Scicli, Centro storico di Scicli

Scicli

Centro storico di Scicli

Il centro storico della città di Scicli è uno dei più eleganti ed interessanti della Sicilia sudorientale per la presenza di importanti edifici in stile tardobarocco iscritti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco dal Giugno 2002 nell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”, essendo visitato da un alto numero di turisti durante buona parte dell’anno. Infatti esso è la vera e propria “attrazione turistica” cittadina, apprezzato oltre che per le sue eleganti chiese e i maestosi palazzi nobiliari, anche per la sua pittoresca posizione posta tra il Vallone Fiumelato collocato ad occidente in cui scorre la Fiumara di Modica, e i limitrofi rilievi collinari dei Colli della Croce, San Matteo e del Rosario situati invece ad est e divisi tra loro dalle Cave di San Bartolomeo e di Santa Maria la Nova, all’interno delle quali scorrono i due omonimi torrenti che si immettono più a valle proprio presso la Fiumara di Modica, solcando buona parte dell’area urbana appartenente al centro storico sciclitano sotto il quale essi vennero convogliati nel 1932 in seguito al progetto redatto dagli ingegneri sciclitani Guglielmo Emmolo e Salvatore Scimone – Mormina. Per la sua bellezza, il centro storico di Scicli è stato scelto per essere sede di vari “set cinematografici”, di cui il più noto è quello del famoso telefilm “Il Commissario Montalbano” (le cui riprese vengono effettuate in gran parte all’interno della Provincia di Ragusa). Inoltre presso il centro storico sciclitano si tengono moltissimi eventi e spettacoli che attirano appunto molti visitatori, oltre a ricoprire da sempre la funzione aggregativa di “punto di incontro e di passeggio”.

Il centro storico di Scicli è il frutto della ricostruzione avvenuta dopo che il terremoto dell’11 Gennaio 1693 rase al suolo il preesistente sito urbano di epoca medievale; essa venne condotta per tutto il 1700 da vari architetti e capomastri  tra cui citiamo Fra’ Alberto Maria di San Giovanni Battista, Costantino Iacitano, Giuseppe Fama, Michelangelo Alessi, Pietro Cultraro, Vincenzo Sinatra, Mario Spada, Simone Caccamo Blandano, Salvatore Alì, Antonino Mazza e Giuseppe Venanzio Marvuglia. La ricostruzione venne finanziata anche dalle principali famiglie nobiliari sciclitane, tra cui citiamo i baroni Penna e Beneventano, che fecero ricostruire le loro residenze in elegante stile tardobarocco, che venne applicato anche per la progettazione degli edifici sacri pubblici e conventuali.

L’area in cui è posto il centro storico di Scicli è suddivisa in vari quartieri che, a seconda della collocazione geografica, alternano strade rettilinee e ampie piazze a tortuose viuzze, stretti vicoli, cortili e scalinate occupando gran parte del tessuto urbano cittadino. Essa è delimitata a sud dalle Vie Nino Bixio e Dante Alighieri, a sudest dalla Via San Giuseppe, ad ovest e a nord dal Corso Umberto I, e a nordest dalla Via Santa Maria la Nova; all’esatto centro di quest’area urbana vi è la Via Nazionale che ne è la principale arteria viaria, che va a collegare tra loro la Piazza Italia posta nell’area meridionale del centro storico lungo il corso del Torrente San Bartolomeo che delimita l’omonimo quartiere (posto nell’area sudorientale del centro storico sciclitano) che è considerata la “porta di accesso” al centro storico sciclitano, e la Piazza Busacca posta invece a settentrione essendo attraversata dal Torrente Santa Maria la Nova e da cui raggiungiamo l’omonimo quartiere (collocato nel settore nordorientale del centro storico sciclitano). Da Via Nazionale partono rispettivamente la Via Francesco Mormina Penna ad ovest, considerata il vero e proprio “cuore” del centro storico cittadino oltre ad essere una delle più belle e note “vie” della Sicilia per la bellezza degli edifici in stile barocco che la delimitano; mentre ad est inizia la salita composta dalle Vie Catena e San Matteo che conduce sull’omonimo colle, che nel periodo medievale antecedente al terremoto dell’11 Gennaio 1693 ricopriva la funzione di principale nucleo urbano” cittadino.

