Rosolini, Chiesa del Santissimo Crocifisso

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Rosolini

Chiesa del Santissimo Crocifisso

La Chiesa del Santissimo Crocifisso di Rosolini è uno degli edifici sacri più caratteristici e particolari della Provincia di Siracusa.

Essa è situata in Via Sipione, affacciandosi sulla Piazza detta appunto “del Santissimo Crocifisso”, intitolata al sacerdote Vincenzo Farieri (rettore proprio di questo edificio sacro deceduto nel 2002).


La neogotica Chiesa del Santissimo Crocifisso (foto tratta da Wikipedia).

Le origini di questo edificio sacro risalgono al 1673, quando presso l’area feudale da cui si originò l’attuale centro abitato rosolinese divenne “Baronia” sotto il feudatario Francesco Platamone (futuro “Barone di Rosolini”).

Si tratta infatti del primo vero e proprio “edificio ecclesiastico” costruito presso la futura cittadina rosolinese.

In seguito a ciò venne concessa la “Licentia Aedificandi” per far si che la feudalità divenisse un vero e proprio “centro urbano”, anche se ciò non fu possibile per vari motivi legati al contenzioso tra la famiglia Platamone e il senato della città di Noto (a cui allora appartenevano le terre rosolinesi).

Nel medesimo anno venne costruita la prima “Chiesa” ubicata all’interno del feudo rosolinese retto dalla famiglia Platamone.

L’edificio sacro venne costruito modificando un granaio, venendo intitolata al “Santissimo Sacramento” e consacrata al culto della quattrocentesca “Croce Santa” di fattura bizantina, che fu ritrovata secondo la tradizione locale il 3 Maggio 1533 presso l’omonimo Eremo ubicato all’interno della Cava Grande di Rosolini (anche se certezze assolute sulla veridicità di questa data attualmente non ce ne sono).

Certamente il terremoto dell’11 Gennaio 1693 danneggiò gravemente questo edificio sacro.

La chiesa fu edificata a partire dai primi anni del 1700 venendo ricostruita nel 1728 assumendo il titolo di “Chiesa Madre” (“Matrice”) cittadina.

Il 29 Dicembre 1742 venne consacrata al “Santissimo Crocifisso” rinvenuto presso l’Eremo di Croce Santa della Cava Grande di Rosolini nel 1533.

Nel 1792, in seguito alla soppressione della Chiesa dell’Eremo di Croce Santa, qui venne traslata la suddetta miracolosa “Croce”.

Ciò avvenne dopo una disputa avvenuta tra ispicesi, modicani e rosolinesi che intendevano portare l’immagine presso le loro città; si decise quindi di porre l’immagine su di un carro di buoi e, a seconda di verso quale centro abitato questi si dirigevano, al medesimo sarebbe spettato l’ottenimento di quella che viene ancora chiamata “A Vera Cruci”.

I buoi si sono diretti verso Rosolini e la “Croce Santa” spettò a quest’ultima venendo posta all’interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso (vedi link “Festa della Croce Santa di Rosolini” per saperne di più).

In seguito alla costruzione dell’odierna Chiesa di San Giuseppe, l’edificio sacro consacrato al culto della “Croce Santa” perse il titolo di “Matrice” di Rosolini già dagli inizi del secolo 1800.

All’interno di questa chiesa era posta l’antica statua settecentesca in cartapesta della “Madonna Immacolata”, prima “Patrona di Rosolini” prima dell’elevazione al medesimo ruolo di “San Luigi Gonzaga” avvenuta nel 1754.

La statua venne donata alla rettoria dell’allora “Chiesa Madre” del Santissimo Sacramento dai principi Platamone – Moncada.

Di questo simulacro di cui attualmente non si conosce l’attuale ubicazione, rimangono solo documentazioni fotografiche.

Il 2 Luglio del 1927 questa chiesa è stata elevata al ruolo di Parrocchia dalla Diocesi di Noto.

Nonostante ciò si decise di ricostruire questa chiesa, il cui aspetto venne ritenuto antiquato.

