Rosolini, Tradizioni popolari rosolinesi

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Rosolini

Tradizioni popolari rosolinesi

La Leggenda delle “Povere Donne” di Cava Prainito

Lungo la cava solcata dal Torrente Prainito (raggiungibile da Rosolini imboccando la SS 115 “Rosolini – Noto” e da qui la S.P. 17 “Favarotta – Ritillini” per Modica e Frigintini), è posta una caverna nota come “A Rutta re Poviri Ronni” significante appunto la “Grotta delle Povere Donne”.

Questa caverna si è sviluppato il toponimo dato alla contrada solcata dal corso d’acqua che va a delimitare il confine tra i territori di Rosolini e Modica (e di conseguenza tra le Province di Siracusa e Ragusa); anche le due sorgenti che alimentano il Torrente Prainito sono appunto dette delle “Povere Donne”.

Il nome di questa caverna posta in prossimità di due sorgenti che alimentano il limitrofo Torrente Prainito, deriverebbe da una storia popolare piuttosto fantasiosa, derivante con molta probabilità da un atto criminoso compiuto nei secoli passati (1700 o 1800).

La storia ha come protagoniste delle ragazze rapite da una banda di briganti, che vennero imprigionate dentro la grotta a ridosso del Torrente Prainito.

La grotta era utilizzata dai briganti come covo per tenere nascosto il bottino delle loro incursioni, ma all’interno di essa vennero imprigionate queste ragazze (molto probabilmente delle contadine).

I briganti tormentavano le ragazze, e molto probabilmente praticavano vari tipi di “violenze” verso le medesime.

Una di queste ragazze riuscì a fuggire dalla grotta, ma venne catturata subito dopo dai briganti che intendevano ucciderla assieme alle sue compagne di prigionia.

Le urla della ragazza rinchiusa nuovamente nella grotta assieme alle sue compagne attirarono alcuni “Vasciddari” (apicoltori) che raggiunsero la grotta e liberarono le donne, che però appena uscirono alla luce del sole morirono.

I “Vasciddari” vedendo che le donne erano ormai morte, si spartirono il bottino dei briganti diventando ricchi.

Da qui deriverebbe il detto locale “Poviri ronni e ricchi vasciddari”.

“Frank Lentini”, il rosolinese con tre gambe

Il 18 Maggio 1889 a Rosolini nacque un bambino che era speciale perché aveva tre gambe, il suo nome era Francesco Lentini, che veniva chiamato “Franco”.

Il piccolo Franco Lentini nacque con tre arti inferiori in seguito al mancato sviluppo di un “gemello siamese”, che non arrivò a formarsi completamente rimanendo “attaccato” suo al corpo.

Quando il bambino nacque i genitori lo affidarono prima a dei parenti e poi portato in un istituto per disabili (molto probabilmente a Modica o a Siracusa). Veniva chiamato dai rosolinesi con la “Gnuria” (il soprannome) di “Franciscu u Maravigghiusu” (“Francesco il Malformato”) o “Cicciu Tri Pieri” (“Ciccio Tre Piedi”).

Venne visitato da un chirurgo a Malta per volere dei suoi genitori che intendevano far rimuovere l’arto in eccesso, ad un ma il medico decise di non rimuoverlo per non compromettere le funzioni circolatorie del ragazzino dato che la gamba era perfettamente funzionante ed era collegata al cuore da importanti vasi sanguigni pericolosi da recidere in quanto si correva il rischio di scatenare un’emorragia che conduceva ad una morte sicura.

Oltre a ciò il giovane Francesco Lentini aveva un piede superfluo che fuoriusciva dal polpaccio della terza gamba e due apparati genitali (funzionanti) sempre frutto del mancato sviluppo del suo “fratello gemello”.

Il giovane Franco, vedendo che in istituto c’era gente con problemi più gravi dei suoi (nonostante il terzo arto superfluo godeva di ottima salute), decise di vivere normalmente non badando agli insulti e alle prese in giro imparando anche ad usare la gamba in eccedenza.

Il 28 Giugno 1898 la famiglia si imbarcò da Liverpool in Inghilterra per raggiungere gli Stati Uniti d’America portando con se il piccolo Francesco, sbarcando a Boston e arrivando presso la cittadina di Middletown appartenente allo stato del Connecticut (cittadina che è nota per la sua presenza italoamericana, in particolare di emigrati originari di Melilli, cittadina in Provincia di Siracusa poco distante da Rosolini).

Egli venne accompagnato da Giuseppe Magnano (forse un parente dei Lentini) che aveva intenzione di intraprendere la carriera di “Showman” in America.

Negli Stati Uniti Francesco Lentini, che veniva chiamato “Frank”, completò gli studi e venne assunto come “fenomeno da baraccone” da varie compagnie circensi americane tra le quali il “Ringling Brothers circus act” e il “Barnum and Bailey Circus” (società che si unirono nel 1919).

Il giovane Frank Lentini intratteneva gli spettatori compiendo vari numeri col terzo arto superfluo (che come detto prima era perfettamente funzionante) divenendo rapidamente una “star” nota nell’ambiente circense americano col nome di “The Three Legged Sicilian” (Il “Siciliano con Tre Gambe”).