Al centro storico sciclitano possiamo accedere da varie aree periferiche:

  • da nord venendo da Via San Nicolò e quindi dalle S.P. 42 e S.P. 54 per Modica e Ragusa, imboccando il Corso Umberto I fino a Piazza Mazzini da cui, tramite il Largo Antonio Gramsci, arriviamo presso la Piazza Italia;
  • da ovest venendo da Via Cristoforo Colombo (e quindi dalla “Circonvallazione di Scicli”) imboccando o la Via Nicolò Tommaseo o la Via Tagliamento:
  1. dalla Via Nicolò Tommaseo, lungo il corso del Torrente Santa Maria la Nova, possiamo arrivare o alle spalle di Via Francesco Mormina Penna da cui raggiungiamo la centrale Via Nazionale o la vicina Piazza Busacca; oppure possiamo imboccare il Corso Umberto I fino a Piazza Mazzini e da qui, tramite il Largo Antonio Gramsci possiamo raggiungere Piazza Italia;
  2. dalla Via Tagliamento, lungo il corso del Torrente San Bartolomeo, da cui raggiungiamo direttamente il Largo Antonio Gramsci e la limitrofa Piazza Italia.
  • da sud venendo dal Viale 1 Maggio e quindi dalla S.P. 39 Scicli – Donnalucata (quartieri “Jungi” e “Fatima”), raggiungendo Piazza Italia percorrendo l’asse viario Via Nino Bixio – Corso Garibaldi, o il Corso Giuseppe Mazzini fino al Largo Antonio Gramsci.

Dopo i cenni introduttivi, facciamo una breve descrizione del centro storico sciclitano; esso lo si può suddividere in quattro settori: sudovest, sudest, nordovest e nordest, divisi tra di loro dalla Via Nazionale (asse sud – centro – nord), da Via Francesco Mormina Penna (asse centro – ovest) e dalle Vie Catena e San Matteo (asse centro – est); a loro volta questi settori risultano divisi in vari piccoli quartieri che prendono quasi sempre il nome da un edificio sacro (esistente o no) o da un termine topografico di origine popolare.

Complessivamente il centro storico risulta come detto in precedenza attraversato al centro dall’asse viario composto dalla Via Nazionale che forma un asse viario congiungendo tra loro il Corso Giuseppe Garibaldi (che conduce alla periferia meridionale) e alla Via San Nicolò (che a sua volta conduce presso quella settentrionale) andando a mettere in collegamento tra loro le Piazze Italia e Busacca, le principali dell’area storica cittadina.

L’estrema area meridionale del centro storico sciclitano è la più “moderna” essendo formata dai quartieri “San Leonardo” posto in adiacenza della Piazza Istria (vicino alla stazione ferroviaria cittadina) che prende il nome da un’antica chiesa non più esistente che qui vi era ubicata, e “Fatima” attraversato dai tratti meridionali di Via Nino Bixio e dei Corsi Mazzini e Garibaldi, che prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria di Fatima.