Tra gli anni 1929 e 1930 la Chiesa del Santissimo Crocifisso venne demolita e ricostruita in stile liberty neogotico nel 1935 in seguito al progetto dell’ingegnere netino Corrado Terranova.

I lavori di demolizione e ricostruzione compresero la sistemazione degli ossari sotterranei, la riqualificazione delle navate interne e il cambiamento di prospetto dell’edificio sacro.

La vecchia chiesa presentava una facciata quadrangolare di due ordini orizzontali, avente un accesso arcuato su cui era collocata una finestra circolare, sormontata al centro dalla torretta campanaria, a sua volta affiancata da altre due torrette di cui una provvista di un orologio meccanico.

L’interno dell’edificio sacro era diviso in tre Navate recanti Altari settecenteschi e ottocenteschi. 

Quando venne edificata l’attuale chiesa vi furono ovviamente due fazioni: coloro che ritennero il luogo sacro più bello di quello precedente, e ovviamente coloro che rimpiangevano la vecchia costruzione e in particolare i suoi Altari interni.

Bisogna dire inoltre che durante l’opera di ricostruzione della chiesa, il parroco Padre Francesco Murana ebbe un ruolo molto importante insieme all’architetto Terranova che la progettò.

Durante il periodo della II guerra mondiale, nel 1943 la chiesa venne miracolosamente mancata dalle bombe angloamericane, che invece caddero nell’area antistante divenuta sede dell’attuale Piazza Santissimo Crocifisso distruggendo il limitrofo isolato.

Dopo il periodo bellico, la chiesa rimase aperta al culto venendo restaurata in diverse occasioni (tra cui i restauri del 2002).

Presso questa chiesa operò il religioso rosolinese Vincenzo Farieri, che ne fu “parroco” dal 1969 al 1999.

Al sacerdote deceduto il 17 Maggio 2002, è stata intitolata la limitrofa Piazza Santissimo Crocifisso nella data del 17 Maggio 2013.

Oggigiorno questa chiesa, consacrata alla “Croce Santa di Rosolini” e alla “Madonna Assunta”, è sede della Parrocchia del Santissimo Crocifisso essendo frequentata dalle Confraternite consacrate ai suddetti culti venerati all’interno dell’edificio sacro.

Dopo i sopracitati cenni storici, passiamo alla descrizione dell’attuale Chiesa del Santissimo Crocifisso. 

La Chiesa del Santissimo Crocifisso, che si affaccia a nord della limitrofa ed omonima piazza lambita a nord dalla Via Sipione, è collocata tra le Vie Meli, Ferreri e Paternò (poste rispettivamente ad est, ovest e a nord dell’edificio sacro).

L’edificio è in elegante stile liberty neogotico, essendo tra l’altro il principale edificio sacro della provincia aretusea ad essere contraddistinta da elementi riconducibili alla suddetta corrente architettonica.

La facciata dell’edificio sacro è divisa in due ordini orizzontali a loro volta suddivisi in tre distinti corpi.

Il corpo centrale a sezione poligonale reca al centro dell’ordine inferiore l’unico grande portale ad arco trilobato incassato nella parete, a sua volta inquadrato da una serie di sei pilastri (tre per lato) concatenati che reggono la sontuosa arcata sfaccettata; in basso invece è posta la scalinata d’accesso.

Al centro dell’ordine superiore vi è la finestra centrale avente il medesimo formato del sottostante portale (essendo anch’essa incassata nella parete e delimitata da due pilastri posti in entrambi i lati), sormontata da un timpano arcuato di forma semicircolare, contraddistinto da cinque sfaccettature.

La sommità del corpo centrale della facciata reca un elegante frontone triangolare a base aperta, sul quale è posta la grande Croce metallica che contraddistingue la sommità dell’edificio sacro.

I due corpi laterali corrispondono alle altrettante vi sono le due belle torri campanarie a sezione esagonale collegate alla facciata mediante eleganti arcate simili a quelle sopracitate posti nella loro parte inferiore, sotto le quali sono posti gli accessi laterali dell’edificio sacro, a fianco delle quali vi sono arcate decorative con aperture cuspidate (murate).

Gli ordini superiori della facciata (delimitati da tre travi) recano arcate con aperture cuspidate che fungono da finestre (tre nel secondo ordine, quattro nel terzo ordine).

