*Rosolini, Cava Palombieri – Scalarangio

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Rosolini

*Cava Palombieri – Scalarangio
(Gisira Grande – Cava Palombieri e Catacombe – Cava Scalarangio e Tombe Ebraiche – Cava Candelaro – Confluenza tra il Torrente Scalarangio e il Vallone Stafenna)

A nord di Rosolini è posta la Cava Palombieri lungo il confine che delimita il confine con la porzione della Contrada Gisira Grande appartenente al territorio comunale di Noto.

Il toponimo di quest’area, “Gisira”, deriva dall’arabo “Jazira” significante “Isola” o”Luogo circondato dalle acque”, riferendosi all’area ubicata tra le cavità iblee in cui scorrono il Torrente Prainito, il Fiume Tellaro e appunto la Cava Palombieri – Scalarangio.

Essa la possiamo raggiungere dalla SS 115 “Rosolini – Noto” dalla S.P. 17 “Favarotta – Ritillini” in (direzione “Frigintini – Modica”) e da essa imboccare la S.P. 28 “Gisira – Cammaratini” (traversa a sudovest dell’Oleificio Spataro “Padre Pio”) che conduce all’ex Feudo della Gisira posto in territorio netino; da questa strada tramite varie traverse poste alla nostra sinistra (venendo dalla S.P. 17) raggiungiamo la cavità

L’area la si può raggiungere anche dalla S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” (imbocco da Via Perpetua e dall’asse viario a nord di Rosolini noto come “Via Barbieri Granati Nuovi), superando il viadotto sulla Cava Grande di Rosolini e arrivando sulla sommità del rilievo noto come “Cozzo Cisterna” da cui possiamo imboccare varie traverse sterrate alla nostra destra (in particolare la prima posta dopo il tornante di Contrada Mezzargento in cui è posta la masseria nota come “La Torre”).

Oppure possiamo proseguire sulla S.P. 66 in direzione ovest fino alla traversa per la Contrada Commaldo Superiore (quarto bivio, strada alla nostra destra all’altezza della piccola scuola della contrada), proseguendo verso est arrivando alla strada sterrata, dalla quale o proseguiamo dritto o imbocchiamo il sentiero alla nostra sinistra (venendo dalla S.P. 66).

In ogni caso raggiungiamo la Cava Palombieri o di Scalarangio, nota anche come “Cava Candelaro” nel suo estremo tratto orientale.

Presso questa cavità che si origina in territorio modicano (Contrade Ciaceri e Cammaratini) delimitando le aree di confine tra i territori di Rosolini, Noto e Modica (e quindi anche il confine tra le Province di Siracusa e Ragusa) scorre il Torrente Scalarangio.

Esso è un corso d’acqua ormai prosciugato (con scorrimento idrico presente soltanto durante considerevoli piogge) che si immette nel Vallone Stafenna (affluente del Fiume Tellaro) presso il rilievo di Cozzo San Giovanni in territorio netino.

Presso questa cavità è posta una necropoli di epoca neolitica risalente all’età della “Civiltà di Castelluccio” (2300 – 1700 a.C.) che apparteneva ad un  insediamento abitativo posto sulle limitrofe alture.

L’area archeologica, ubicata tra i tre sopracitati territori comunali a cavallo con l’ex feudo di Gisira Grande, presenta anche tombe di epoca tardo romana.

Esse sono a fossa oppure ad arcosolio, comprendendo anche la presenza di un colombario rupestre con nicchie sepolcrali interne.

In un arcosolio è incisa la “Menorah”, ossia il candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica.

Lungo il versante nord della Cava Scalarangio (tratto tra Rosolini e Modica), a sua volta ubicato a meridione dell’area nota come “Bosco della Gisira”, è posta una tomba rupestre ebraica in cui sono incisi la “Menorah” e la “Chanukkiyah” (simile alla prima ma “a nove bracci”, utilizzato durante la festa ebraica di “Hanukkah”).


Catacomba Ebraica posta presso la Cava Scalarangio a sud dell’area della Gisira.

Un’altra tomba ebraica è presente sul Cozzo Pernice presso la Cava Grande di Rosolini.

Presso la Contrada Ciaceri in territorio modicano (area raggiungibile dalla sopracitata Contrada Commaldo Superiore tramite il sentiero a nordest dell’agriturismo “La Piccola Fattoria”), in una ramificazione più interna della Cava Palombieri invece è posta una catacomba cristiana ormai manomessa, composta da varie caverne all’interno delle quali erano posti i loculi sepolcrali.

Più ad est vi è il tratto di Cava Candelaro, che possiamo agevolmente raggiungere tramite la SS 115 o dalla S.P. 17 “Favarotta – Ritillini” o dalla traversa per la Contrada Granati Vecchi in direzione dell’azienda agricola “Bioverde” da una via di collegamento che congiunge le due sopracitate strade posta ad est della suddetta azienda.

Qui è posto il tratto più a valle del Torrente Scalarangio, che possiamo risalire lungo la Cava Candelaro costeggiando il fondo della sopracitata cavità in cui, oltre ai sopracitati siti funerari, possiamo ammirare i resti di antiche “Latomie” (cave di pietra di epoca greca), strade carraie, caseggiati rurali di epoche varie e terrazzamenti agricoli posti presso le pareti della cavità.

Ovviamente dalle alture a ridosso della cava possiamo ammirare un ottimo panorama delle limitrofe aree iblee.

Va detto infine che l’estremo tratto orientale del Torrente Scalarangio (scavalcato dalla SS 115 per Noto a sud dell’imbocco della S.P. 17), lambisce il rilievo ibleo di Cozzo San Giovanni in cui sono posti dei siti rupestri presumibilmente risalenti al periodo paleolitico, immettendosi nel Vallone Stafenna (area raggiungibile dalla traversa per l’azienda “Macrostigma”).

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