Roccazzo, Villa Zottopera – Rosso

Roccazzo

Villa Zottopera – Rosso

A sud di Roccazzo imbocchiamo la S.P. 5 Vittoria – Cannamellito – Pantaleo in direzione di Comiso e Vittoria fino alla prima traversa alla nostra sinistra (venendo da Roccazzo) che solca le Contrade Zottapera e Piante poste immediatamente a sud della frazione chiaramontana di Roccazzo. Da qui raggiungiamo una traversa semi sterrata alla nostra sinistra delimitata da muri a secco, in cui è posta un’edicola votiva; da qui raggiungiamo un’interessante tenuta feudale che oggi ospita una struttura ricettiva, la “Villa Zottopera” (la si può raggiungere anche dalla S.P. 3 Sottochiaramonte – Acate, tramite la rotatoria che conduce all’Oleificio Guccione, superato l’impianto molitorio bisogna percorrere la traversa fino alla sopracitata stradina che conduce alla tenuta feudale).

 La Villa Zottopera è una delle più eleganti residenze feudali del ragusano appartenente alla famiglia dei Baroni Rosso – Cosenza che la fece erigere nei primi anni del 1700 venendo poi ampliata con l’aggiunta di vari caseggiati che formano una “masseria fortificata” (ad oggi l’edificio appartiene agli eredi della suddetta famiglia, proprietari anche di una limitrofa azienda agricola specializzata nella produzione di olio d’oliva e vino).

L’esterno della villa presenta un elegante portico d’ingresso di forma arcuata delimitato a lato da due nicchie della medesima forma mentre sulla parte alta vi sono dei mascheroni grotteschi in pietra locale.

DI fianco al portico vi è posta la piccola Chiesetta della tenuta la cui piccola facciata, solcata da quattro pilastri a capitello corinzio che ne sorreggono il frontone triangolare, è caratterizzata da un portale rettangolare posto all’interno di un corpo semicircolare abbellito con eleganti bassorilievi oltre che dallo stemma araldico della famiglia baronale. L’interno della chiesa presenta un piccolo Altare.

Dal sopracitato portico d’ingresso si accede al cortile interno della tenuta in cui si affaccia la villa vera e propria, affiancata dai caseggiati ospitanti un tempo le abitazioni in cui dimoravano i “Massari” (coloro che lavoravano all’interno della masseria), le stalle, i fienili ma soprattutto il palmento per la lavorazione delle olive, mentre di fronte ad essa (antistante al portico di ingresso) vi era collocata la foresteria. Presso questo cortile lastricato con blocchi di pietra locale vi sono interessanti pozzi che si collegano ad una riserva idrica sotterranea.

La villa vera e propria è formata da un elegante edificio diviso in due ordini orizzontali che termina con un tetto spiovente. L’ordine inferiore reca un portale d’ingresso arcuato e delimitato da eleganti pilastri con una finestrella arcuata lucernaia alla sinistra di esso, mentre l’ordine superiore è caratterizzato dalla presenza di due balconi sorretti da eleganti mensoloni, aventi apertura rettangolare sormontata da travoni, affiancati da due finestre sempre di forma rettangolare.

Il prospetto laterale sinistro presenta una porticina rettangolare nell’ordine inferiore e una finestra a sommità semicircolare alla sua destra, sull’ordine inferiore (contraddistinto da un frontone triangolare dovuto al tetto spiovente) vi sono un balconcino la cui apertura, così comel e due finestre laterali (di cui una murata) aventi forma rettangolare, il tutto sormontato da travoni lisci. La parte destra dell’edificio è caratterizzata da un corpo ad unico ordine presentante un elegante portico d’ingresso di forma arcuata sormontato da un elegante travone che conduce ad un elegante terrazzino tramite una scalinata interna, affiancato da un portone sempre della medesima forma.

L’interno della villa presenta eleganti stanze e saloni che formano la preesistente dimora feudale caratterizzate da elementi architettonici e decorativi settecenteschi che abbelliscono l’interno della residenza che ora è utilizzato come “struttura ricettiva” a tutti gli effetti. Da ammirare anche il terrazzino caratterizzato da aperture e finestre eleganti di forma rettangolare abbellite da timpani arcuati, balaustrini o travoni di coronamento.

Di fianco alla villa vi sono quelle che erano le stalle e i magazzini della tenuta feudale in stile rustico ma ben costruiti essendo caratterizzati da eleganti aperture e finestre di forma arcuata e rettangolare. L’interno di questi edifici è anch’esso adibito a struttura ricettiva (appartamenti e sala ristorante). Da ammirare l’antico “frantoio” utilizzato per la lavorazione delle olive per ottenerne l’olio; degna di nota è la grossa “macina” circolare in cui è collocata la grossa ruota di pietra che, grazie all’ausilio della forza motrice di animali da soma (asini), si muoveva in modo circolare in modo da schiacciare le olive ottenendone l’olio.

Da ammirare infine anche un ampio giardino mediterraneo comprendente un’ampia piscina.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.villazottopera.it.

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