La sommità delle torrette recano rispettivamente quattro arcate campanarie (torre sinistra) e altrettanti orologi meccanici (torre destra), coronate anch’esse da Croci metalliche.

Presso le pareti laterali di Via Meli e Via Ferrero possiamo ammirare quattro finestre (due per via) aventi il medesimo tipo di arco, di cui una più piccola posta al centro, e una più grande posta a nord (sotto la finestra posta nell’area nord della parete di Via Meli, ve ne è posta una simile).

Le pareti di entrambe le vie presentano inoltre al centro un breve corpo a sezione poligonale, che corrisponde alla parte esterna degli altrettanti Altari centrali delle navate interne.

Il retro della chiesa posto lungo Via Paternò è anch’esso diviso in due ordini orizzontali come la facciata principale.

Ai vertici dell’ordine inferiore vi sono accessi arcuati dal formato ovviamente simile alle sopracitate arcate; sull’ordine superiore vi è un corpo a frontone triangolare retto da quattro travi aventi tre finestre contraddistinte dal medesimo tipo di arcata (una posta inferiormente, e due poste ai vertici).

Da ammirare anche la cantoria posta sull’ingresso principale dell’edificio sacro.

La sommità corrispondente al catino absidale della chiesa, presenta una copertura triangolare.

L’interno della chiesa, conforme alle forme neogotiche che vanno a contraddistinguere questo edificio, è composto da tre Navate separate da ardite colonne che vanno a formare arcate di gusto goticheggiante che sostengono la volta formata da un insieme di cupolette a forma di rosetta.

In fondo allo scenografico catino absidale posto all’interno del Presbiterio dell’edificio sacro, possiamo ammirare l’Altare Maggiore recante la miracolosa “Croce Santa” proveniente dall’Eremo poco fuori città posto nel cuore della Cava Grande di Rosolini, che viene festeggiata con un’allegra festa popolare celebrata tra il 1 Maggio e la Domenica successiva alla rispettiva data.

Si tratta di una raffigurazione quattrocentesca del “Cristo Crocifisso” dipinta su di una tavola lignea (a forma di “Croce”) posta all’interno di un involucro dorato avente la corrispettiva forma, che lascia scoperto il volto di “Gesù Morente”.


L’interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso; sullo sfondo vi è la cosiddetta “Croce Santa” proveniente dalla Cava Grande di Rosolini.

Le due Navate laterali, anch’esse contraddistinte dal medesimo stile architettonico recano interessanti opere d’arte sacra.

Presso la Navata sinistra possiamo ammirare (venendo dall’ingresso laterale) il Fonte Battesimale sul quale è posta un’immagine raffigurante “Il Battesimo di Cristo”, una bacheca lignea contenente le statue di “Sant’Antonio di Padova” e di “San Giuseppe”, e l’Altare su cui è collocata la statua della “Madonna di Fatima”.

Nella Navata destra ammiriamo rispettivamente la scultura raffigurante il “Cristo Crocifisso” sotto la quale è posto il bassorilievo dell’artista rosolinese Biagio Poidomani raffigurante “La Deposizione di Cristo”, una bacheca lignea all’interno della quale sono poste le statue del “Cristo Risorto” (che viene posta sull’Altare Maggiore durante i 40 giorni posteriori alla “Settimana Santa”) e della “Madonna Assunta” (quest’ultima festeggiata ogni anno il 14 Agosto con una solenne Processione), e infine l’Altare su cui è posta una statua raffigurante “Santa Lucia”.

All’interno della chiesa si venera inoltre la statua raffigurante la “Madonna di Lourdes”.

Al termine delle due Navate sono posti gli accessi alla retrostante Sagrestia e alla limitrofa Casa Canonica.

Va detto infine che sotto la chiesa era posta una cripta sepolcrale che, dopo esser stata bonificata in seguito alla sopracitata costruzione dell’attuale edificio sacro, è stata completamente murata.

Per informazioni più dettagliate visitate le pagina facebook della Chiesa del Santissimo Crocifisso e della Confraternita della Santa Croce di Rosolini.

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