Poco più a nord è posta la Piazza Italia, la più ampia di Scicli che venne costruita nei primi anni del 1900 in seguito alla copertura di buona parte del tratto urbano del Torrente San Bartolomeo (che scorre sotto questa piazza); essa in precedenza era nota come “Piazza Fontana” prima e “Piazza Maria Josè” poi prima di assumere l’attuale denominazione. Essa viene considerata come la “piazza principale” della cittadina sciclitana, che da il nome all’omonimo quartiere limitrofo che va ad inglobare le aree note un tempo come “Santa Maria della Concezione” posta a sud del Torrente San Bartolomeo e così chiamata per la presenza dell’omonimo sito conventuale sul quale oggi è posto il Palazzo Mormina – Penna,  “Sant’Ignazio – Piano del Collegio” collocata invece a nord del Torrente San Bartolomeo in cui è posta l’attuale Chiesa Madre di Scicli intitolata a “Sant’Ignazio di Loyola” adiacente all’ex Convento dei Gesuiti noto appunto come “Il Collegio”, e “Gesù” posta dietro la Chiesa Madre lungo il tratto terminale di Corso Mazzini, dove sono posti l’ex Orfanotrofio di Scicli, la Chiesa di Santa Maria del Gesù e l’ex Mercato sorto presso il retro del Convento dei Gesuiti. Presso la Piazza Italia possiamo ammirare appunto la “nuova” Chiesa Madre di Sant’Ignazio di Loyola consacrata al culto dei “Patroni di Scicli” ossia la “Madonna delle Milizie” e il “Beato Guglielmo Buccheri da Noto” (questa chiesa settecentesca apparteneva al non più esistente Convento dei Gesuiti, ricoprendo il ruolo di “Chiesa Madre” dopo la sconsacrazione della Chiesa di San Matteo Apostolo avvenuta nella seconda metà del 1800); oltre a questa chiesa possiamo ammirare l’ex Convento dei Gesuiti noto anche come “Palazzo Miccichè” (il cui prospetto è stato modificato negli anni 1960) che ospitava un edificio scolastico, il “Cine – Teatro Italia” e gli eleganti Palazzi Scrofani, Mormina – Massari, Mormina – Penna, Fava, Penna – Musso – Iacono e Penna, edifici nobiliari in stile barocco e neoclassico

A ridosso della Piazza Italia sono posti i seguenti quartieri (in ordine alfabetico)