Si sposò due volte e fu padre di quattro figli (nati perfettamente sani).

Ogni tanto Francesco Lentini ritornava nella natia Rosolini venendo accolto festosamente dai suoi concittadini data la fama acquisita in America.

Francesco Lentini si ritirò dagli spettacoli circensi nel 1952 trasferendosi in Florida, ma qualche volta si esibiva per conto proprio.

Morì il 22 Settembre 1966 a 77 anni essendo fino ad allora l’essere umano ad avere una malformazione del corpo umano a vivere più a lungo.

Oggi Frank Lentini viene ricordato e celebrato sia a Rosolini che in America ed è noto per essere stato uno dei primi “malformati” a sfidare ingiuste cattiverie e diffidenze riuscendo ad ottenere gloria e rispetto, vivendo anche dignitosamente.

Per saperne di più su Frank Lentini visitate il sito www.franklentini.it.

“Madre Carmela Aprile”

Rosolini è nota per l’operato della religiosa “Madre Carmela Aprile”, legata alle vicende del “Sacro Cuore di Gesù” venerato presso la città rosolinese.

Carmela Aprile nacque a Rosolini il 25 Aprile 1878, figlia di una famiglia di umili origini, e infatti la giovinezza di questa donna era segnata dal duro lavoro.

Lei si sposò con il rosolinese Gioacchino Gennaro con il quale ebbe tre figli.

A 25 anni rimase vedova del marito morto mentre era emigrato ad Alessandria d’Egitto, e a ciò si aggiunse la morte di uno dei suoi tre figli.

Carmela Aprile visse quindi in condizioni precarie, e vedendo ciò l’aristocratico rosolinese Luigi Savarino (proprietario del Palazzo Savarino – Criscione posto presso l’area settentrionale del centro storico rosolinese) provò una profonda compassione verso la donna.

L’aristocratico diede in dono a Carmela Aprile una piccola casa ubicata lungo la Via Toselli (attuale Via Sacro Cuore), presso la quale andò a dimorare.

Il 28 Settembre 1909 iniziarono a manifestarsi i primi segni che avvieranno la profonda venerazione al “Sacro Cuore di Rosolini”.

In quel medesimo giorno Carmela Aprile, mentre passeggiava lungo un sentiero posto in una vicina contrada iblea (molto probabilmente la Contrada Granati posta allo sbocco della Cava Grande di Rosolini), vide alzarsi un vento improvviso dal quale si materializzò sulla strada la figura di un “cuore”.

Carmela Aprile capì che questo “segno” era un’esortazione per convertirsi al culto del “Sacro Cuore di Gesù”.

La donna con i suoi pochi risparmi, comprò da un’ambulante proveniente forse da Siracusa o da Catania, una stampa ottocentesca di fattura tedesca raffigurante la figura del “Sacro Cuore di Gesù”.

La venerazione di Carmela Aprile al “Sacro Cuore” divenne molto nota, e molti rosolinesi cominciarono ad essere devoti all’immagine posta presso la casa di Via Toselli, che divenne un vero e proprio “oratorio”.

Don Vincenzo Sgadari, il parroco della Chiesa Madre di Rosolini, riferì tutto ciò a Monsignor Giuseppe Vizzini, l’allora Vescovo della Diocesi di Noto.

Il 15 Luglio 1915 Monsignor Vizzini diede l’autorizzazione di poter celebrare la Messa all’interno della casa di Carmela Aprile e venne approvato in seguito lo svolgimento di una “festa esterna” da celebrare l’ultima Domenica di Settembre.

Il culto al “Sacro Cuore di Rosolini” venne bloccato dallo stesso vescovo, molto probabilmente per pressioni politico – clericali o per lo scetticismo verso la veridicità del medesimo.

In seguito a ciò Carmela Aprile si trasferì a Siracusa abbandonando la sua “casa – oratorio” di Via Toselli, portando con se l’immagine venerata del “Sacro Cuore di Gesù”.

Nel 1935 il culto al “Sacro Cuore di Rosolini” venne approvato del tutto sempre da Monsignor Giuseppe Vizzini (qualche mese prima della morte del religioso, avvenuta il 4 Dicembre del medesimo anno).

Carmela Aprile fece quindi ritorno presso la sua casa di Rosolini, e la venerazione verso il “Sacro Cuore” ricominciò.

In quel periodo Rosolini fu vittima di una grave siccità, e di conseguenza Carmela Aprile aiutò la popolazione rosolinese distribuendo l’acqua proveniente dalla cisterna sotterranea posta sotto la sua casa di Via Toselli, e tutto ciò avvenne fino a quando l’acqua della cisterna si prosciugò.

Secondo la tradizione locale, Carmela Aprile calò l’immagine del “Sacro Cuore” all’interno della cisterna, che miracolosamente tornò a riempirsi d’acqua facendo in modo di continuare a dissetare i rosolinesi durante la siccità.

Nel frattempo scoppiò la II guerra mondiale e per Rosolini fu un periodo molto duro per vari motivi.

