*Scicli, Area iblea di Contrada Piano San Marco (Colle San Marco – Lavinaro di San Marco)

Scicli

*Area iblea di Contrada Piano San Marco
(Colle San Marco – Lavinaro di San Marco)

La Contrada Piano San Marco è posta su un’altura a sudest di Scicli nota appunto come “Colle San Marco” ed è raggiungibile tramite la S.P. 40 Scicli – Sampieri il cui tratto iniziale è caratterizzato da vari tornanti (noti appunto come “Curve di San Marco”). Si tratta di un’area collocata a ridosso dei Colli della Croce e dell’Imbastita (posti rispettivamente ad est e ad ovest di questa contrada), quest’ultimo solcato da una breve cavità iblea come “Lavinaro di San Marco” che a nord, dopo aver lambito la S.P. 40 e il versante occidentale del Colle della Croce, viene incanalato nel sottosuolo del centro storico di Scicli, immettendosi poi nel Torrente San Bartolomeo (corso d’acqua che, dopo aver solcato l’omonima cava iblea e il quartiere limitrofo che prendono il nome dalla nota chiesa barocca sciclitana, si immette più ad ovest nella Fiumara di Modica) nell’area collocata tra il quartiere di San Bartolomeo e la Piazza Italia (?). Il Lavinaro di San Marco è lambito dal sentiero che dalla strada che sale fino al Convento della Croce conduce alla Via Mirabella ad est, mentre ad ovest lo è dai tornanti della S.P. 40; si presenta come un canale delimitato da briglie di cemento la cui immissione nel sottosuolo (racchiusa da inferriate) la si può ammirare dalla Via Stazzonai (area a sudest del centro storico sciclitano all’imbocco della S.P. 40).

L’area orientale di questa contrada la si raggiunge dal primo bivio sulla S.P. 40 posto dopo la serie di tornanti limitrofa al Colle della Croce, in cui troviamo una biforcazione dove a destra vi sono le indicazioni per Sampieri e Cava d’Aliga, mentre a sinistra si risale verso le aree a sud della Cava San Bartolomeo; imboccando quest’ultima strada arriviamo presso l’area orientale della contrada adiacente alle aree note come “Catteto”, “Piano Sant’Agata”, “Piani” e “Passo Piano”. In questa zona contraddistinta da terreni coltivati ad oliveto e a mandorleto, lungo la sopracitata strada possiamo ammirare un’edicola votiva circondata da cespugli di bagolaro, il Villino Donzella e la Villa Mormino; più a sud lungo la S.P. 40 possiamo invece ammirare il “Villino San Marco” (per saperne di più su questi edifici visita i corrispettivi link nella pagina precedente).

L’area occidentale della contrada è solcata dal “Lavinaro degli Arcieri”, piccola cavità di tipo ibleo che separa quest’area collinare dal vicino “Colle dell’Imbastita” posto poco più a sud (vedi il link “Area iblea di Contrada Imbastita” nella pagina precedente per saperne di più); l’area la si può raggiungere dalla traversa posta presso l’ultimo tornante della S.P. 40 (in cui notiamo un caseggiato avente una nicchia votiva) che, dopo aver costeggiato varie villette residenziali, conduce ad una cava di gesso abbandonata da cui parte un sentiero che lambisce questa piccola ma interessante cava iblea che si immette nella Fiumara di Modica presso il Vallone Fiumelato, venendo incanalato nel sottosuolo del quartiere “Fatima” (a sud del centro storico di Scicli).

Dal Colle di San Marco infine si può ammirare un ottimo panorama di Scicli e delle contrade iblee limitrofe.

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