  • “Altobello”, collocato a sudest della Piazza Italia (raggiungibile dalla medesima tramite Via San Giuseppe) presso il versante nordoccidentale del Colle della Croce venendo delimitato da esso dalla Via Altobello, presso il quale sono posti vari edifici storici tra i più antichi di Scicli di cui citiamo il “Convento del Ritiro” e la Chiesa di Santa Maria Maddalena;
  • “Badiula”, posto ad ovest di Piazza Italia e delimitato dal tratto occidentale del Corso Mazzini e dalla Via Badiula che da il nome a quest’area del centro storico sorta nei primi anni del 1900 (confinando ad occidente col quartiere “Fatima”) in cui vi sono vari edifici in stile tardo neoclassico e liberty;
  • “Beneventano – San Matteo – Maestranza Vecchia” posto a nordest della Piazza Italia lungo la Via Duca d’Aosta a ridosso della parete orientale del Colle San Matteo in cui è collocato il Palazzo Beneventano, uno dei più importanti edifici settecenteschi di Scicli considerato come uno dei palazzi barocchi più belli della Sicilia; da qui tramite la Piazzetta Ficili e la Via Matrice possiamo raggiungere la salita di Via San Matteo che conduce sull’omonimo sito collinare;
  • “Logge”, posto ad ovest di Piazza Italia lungo la Via Isonzo a nord del tratto urbano del Torrente Santa Maria la Nova, formato da un isolato a scacchiera in cui sono posti edifici novecenteschi;
  • “Piano dell’Oliveto”, collocato a ridosso di Piazza Matteotti e comprendente il tratto meridionale del Corso Umberto I e quello del Corso Garibaldi posto all’interno del centro storico, oltre alla Via Oliveto che si congiunge con i limitrofi quartieri “Villa” e “San Giuseppe” in cui possiamo ammirare un interessante portico; in questo quartiere (presso Piazza Matteotti) vi sono eleganti edifici quali i Palazzi Sgarlata e Di Benedetto (quest’ultimo noto come “Palazzo Rosso”);
  • “Pendino – San Giuseppe”, posto a sudest di Piazza Italia (e a sua volta a sud del quartiere “Altobello”) e raggiungibile dalla Via San Giuseppe, in cui possiamo ammirare la bella Chiesa di San Giuseppe che da il nome a quest’area del centro storico collocata ad ovest del Colle della Croce, raggiungibile dalla sopracitata Via San Marco;
  • “San Bartolomeo – Chiafura”, posto ad est Piazza Italia lungo il tratto urbano della cava iblea solcata dal Torrente San Bartolomeo (che in questo punto viene incanalato sotto la Piazza Italia per sgorgare nuovamente lungo Via Tagliamento) e delimitata dai Colli della Croce a sud e di San Matteo a nord, che prende il nome assieme alla via da cui è raggiungibile dall’omonima Chiesa barocca che è uno dei principali edifici della città sciclitana; dietro a questa chiesa è posto il quartiere rupestre noto col nome di “Chiafura” posto nella parte meridionale del limitrofo “Colle San Matteo”; presso questo quartiere possiamo ammirare anche il museo antropologico posto all’interno di una caverna noto come “A Rutta i Ron Carmelu” collocato presso la pittoresca Via Timponello;
  • “Loreto – San Pietro”, posto a nord di Piazza Italia lungo le Vie Scrofani, Loreto e San Pietro, in cui possiamo ammirare la Chiesa di San Pietro, un’antica torre medievale e il sito in cui era ubicata la Chiesa di Santa Maria di Loreto;
  • “Strada Nuova”, collocato lungo il Corso Umberto I a nordovest di Piazza Italia, il cui nome dialettale è “Strata Nova”, formato da interessanti edifici in stile tardoneoclassico e liberty costruiti nella prima metà del 1900;
  • “Tre Pizzi” posto presso la Piazza Giuseppe Mazzini, chiamato così per la presenza di tre edifici in stile tardo neoclassico e liberty a sezione triangolare posti tra la piazza, il Corso Umberto I e le Vie Roma e Bertani;
  • “Valverde – Santa Maria degli Angeli”, posto nell’area nordoccidentale del centro storico sciclitano a poca distanza dal Corso Umberto I e dalla Via Cristoforo Colombo, raggiungibile da esse tramite la Via Valverde arrivando presso la Piazza Lionello Fiumi in cui è posta la Chiesa consacrata a “Santa Maria degli Angeli” assieme all’attiguo Convento delle Clarisse;
  • “Villa”, ubicato a sudest di Piazza Italia tra le Vie Nino Bixio, Dante Alighieri e San Marco tra le Colline della Croce e di San Marco (quest’ultima raggiungibile dalla S.P. 40 Scicli – Sampieri, il cui imbocco è posto presso Via San Marco), dove possiamo ammirare la “Villa Penna” (che da il nome al quartiere) ossia la principale area di verde pubblico del centro storico cittadino dominata dall’ex Convento dei Cappuccini (entrambi posti su di un rilievo collinare collocato ad ovest del Colle della Croce sul quale era presente una torre difensiva medievale); sotto questo quartiere scorre il “Lavinaro di San Marco”, un breve corso d’acqua che si origina presso il limitrofo Colle di San Marco venendo poi incanalato nel sottosuolo tra le Vie Stazzonai e San Marco immettendosi poi con molta probabilità nei pressi di Piazza Italia (?) presso il Torrente San Bartolomeo (incanalato anch’esso sotto il centro abitato); inoltre dalla Via San Marco raggiungiamo la salita composta dalle Vie Mirabella e Baden Powell che conduce sulla sommità del Colle della Croce in cui è ubicato l’omonimo Convento con l’attigua Chiesa in stile gotico.

Dalla Piazza Italia percorriamo la Via Nazionale, strada circondata da vari edifici settecenteschi, ottocenteschi e novecenteschi che, oltre a formare il quartiere noto come “Maestranza Nuova”, attraversa il centro storico sciclitano, da cui alla nostra sinistra possiamo imboccare la Via Francesco Mormina Penna, la più scenografica ed elegante strada cittadina considerata il vero e proprio “cuore pulsante” di Scicli.

