Priolo Gargallo, Masseria Specchi

Lungo la S.P. 114 Priolo – Siracusa, alla nostra sinistra (venendo da Priolo) notiamo un caseggiato ottocentesco abbandonato noto come “Masseria Specchi” appartenente all’omonima famiglia siracusana posto ai margini del Torrente Biggemi. Si tratta di una tenuta appartenente all’omonima famiglia imparentata sia con i Monteforte di Siracusa (detentori di un feudo posto tra la zona sudovest di Biggemi posta tra le Contrade Grottone, Carancino e Capocorso) sia con i Nava (detentori di vari feudi posti presso l’area di Bondifè tra Priolo e Melilli ma anche presso l’area di Monte Carrubba e di Pantalica). L’ultima proprietaria di questa tenuta fu la Marchesa Teresa Deodato – Specchi che la lasciò alla sua morte all’istituto per ciechi Ardizzone – Gioeni di Catania che ne fece per un periodo di tempo la sua sede estiva. Oggi la Masseria Specchi è del tutto abbandonata all’incuria.

L’ingresso alla masseria è posto sulla corsia destra della S.P. 114 Priolo – Siracusa ed è collocato a sinistra dell’ultimo tratto del corso del Torrente Biggemi, che divide un due l’antica proprietà formata dalla tenuta estiva vera e propria (presso la sponda sinistra del torrente) e dall’aria rurale formata da stalle e magazzini (oltre che da un agrumeto ormai abbandonato). La tenuta vera e propria è formata da un edificio ad unico ordine formato da un ingresso rettangolare sormontato da un timpano triangolare, affiancato da due finestre della medesima forma sormontate da travoni lisci; gli altri prospetti presentano quattro finestre rettangolari. L’interno della tenuta è ormai compromesso e manca quasi del tutto del tetto di copertura. Adiacenti alla casa vi sono la foresteria e le stalle con i relativi magazzini; le case dei “Massari” ed un ovile formato da un recinto in pietra. Qui vi è collocato il piccolo frutteto.

Dalla Masseria Specchi parte infine un sentiero che conduce nei pressi della “Guglia di Marcello” ma per visitare quest’ultimo sito si dovrebbe attraversare la linea ferroviaria e quindi non è consigliabile percorrerlo per arrivare ai ruderi del monumento di epoca romana però si potrebbe tentare di rintracciare qualche rudere appartenente all’antica “Trogylos” (insediamenti rurali?).

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