*Santa Croce Camerina, Sito archeologico di Contrada Pirrera (Latomia della Pirrera – Necropoli paleocristiana – Basilica bizantina)

Santa Croce Camerina

*Sito archeologico di Contrada Pirrera
(Latomia della Pirrera – Necropoli paleocristiana 
– Basilica bizantina)

Il sito archeologico posto in Contrada Pirrera è uno dei più importanti della Provincia di Ragusa per la presenza di importanti ruderi di epoca greca, paleocristiana e bizantina che, assieme ai limitrofi siti di Castello – Mirio – Mezzagnone, Kaukana e Kamarina, formano un interessante agglomerato archeologico tra i più importanti della Sicilia sudorientale, noti come “Kaukanae” e facenti capo all’omonimo insediamento marittimo i cui resti sono posti presso la località marina santacrocese di Caucana. Il sito venne rinvenuto nel 1952 dall’archeologo marchigiano Gino Vinicio Gentili, e da allora studiato e monitorato da vari archeologi.

L’area archeologica della Pirrera la si raggiunge dalla S.R. 24 Santa Croce Camerina – Punta Braccetto (andando in direzione di quest’ultima località dalla S.P. 35 per Punta Secca) da due punti di accesso posti alla nostra sinistra (venendo dalla S.P. 35): il primo è posto presso l’ingresso dell’impianto serricolo dell’azienda “Itaka”, mentre il secondo è collocato presso l’ingresso della struttura ricettiva nota come “Casale Scattarelli” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più), rispettivamente posti nella prima e nella seconda traversa alla nostra sinistra.

In ogni caso si arriva presso la Contrada Pirrera, che deve il suo nome ad un’antica “Latomia” di epoca greca, ossia una cavità artificiale in cui venivano estratti blocchi di pietra (il termine dialettale “Pirrera” indica appunto una cava di questo genere). Essa è posta a ridosso di un agrumeto appartenente al “Casale Scattarelli” e presenta oltre ai classici solchi tipici delle “Latomie” greche, anche una piccola ma interessante necropoli composta da sepolcri a fossa risalente al periodo che va dal III al II secolo a.C. (300 – 201 a.C. e 200 – 101 a.C.), oltre a siti sepolcrali paleocristiani la cui datazione corrisponde al periodo di tempo compreso tra il V e il VI  secolo d.C. (401 . 500 d.C. e 501 – 600 d.C.), quest’ultima composta da sepolcri posti all’interno di grotte artificiali o da nicchie sepolcrali arcuate note come “arcosoli”. Presso questo sito sepolcrale sono stati rinvenuti interi scheletri e vari reperti.

A sudest della Pirrera vi sono i resti di un’antica Basilica bizantina del IV secolo d.C. (301 – 400 d.C.) di cui rimangono solo i basamenti dell’edificio sacro, che in origine aveva tre navate. Le rovine di questo edificio sacro bizantino sono annoverate tra i più importanti siti di questo tipo presenti in Provincia di Ragusa di tipo bizantino, tra cui va citata la ben più nota Basilica di San Pancrati (posta presso la Cava d’Ispica in territorio di Modica). Anche la non più esistente Chiesa di Sant’Elena facente parte del Feudo di Santa Croce (da cui nacque e si sviluppò l’odierna cittadina di Santa Croce Camerina) era di origine bizantina. L’edificio sacro con molta probabilità venne distrutto durante l’invasione araba dell’827. Durante gli scavi archeologici è stata rinvenuta parte della pavimentazione in mosaico, caratterizzata dalla raffigurazione policroma di animali (pesci e uccelli) e di motivi geometrici. Questi mosaici sono esposti al Museo Archeologico Ibleo di Ragusa. Alla fine della navata centrale della chiesa vi sono i basamenti dell’Abside semicircolare e dell’Altare Maggiore. Nei pressi dell’antica chiesa vi sono vari tipi di tombe (a camera o a fossa) e i ruderi del battistero (posto nel retro dell’edificio sacro). Questa basilica è piuttosto simile a quella un tempo collocata presso il poco lontano insediamento costiero di Kaukana.

L’area intera, anche se in teoria è visitabile (seppur ricadendo all’interno di terreni privati), è sotto vincolo archeologico ed è soggetta a varie campagne di scavi che man mano stanno facendo riemergere questo antico sito paleocristiano.

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