Santa Croce Camerina, Area iblea di Contrada Malavita

Santa Croce Camerina

*Area iblea di Contrada Malavita

Da Santa Croce Camerina percorriamo la S.P. 60 in direzione Ragusa entrando nella vasta Contrada Malavita, che contraddistingue la parte più settentrionale del territorio comunale (ed ibleo) santacrocese, confinante con la Contrada Magazzè, posta in quello appartenente al capoluogo ragusano.

L’area meridionale della Contrada Malavita è delimitata dalla Cava della Campana ed è raggiungibile dalla S.P. 60 per Ragusa sia dalla traversa alla nostra destra (venendo dalla cittadina santacrocese) posta poco più a nord di una sottostazione elettrica, oppure dalla “Traversa Muraglia” (basta seguire l’indicazione per la Contrada Muraglia); mentre quella settentrionale è affaccia lungo la Cava Mistretta solcata dal Torrente Petraro, raggiungibile andando in direzione dell’azienda agricola Cilia o seguendo la “Traversa Malavita” collocata poco più a nord (poste alla nostra sinistra venendo da Santa Croce Camerina sempre sulla S.P. 60).

Questa contrada iblea, la più grande del territorio comunale santacrocese, un tempo era suddivisa in vari feudi appartenente all’aristocratica famiglia Vitale – Ciarcià. Si presenta come un altopiano delimitato da vari muri a secco che formano vari appezzamenti coltivati che formano un’importante zona agricola, con la presenza di molti casali rurali di epoca ottocentesca e novecentesca di cui alcuni di essi divenuti sede di importati strutture ricettive. Di essi vanno citati le Ville Nicosia e Ciarcià e la Tenuta Malavita.

Dal punto di vista archeologico l’area non sembrerebbe molto interessante, anche se la vicinanza ai siti delle Contrade Costa degli Archi, Muraglie e della Cava Mistretta farebbe presagire la presenza di insediamenti rurali molto più antichi di quelli attestati.

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