*Scicli, Cava e Torrente di San Guglielmo

Scicli

*Cava e Torrente di San Guglielmo

La Cava di San Guglielmo di Scicli, chiamata così poiché qui vi dimorò il “Beato Guglielmo Buccheri” (eremita originario della città di Noto, venerato come “Patrono” della cittadina sciclitana), è posta a nordest dell’area urbana sciclitana tra il Colle Santa Cassa e il sito collinare formato dal Colle Monserrato e dal limitrofo altopiano delle Contrade Balata e Milocca; è raggiungibile da Scicli tramite le Vie Selinunte, San Guglielmo, Monte Capuana e Prati.

Questa piccola cava iblea, nota anche come “A Cavuzza”, è incastonata all’interno del pittoresco quartiere di “Santa Maria la Nova” che prende il nome dall’omonima chiesa, ubicata a poca distanza dal luogo in cui il “Beato Guglielmo Buccheri” dimorava in eremitaggio, presso il quale venne costruita una piccola Chiesa (vedi “Eremo del Beato Guglielmo Buccheri” nella pagina precedente per saperne di più). Presso questa cavità un tempo scorreva un torrente che si originava dalle alture di Contrada Spana ora del tutto prosciugato, ma che durante le forti piogge ha una buona portata idrica, noto appunto come “Torrente San Guglielmo”. Il tratto finale di questo torrente è costeggiato dalla Via San Guglielmo essendo delimitato da un canale oltrepassato da ponticelli che conducono alle limitrofe abitazioni, confluendo poi nella Cava di Santa Maria la Nova; la confluenza è posta sotto Via Dolomiti ed è stata coperta in seguito ai in seguito al lavori di canalizzazione del Torrente Santa Maria la Nova effettuati nel 1932 in seguito al progetto redatto dagli ingegneri sciclitani Guglielmo Emmolo e Salvatore Scimone – Mormina.

Seguendo la Via San Guglielmo ci inoltriamo all’interno di questa cava iblea, seguendo il letto ciottoloso del torrente ormai prosciugato possiamo ammirare le pareti calcaree dei rilievi limitrofi, ossia il Cozzo Santa Cassa e il Colle Monserrato (rispettivamente a destra e a sinistra venendo da Via San Guglielmo), con la presenza di vari siti rupestri di cui la necropoli sicula del Cozzo Santa Cassa formata da varie tombe a grotta, e di vari anfratti e ricoveri rupestri collocati lungo le pareti della cavità. Da segnalare la presenza di una “Pirrera” ossia di una cava di pietre formata da caverne, frutto dell’estrazione di blocchi di pietra dalle medesimeVi sono inoltre vari ruderi di antichi edifici posti nel tratto “urbano” di questa cava iblea. Anche dal punto di vista geologico e naturalistico la cava si presenta piuttosto interessante.

Va detto che presso questa cava, nel periodo natalizio viene inscenato il “Presepe Vivente” di Scicli.

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