Il tutto si aggravò in seguito allo sbarco angloamericano in Sicilia avvenuto a partire dal 9 Luglio 1943, che purtroppo comprese anche vari bombardamenti che colpirono buona parte della Sicilia sudorientale, Rosolini compresa.

In seguito ai bombardamenti, a Rosolini in molti morirono e vi furono vari feriti.

La sopracitata cisterna sotto la casa di Carmela Aprile venne adibita dalla donna a “rifugio antiaereo” per dare rifugio a molti rosolinesi.

Carmela Aprile in nome della sua venerazione al “Sacro Cuore”, consolò e aiutò i rosolinesi durante il periodo bellico.

In questo periodo, secondo la tradizione locale, il “Sacro Cuore di Gesù” divenne protagonista di vari avvenimenti prodigiosi, di cui molte guarigioni avvenute miracolosamente.

Le dicerie di paese narravano di vari strani “movimenti” compiuti dalla figura del “Sacro Cuore di Gesù” appartenente a Carmela Aprile, e varie persone dichiaravano di aver visto la mano di Cristo muoversi come per benedire.

Ovviamente non si aveva l’assoluta certezza di tutto ciò.

Dopo la guerra e per gran parte degli anni 1950, il culto al “Sacro Cuore di Gesù” si diffuse ulteriormente, a prescindere dalle sopracitate “dicerie”.

Nel 1958 l’allora Vescovo della Diocesi di Noto, Monsignor Angelo Calabretta, approvò la costruzione dell’odierno “Santuario” consacrato al “Sacro Cuore di Rosolini”.

Il Santuario del Sacro Cuore divenne sede di un’istituto religioso che venne affidato all’ordine delle Suore di Clausura della Visitazione, di cui alcune esponenti di esso dal 14 Giugno 1959 andarono a dimorare presso la casa di Carmela Aprile.

Nel frattempo la religiosa rosolinese un abito monastico di colore rosso come “voto” al “Sacro Cuore di Gesù”.

Il 15 Luglio 1959 avvenne quello che viene considerato il “Miracolo di Conferma” al culto del “Sacro Cuore di Rosolini”.

In quella giornata estiva, dei pellegrini che provenivano da Floridia, notarono che la figura del “Sacro Cuore di Gesù” raffigurata nella stampa ottocentesca venerata all’interno della casa di Carmela Aprile si muoveva compiendo il gesto della “Benedizione”.

Questo presunto “miracolo” attirò molte attenzioni sia da parte dei “credenti” che dagli “scettici” locali, anche se non ebbe lo stesso risalto mediatico della “Lacrimazione della Madonna di Siracusa” del 1953,

Coloro che avevano assistito al presunto avvenimento paranormale giurarono e assicurarono di aver visto tutto ciò, anche se vi era un giustificato “scetticismo” dovuto all’effettiva mancanza di “prove visibili” quali foto o filmati di quanto è verosimilmente avvenuto.

Il “miracolo” vero e proprio però fu la costruzione del Santuario rosolinese consacrato al “Sacro Cuore di Rosolini”, ospitante l’istituto religioso delle Suore della Visitazione, che svolse le funzioni di scuola e di “orfanotrofio”.

E tutto ciò si sviluppò dall’umile dimora di Carmela Aprile posta in Via Toselli, ribattezzata”Via Sacro Cuore”.

Carmela Aprile, che nel frattempo venne chiamata “Madre Carmela” dai rosolinesi, fu chiaramente felice di esser stata uno “Strumento di Cristo”, ma non riuscì a veder completata la sua opera.

Infatti la religiosa rosolinese morì il 10 Agosto 1968.

Il corpo di “Madre Carmela Aprile” venne tumulato all’interno della sopracitata cisterna sotterranea, che aveva svolto da rifugio antiaereo durante la II guerra mondiale, e che servì per aiutare i rosolinesi durante la suddetta siccità.

Nel 1979 l’architetto catanese Giuseppe Condorelli progettò la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù limirofa al adiacente al Convento delle Suore della Visitazione che ingloba la casa di “Madre Carmela Aprile” comprendente la cappella in cui è posta la venerata immagine del “Sacro Cuore di Gesù”, sotto la quale a sua volta si trova la cisterna in cui è ubicata la tomba della religiosa rosolinese.

Il Santuario del Sacro Cuore di Gesù è divenuto oggigiorno una delle principali mete religiose della Provincia di Siracusa, per via dei sopracitati eventi.

Ma il fattore più importante fu l’operato di “Madre Carmela Aprile” che, a prescindere dell’esistenza dei presunti eventi miracolosi sopracitati, nel nome del “Sacro Cuore di Gesù” ha sempre aiutato la popolazione rosolinese durante le difficoltà.

Tutto ciò ha fatto in modo che Rosolini cominciò a divenire nota come la “Città del Sacro Cuore di Gesù”.

Oggigiorno in atto il processo in cui “Madre Carmela Aprile”, avente il titolo di “Serva di Dio”, dovrebbe essere proclamata “Venerabile” avviando così la causa per la sua beatificazione.

Per informazioni più dettagliate su “Madre Carmela Aprile” visitate il sito web www.santuariosacrocuore.it e la relativa pagina facebook.

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