*Santa Croce Camerina, Area iblea e rovine di Contrada Sughero

Santa Croce Camerina

*Area iblea e rovine di Contrada Sughero e Mulino Nuovo

A nord della Contrada Porcospino è posta l’area nota come “Contrada Sughero”, raggiungibile sia dalla S.P. 35 Santa Croce Camerina – Punta Secca imboccando la S.R. 24 Santa Croce Camerina – Punta Braccetto andando in direzione della frazione balneare antacrocese e da qui imboccare la traversa di fronte all’ingresso del Casale Scattarelli superando poi il “Mulino Vecchio” e la Contrada Porcospino arrivando ad un bivio in cui percorrere la strada posta a nord (venendo dalla S.R. 24), oppure dalla S.P. 85 Santa Croce Camerina – Scoglitti imbocchiamo la prima traversa alla nostra sinistra dopo il sito di Mezzagnone che si collega col percorso sopracitato e, al bivio imboccare la strada alla nostra destra; da qui superiamo un impianto serricolo e percorriamo la prima traversa alla nostra sinistra arrivando presso la Contrada Sughero.

Questa zona è attraversata da un’ansa del Torrente San Giovanni ed è contraddistinta dalla presenza di vari fabbricati rurali di varie epoche in quanto la zona era ed è ad alta vocazione agricola facendo parte della vasta area feudale appartenente un tempo alla famiglia dei marchesi Celestri.

Tra essi va citato il “Mulino Nuovo”, ossia un impianto molitorio costruito nel 1755. Esso si presenta come un rustico casale di fianco al quale vi è una “Saia” ossia una condotta sopraelevata che convogliava le acque sotto il palmento, azionando una ruota che faceva muovere la macina interna. Questo edificio è attualmente abbandonato anche se ricade all’interno di un fondo privato; ma nonostante ciò è rimasto integro.

All’interno della contrada sono stati rinvenuti anche i resti di antichi insediamenti abitativi di cui i più antichi risalirebbero al periodo dell’età del bronzo (periodo tra i secoli 1900 e 1300 a.C.), mentre quelli più “moderni” sarebbero di epoca greca (periodo tra i secoli 400 e 300 a.C.); molto probabilmente si tratterebbe di antichi insediamenti rurali facenti capo alla vicina città greca di Kamarina, di cui rimangono pochi ruderi (basamenti di capanne o di edifici) collocati nell’area limitrofa al Mulino Nuovo.

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