La Via Francesco Mormina Penna (interamente chiusa al traffico veicolare) nota in passato come “Corso San Michele”, è posta presso il quartiere noto come “Santa Maria la Piazza” che prende il nome dall’omonima chiesa non più esistente, la cui demolizione ha permesso la costruzione della “Piazza Municipio”, ossia quello che è considerato il vero e proprio “ingresso” di questa strada (posto presso Via Nazionale). La Via Francesco Mormina Penna è la più celebre della cittadina sciclitana sia per la presenza di eleganti edifici barocchi divenuti “Patrimonio dell’Umanità” Unesco nel 2002, ma anche per essere inserita all’interno dei “Luoghi di Montalbano” dato che qui è posto il Palazzo Comunale (sede del Municipio di Scicli), che nel telefilm “Il Commissario Montalbano” ospita le sedi del commissariato e della questura, luoghi in cui “lavora” l’omonimo protagonista. Questo edificio posto nel vertice nordorientale di Via Francesco Mormina Penna, che un tempo ospitava il Convento delle Suore Benedettine (divenuto prima sede dell’Ospedale di Scicli), è collocato a fianco della Chiesa di San Giovanni Evangelista che è la più bella di Scicli per le sue eleganti forme barocche. Di fronte ad essa era posta l’ex Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, mentre al centro del tratto iniziale di Via Francesco Mormina Penna è posto il Palco della Musica. Proseguendo verso ovest possiamo ammirare i Palazzi Porcelli – Battaglia – Veneziano – Sgarlata, Penna – Nicolaci – Mormina – Conti, Papaleo, Bonelli – Patanè, la Chiesa di San Michele Arcangelo e l’annesso ex Convento delle Suore Agostiniane (oggi sede del Museo del Costume Mediterraneo e della Cultura Materiale negli Iblei e dell’Opera Pia Carpentieri), il Palazzo Spadaro in cui vi è la sede della storica Farmacia Cartia oggi sede di un piccolo museo sulla scienza farmaceutica e medica, e infine la Chiesa di Santa Teresa con l’attiguo ex Convento delle Carmelitane.

Le aree limitrofe alla Via Francesco Mormina Penna sono:

  • “Fiumillo”, situato a sud di Via Francesco Mormina Penna lungo la Via Fiumillo e quindi a meridione del corso del Torrente Santa Maria la Nova che solca il centro storico sciclitano) e poco più a nord della “Piazza Italia” (collocato lungo il tratto orientale di Corso Mazzini) che prende il nome dall’omonima strada che si raggiunge dalla Via Francesco Mormina Penna tramite Via Fiumillo (dal Corso Mazzini è raggiungibile dalla Via Potenza) in cui era posto un mulino, in quest’area è segnalato lo sbocco della galleria nota come “Strada di Anselmo” che si collegava al sito di Chiafura posto presso il Colle San Matteo;
  • “Fontana”, collocato a nordovest di Via Francesco Mormina Penna (al termine della quale è posta la Piazza Nicola Calipari) lungo il tratto urbano del Torrente Santa Maria La Nova, scavalcato tramite un ponte dalla Via Quartier Fontana e costeggiato da entrambe le sponde dalla Via Aleardi in cui, presso il tratto settentrionale della medesima, è collocato l’ottocentesco Palazzo Favacchio; presso la Via Spadaro (parallela della Via Francesco Mormina Penna) possiamo ammirare i Musei della Cavalcata di San Giuseppe e della Cucina Iblea;
  • “Scifazzo”, situato a nord del Torrente Santa Maria la Nova e raggiungibile dalla Via Francesco Mormina Penna tramite le Vie Quartier Fontana, Aleardi e Scifazzo, in cui è posta l’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate.

Proseguendo a nord di Via Nazionale in cui possiamo ammirare i Palazzi Vilardo, Busacca e Spadaro (quest’ultimo in stile neogotico), arriviamo presso la Piazza Busacca posta nell’area settentrionale del centro storico sciclitano all’interno del quartiere noto come “Carmine” in quanto qui vi è la presenza della barocca Chiesa di Santa Maria del Carmine e dell’attiguo convento (avente anch’esso eleganti forme barocche). In questa piazza sotto la quale scorre il Torrente Santa Maria la Novae dominata dalla statua che raffigura il filantropo sciclitano Pietro Di Lorenzo detto “Busacca” (a cui, oltre alla piazza, è intitolato anche l’ospedale cittadino), possiamo ammirare anche il prospetto settentrionale del sopracitato Palazzo Busacca con il suo orologio meccanico, il neoclassico Palazzo Scimone e le scalinate di Via Manzoni e Via San Domenico (quest’ultima che va a collegarsi al limitrofo Colle del Rosario).

