizzata dell’originario progetto caratterizzata da un balcone racchiuso da una bella inferriata bombata in ferro battuto e sormontato da un timpano triangolare (posto nel perimetro esterno), e da una bella verandina raggiungibile da una scala posta all’interno del cortile. A sinistra della casina vi è un grande edificio utilizzato sia come granaio, sia come alloggio per i “Massari” (nome con cui venivano indicati i contadini del tempo) mentre all’interno del “Bagghiu” (ossia del cortile interno) è posta la casina di residenza vera e propria disposta su due ordini con ingresso e finestre rettangolari.

Possiamo ammirare le stalle per i bovini e i cavalli sia all’interno sia all’esterno del cortile della tenuta, il recinto per gli ovini, il pollaio (posti sul retro), altri magazzini e il palmento che veniva utilizzato per produrre vino, farina e olio d’oliva. Alla fine è da ammirare la Cappella interna della Masseria Gargallo collocata all’interno del cortile in uno spazio apposito (vista la non realizzazione della chiesa barocca). Va detto infine che in prossimità della Masseria Gargallo vi è un’interessante cisterna sotterranea.

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