Roccazzo, Centro abitato e territorio ibleo di Roccazzo

Roccazzo

Centro abitato e territorio ibleo di Roccazzo

Il centro abitato di Roccazzo, lambito a nord dal Torrente Paratore, è posto presso l’incrocio (chiamato appunto “Incrocio di Roccazzo”) tra le S.P. 3 Sottochiaramonte – Acate e S.P. 5 Vittoria – Cannamellito – Pantaleo i cui tratti urbani sono rispettivamente nominati “Via Sicilia” e “Via Madonna del Santissimo Rosario”.

L’abitato di Roccazzo, posto nell’estrema area settentrionale della Piana di Vittoria, è formato da edifici in caratteristico stile rustico che contraddistingue le contrade rurali siciliane avendo funzione abitativa e commerciale. Il più importante edificio in stile moderno è comunque la Chiesa di Santa Maria del Rosario posta lungo la S.P. 5 nell’area meridionale dell’abitato della frazione chiaramontana. Lungo la S.P. 3 è posta una piazzetta alberata in cui si tengono tutti i principali eventi di Roccazzo fungendone da vero e proprio “luogo di incontro” per gli abitanti della piccola frazione chiaramontana. Va citata la presenza di un piccolo abbeveratoio lungo l’inizio del tratto occidentale di Via Sicilia (adiacente al semaforo pedonale a fianco della villetta che si affaccia sull’incrocio).

Presso il limitrofo territorio ibleo (sempre solcato dalle S.P. 3 e 5) vi sono gli edifici di costruzione più antica, comprendenti le interessanti tenute feudali (comprendenti palmenti per la lavorazione di olio e vino, stalle e vari casali) collocate nelle contrade che circondano Roccazzo di cui va citata la settecentesca Villa Zottopera della famiglia Rosso, oltre alle ville Iannizzotto, Bertini, Serravalle, Melfi, Montesano, Colombo, Morso, Fontanazza e la Fattoria della Motta. Oltre ad esse vi sono masserie e costruzioni fondiarie di vario tipo.

A sudest di Roccazzo sono poste le aree rurali di Zottopera, Piante, Ponte Bivieri e Mandredonna, mentre a sudovest vi sono le aree Mortilla limitrofa alla borgata rurale di Quaglio (facente parte del territorio comunale di Comiso assieme alla frazione di Pedalino), Serravalle (un tempo feudo della famiglia Melfi) e il Piano di Mola in cui è posta parte dell’Aeroporto “Pio La Torre” di Comiso.

Lungo la valle del Fiume Dirillo, a nordovest di Roccazzo, sono posti l’importante sito archeologico di Contrada Scornavacche comprendente i ruderi di un villaggio di epoca greca, e varie rovine archeologiche poste lungo la cava in cui scorre il corso d’acqua che riceve le acque del Torrente Paratore, importante corso d’acqua (a sua volta alimentato dai Torrenti Para, Mazzarronello e Sperlinga) che delimita il breve altopiano di Mazzarronello, in cui vi sono ruderi risalenti al periodo protostorico e medievale. Anche presso la valle del Fiume Dirillo vi sono vari siti archeologici posti tra le aree di Zaccanelle, Vascelleria, Piano Arcieri e Pirrone.

Per visitare il territorio ibleo di Roccazzo vanno seguite le regole seguenti:

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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