*Scicli, Area iblea di Contrada San Biagio – Truncafila (Chiesa dell’Eremo di San Biagio – Pozzo del Giudeo – Necropoli di San Biagio –  Casa dei Baroni Mormino – Miniere di Argilla di San Biagio – Truncafila)

Scicli

*Area iblea di Contrada San Biagio – Truncafila
(
Chiesa dell’Eremo di San Biagio – Pozzo del Giudeo – Necropoli di San Biagio –  Casa dei Baroni Mormino – Miniere di Argilla di San Biagio – Truncafila)

Da Scicli, tramite la Via Ospedale, raggiungiamo la S.P.37 Scicli – Santa Croce Camerina (il cui imbocco è posto a nord del cimitero della città sciclitana) andando in direzione della città santacrocese, costeggiando il rilievo di Contrada Guardiola; dalla S.P. 37 arriviamo all’imbocco della traversa che conduce presso la “Contrada San Biagio” seguendo la segnaletica che indica la direzione da seguire per raggiungere l’omonima area iblea sciclitana arrivando ad un primo bivio in cui a sinistra raggiungiamo le miniere di argilla poste tra le Contrade San Biagio e Truncafila, mentre a destra raggiungiamo l’area nota come “Pozzo del Giudeo”. Volendo l’area la si può raggiungere dalla traversa per la Contrada Guardiola, percorriamo una traversa arrivando ad un bivio in cui dobbiamo percorrere la strada che conduce in direzione nord, arrivando presso l’ex Discarica di Contrada San Biagio, da qui si segue un sentiero che conduce verso ovest collegandosi con la sopracitata località di “Pozzo del Giudeo”.

La Contrada San Biagio è posta su di un altopiano argilloso che si affaccia a settentrione sulla valle solcata dal Fiume Irminio, contraddistinto da impianti estrattivi in cui viene prelevata l’argilla che forma questo rilievo, anche se in passato da qui proveniva un particolare tipo di pietra utilizzato per la produzione di macine per mulini. Essa prende il nome dalla Chiesa settecentesca facente parte di un antico Eremo consacrata a “San Biagio Martire”, che ora risulta sconsacrata e utilizzata come “masseria”. La chiesa è raggiungibile dalla traversa per il “Pozzo del Giudeo” ed è posta alla nostra destra nei pressi di un agglomerato di villette residenziali.

La facciata dell’edificio sacro con frontone triangolare presenta il portale centrale di forma rettangolare sormontato da un travone, sopra il quale è posta la finestra della medesima forma (entrambi risultano murati). I prospetti laterali recano sei finestre superiori di forma rettangolare (tre per prospetto, anch’esse murate). L’interno che era ad unica navata, con molta probabilità non possiede più gli originari Altari.

Proseguendo verso nord, arriviamo ad un bivio in cui, sempre alla nostra destra, vi è una stradina che conduce ad una masseria (abitata) in cui possiamo ammirare una “Saia”, una condotta idrica posta su varie arcate, che si collega ad una “Senia”, un sistema idraulico che serviva per sollevare le acque della sorgente sotterranea nota come “Pozzo del Giudeo” (collegata ad una vasta falda acquifera) azionando una ruota che, grazie all’ausilio di una serie di recipienti, convogliava le acque sollevate dal pozzo sotterraneo verso questa “Saia”. Questo sistema di sollevamento idrico venne introdotto in Sicilia durante la dominazione araba.

Ritornando al bivio posto a nord dell’ex Chiesa di San Biagio, percorriamo la strada alla nostra sinistra andando verso nord, solcando l’altopiano della Contrada San Biagio, contraddistinto da vasti campi coltivati delimitati da muri a secco e da alberi di carrubo e olivo, in cui vi sono vari caseggiati rurali (molti dei quali in rovina). Oltrepassando un agglomerato di casali rurali che formavano una masseria, troviamo un ennesimo bivio in cui, verso nord raggiungiamo il margine meridionale della Miniera di Argilla di Contrada Truncafila; a destra invece raggiungiamo i resti di un’antica necropoli posta tra le Contrade San Biagio e Gerratana, composta da una cinquantina di tombe a fossa rettangolare di epoca paleocristiana, scavate nella roccia. A nord della necropoli, seguendo un’antica strada carraia, raggiungiamo il ciglio di un’altra miniera di argilla di dimensioni nettamente inferiori rispetto a quella sopracitata.

A sudest della necropoli è posta la Casa dei Baroni Mormino, una tenuta feudale ormai abbandonata formata dalla residenza principale a cui si aggiungono stalle e magazzini.

Per fare il percorso inverso (da est ad ovest) bisogna seguire le indicazioni per il sopracitato accesso da Contrada Guardiola.

Per raggiungere le Miniere di Argilla di Contrada Truncafila, dalla traversa di accesso che collega la S.P. 37 alla Contrada San Biagio, arriviamo al sopracitato primo bivio, in cui stavolta dobbiamo percorrere la traversa alla nostra sinistra, che conduce ad una strada semi sterrata che costeggia gli impianti estrattivi. Sulla nostra sinistra ne possiamo ammirare uno di vaste dimensioni perfettamente dall’alto (facendo attenzione a non oltrepassare la rete metallica di protezione) il cui ingresso è posto lungo la S.P. 37, mentre quello alla nostra destra (avente l’ingresso posto lungo la stradina che stiamo percorrendo), è visibile dal punto sopracitato posto lungo il sentiero che conduce alla Necropoli di San Biagio così come lo è quella posta a nord della Contrada Truncafila (raggiungibile dalla carraia posta a nord della suddetta necropoli), il cui ingresso è posto nel tratto settentrionale della stradina che va a collegarsi poi alla S.P. 38 Betlem – Piano Ceci per Modica, da cui verso nord si può ammirare un ottimo panorama sulla valle del Fiume Irminio oltre ad ammirare vari caseggiati rurali con relativi terreni coltivati. Tutte e tre le miniere sono a cielo aperto e sono soggette alla formazione di conche d’acqua presso la loro area centrale. Esse inoltre sono recintate in tutto il loro perimetro, e l’ingresso al loro interno è assolutamente vietato per cui si possono ammirare soltanto dall’esterno. 

Concludiamo dicendo che l’intera area posta tra le Contrade San Biagio e Truncafila è in procinto di diventare un importante “parco extraurbano” per la sua valenza archeologica, storica, naturalistica e geologica.

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