A poca distanza dalla Piazza Busacca vi sono collocati i seguenti quartieri:

  • “Santa Maria la Nova”, uno dei quartieri più grandi ed importanti del centro storico sciclitano posto a nordest di Piazza Busacca e da essa raggiungibile dalla Via Santa Maria la Nova che va a costeggiare parte del tratto urbano dell’omonimo torrente che da qui, viene incanalato sotto la limitrofa Piazza Busacca per poi sgorgare più ad ovest lungo Via Aleardi; questo quartiere collocato tra il versante settentrionale del Colle San Matteo e l’area collinare formata dal Colle del Rosario, in cui possiamo ammirare la Piazza Armando Diaz con l’ex Caserma dei Carabinieri, la Piazza dei Mille, le settecentesche Chiese di Santa Maria della Consolazione e appunto di Santa Maria la Nova che da il nome al quartiere e al limitrofo torrente; in questa zona vi è posto anche l’antico Eremo del Beato Guglielmo Buccheri sorto presso il luogo in cui dimorò l’eremita netino (che morì nel 1404) collocato alle spalle della Chiesa di Santa Maria la Nova nei pressi di un‘altra piccola cavità nota come “Cava San Guglielmo” (che si immette presso il Torrente Santa Maria la Nova) collocata tra il Colle del Rosario e il rilievo noto come “Cozzo Santa Cassa”, ma possiamo anche ammirare il “Presepe in Grotta” ricavato all’interno dell’ipogeo noto come “Galleria delle Cento Scale” che si metteva in collegamento con la sommità del Colle San Matteo, e infine il medievale quartiere noto come “Monte Campagna” posto in prossimità della Chiesa del Rosario;
  • “San Nicolò – Carcere”, posto a nord di Piazza Busacca lungo il tratto settentrionale di Via Nazionale (andando ad inglobare anche buona parte dell’area periferica a nord di Scicli, a ridosso degli imbocchi delle S.P. 42 e S.P. 54 per Modica e Ragusa), in cui possiamo ammirare ciò che resta dell’ex Palazzo Di Lorenzo, il Mulino San Nicolò oggi sede di uno spazio espositivo e, nella limitrofa Via Carcere, la Biblioteca Comunale “Carmelo La Rocca” posta all’interno dell’ex carcere cittadino che da il nome alla limitrofa strada e a parte di questo quartiere.

I siti collinari, raggiungibili a piedi o in biciclietta dal centro storico sciclitano posti presso il centro storico di Scicli sono:

