*Scicli, Area iblea e rovine archeologiche di Contrada Spana

Scicli

*Area iblea e rovine archeologiche di Contrada Spana

La Contrada Spana, posta a nord di Scicli è contraddistinta da un vasto altopiano che si frappone tra la Cava di Santa Maria la Nova a sudest e il Vallone Fiumelato (all’interno del quale scorre la Fiumara di Modica) a nordovest, mentre a settentrione risulta delimitata dalla “Cava Maria” che la separa dal territorio comunale di Modica (Contrada Pirato). Essa è raggiungibile dalla S.P. 42 Caitana – Scicli da varie traverse poste alla nostra destra dopo i tornanti che risalgono la Contrada Balata.

L’entroterra della Contrada Spana è caratterizzato dalla presenza di casali e masserie rurali, posti all’interno di appezzamenti di terreno delimitati da muri a secco caratterizzati dalla presenza di alberi di carrubo e di olivo. Presso questa contrada sono state rinvenute varie “Carcare” ossia antiche fornaci in cui veniva prodotta la calce.

La Contrada Spana in epoca greco – romana, nel periodo tra il 400 a.C. e il 300 d.C. era sede di vari insediamenti rurali, e ciò lo si deduce in base a rinvenimenti ceramici di epoca greca e romana rinvenuti presso l’area a sud di Cava Maria (cavità iblea posta al confine col territorio di Modica, che confluisce presso il Vallone Fiumelato a nordovest di Scicli, il cui sentiero che la costeggia è raggiungibile da un bivio collocato lungo la S.P. 42 posto dopo il rifornimento di carburante andando verso Modica, imboccando la strada alla nostra sinistra). Oltre a ciò sono state rinvenute anche monete di epoca greca. Molto probabilmente questi insediamenti erano collocati tra la Cava Maria e le pendici settentrionali della Cava Santa Maria la Nova, corrispondenti all’area modicana di Contrada Pirato.

Presso quest’area possiamo ammirare infine vari terrazzamenti a strapiombo sulle Cave Maria e Santa Maria la Nova, strade carraie e sentieri noti come “Scale” che si inerpicano sulle pareti delle cavità iblee.

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