*Santa Croce Camerina, Cava Mistretta e Torrente Petraro

Santa Croce Camerina

Cava Mistretta e Torrente Petraro

La Cava Mistretta, all’interno della quale scorre il Torrente Petraro, è posta al confine tra i territori di Santa Croce Camerina e Ragusa, a poca distanza dalla nota località di Donnafugata, famosa per la presenza dell’omonimo “castello” (posto in territorio ragusano ma molto vicino alla cittadina santacrocese), scavalcata dalla S.P. 20 che collega le cittadine di Santa Croce Camerina e Comiso e raggiungibile sia dalla S.P. 21 per la Stazione di Donnafugata che dalla traversa posta sulla S.P. 60 Santa Croce Camerina – Ragusa che conduce all’azienda agricola “Cilia Francesco” seguendo le indicazioni per quest’ultima; a nord di questa azienda zootecnica vi è un sentiero che scende nel fondo di questa cavità iblea; il torrente è attraversato anche dalla S.P. 85 Santa Croce Camerina – Scoglitti e dalla S.C. San Martino – Piombo (traversa alla nostra destra presso il primo incrocio sulla S.P. 85). 

La Cava Mistretta si origina in territorio ragusano a sud della Contrada Donnafugata dalla confluenza di tre cavità poste a poca distanza dal promontorio su cui è adagiato il noto castello presso la Contrada Salomonello (sempre in territorio di Ragusa), che sono la Cava Fosso Lago a nord e la Cava Salomone, mentre al centro è posta la Cava Petraro nota anche come “Vallone Abbadia”, e oltre a varie cave e valloni secondari tra cui quello di Contrada Tresauro in cui è ubicato il sito archeologico della Grotta delle Trabacche, catacomba di epoca paleocristiana nota per esser stata teatro di alcune riprese del noto telefilm “Il Commissario Montalbano”, posta a nordest di questo sistema di cavità iblee. Questa zona è colma di tanti altri siti archeologici di vario tipo tra cui vari ruderi rupestri composti da rifugi e siti funerari, oltre a rovine di antichi abitati di epoche varie tra cui quella greca, di cui (sempre nell’area adiacente al Castello di Donnafugata) vi sono i resti di un insediamento greco comprendente un tempio consacrato alla dea Demetra e della “Necropoli del Torrente Rifriscolaro” collocata in quella che un tempo era nota come la valle del Fiume Oanis, il corso d’acqua che lambiva a sud il territorio di Kamarina sfociando nel Mare Mediterraneo presso la località di Cava Randello, il cui bacino oggi si presenta in prevalenza secco con scorrimento idrico in caso di forti piogge (in occasione delle quale è sconsigliata l’esplorazione dell’area).

La principale sorgente di questo antico corso d’acqua che delimita i territori di Santa Croce Camerina e Ragusa è collocata nei pressi della Contrada Puntarazzi (periferia ovest di Ragusa) da cui si sviluppa il braccio principale di questa cavità iblea che man mano scende verso il Mare Mediterraneo lambendo come detto in precedenza l’area di Donnafugata (per saperne di più su tutta questa zona visita la sezione riguardante “Ragusa”).

Dalla sopracitata confluenza si origina la Cava Mistretta che, da nordest a sudovest, costeggia a nord (in territorio ragusano) le Contrade Mistretta, Mangiauomini, San Martino, Menta, Rimmaudo e Corridore, mentre a sud (in territorio santacrocese) costeggia le Contrade Malavita, Santa Rosalia, Petraro, Baccanese, Sughero, Portolillo e Serramezzana. La foce è posta presso la località balneare di Punta Braccetto. La cavità va a delimitare l’area settentrionale del territorio comunale santacrocese contraddistinto da un tavolato che si affaccia sul Mare Mediterraneo, contraddistinto dalla presenza di molti impianti serricoli man mano che ci avviciniamo verso la costa, mentre all’interno l’area è circondata da campi delimitati da muri a secco.

La cavità attraversa comunque aree aventi una grande valenza archeologica in quanto recanti rovine di insediamenti abitativi e di siti funerari riconducibili ai periodi protostorico, greco – romano e altomedievale (aree delle Contrade Sughero e Portolillo in territorio di Santa Croce Camerina), a cui si aggiungono ruderi di insediamenti rurali (caseggiati) dislocati lungo la cavità. Da citare infine anche la particolare flora composta da macchia mediterranea e da canneti.

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