  • “Colle del Rosario – Monte Campagna”, posto a nordest di Scicli presso il quartiere “San Domenico – Rosario – Monte Campagna”, collocato a nordest di Piazza Busacca e poco più a nord dell’area di “Santa Maria la Nova”, raggiungibile tramite le Vie San Domenico, Vincenzo Monti e Rosario; ad est di questo quartiere composto da pittoresche scalinate su cui si affacciano interessanti edifici abitativi di varie epoche, vi è la sommità del rilievo collinare che domina a sud le cavità di Santa Maria la Nova e di San Guglielmo confinando con i rilievi di Contrada Balata a nordovest e di Cozzo Santa Cassa a sudest; sulla parte più alta del Colle del Rosario (che comprende vari siti rupestri) è ubicato il settecentesco Convento del Rosario delle Suore Domenicane con la sua attigua Chiesa, dal cui sagrato si può ammirare un ottimo panorama della città sciclitana;
  • “Colle San Matteo”, è il principale sito collinare posto a ridosso del centro storico di Scicli tra le Cave di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo (collocate rispettivamente a nord e a sud del sito collinare), posto ad est di Via Nazionale e raggiungibile da essa tramite le Vie Catena e Matrice (il cui imbocco è posto presso Via Duca d’Aosta), la cui area urbana è collocata all’interno del quartiere noto come “San Vito – Pendinello – San Matteo” che circonda la piccola ma pittoresca Piazza Enrico Dandolo da dove possiamo raggiungere la Chiesa semi rupestre consacrata a “Santa Maria della Catena”, mentre la salita di Via San Matteo raggiungiamo dapprima l’ex Chiesa di San Vito Martire col limitrofo belvedere panoramico, e poi salendo verso la sommità del rilievo collinare si raggiunge l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo sconsacrata nella seconda metà del 1800 e oggi utilizzata per ospitare eventi di vario tipo; sulla sommità del colle da cui si gode di un’ottima vista panoramica sull’intera città di Scicli, vi era posto il nucleo urbano medievale della città sciclitana in cui oggi possiamo ammirare le rovine delle fortezze del “Castellaccio” e del “Castello dei Tre Cantoni” crollate in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 assieme alle strade rupestri di “Anselmo” e delle “Cento Scale” che si mettevano rispettivamente in comunicazione con le sottostanti Cave di San Bartolomeo e di Santa Maria la Nova; oltre alle Chiese (anch’esse semi rupestri) consacrate al “Santo Spirito” e a “Santa Lucia”, oltre a vari siti di tipo funerario (composti da tombe a fossa o a grotticella) e abitativi di cui il più importante è quello rupestre di “Chiafura” posto nel versante meridionale del colle composto da varie “case – grotta” medievali abitate fino al secondo dopoguerra (i cui abitanti vennero collocati in gran parte presso il “Villaggio Jungi” nella periferia meridionale di Scicli);
  • “Colle della Croce”, posto a sudest di Scicli a ridosso dei quartieri “San Bartolomeo”, “Altobello”, “Pendino – San Giuseppe” e “Villa” e raggiungibile tramite la salita composta dalle Vie Mirabella e Baden Powell (il cui imbocco è posto lungo la Via San Marco o dalla S.P. 40 Scicli – Sampieri, ed è raggiungibile anche con veicoli a motore) da cui raggiungiamo la sommità del rilievo dove è ubicato il Convento della Croce, comprendente l’omonima chiesa cinquecentesca da cui possiamo raggiungere l’Oratorio della Madonna di Sion e la “Grotta di Fra’ Giovanni Morifet” dove in quest’ultima l’omonimo frate sarebbe vissuto in eremitaggio fino alla sua morte; da citare inoltre la presenza delle Chiese Rupestri di Santa Maria di Piedigrotta posta nel versante nord del colle (raggiungibile dal quartiere “San Bartolomeo” tramite le Vie Isarco e Piedigrotta) e del Calvario (posta sotto la Via Baden Powell e riconoscibile da una nicchia campanaria) con la vicina Cappella di Santa Maria della Grazia, oltre a vari siti funerari di varie epoche composti da tombe rupestri o a fossa; dal Colle della Croce possiamo inoltre ammirare un’ottima vista panoramica su Scicli.

Questa è solo una descrizione parziale del pittoresco centro storico di Scicli, ricco di edifici e quartieri che trasudano storia e cultura, e che essendo tra l’altro collocato a irrisoria distanza dai siti iblei dei Colli del Rosario, di San Matteo e della Croce oltre che dalle Cave di San Bartolomeo e di Santa Maria la Nova caratterizzati anche dalla presenza di vari siti archeologici e di aree rupestri di cui la più nota è quella di “Chiafura”, è senza dubbio uno dei più particolari esempi di urbanistica legata alla ricostruzione avvenuta nel 1700 in seguito al sisma dell’11 Gennaio 1693, che teneva conto delle esigenze della popolazione legata alla sua città e che preferì ricostruirla più bella di prima, bellezza che ancora oggi ammiriamo negli edifici posti all’interno dei quartieri che compongono il centro storico sciclitano.

Il centro storico di Scicli va a formare una grande “area di incontro e passeggio” data la presenza di zone a traffico limitato (su tutte la Via Francesco Mormina Penna), in cui sono posti vari locali di ritrovo (bar, pizzerie, ristoranti ecc…) ed esercizi commerciali (oltre alla cospicua presenza di strutture ricettive), che favoriscono anche la presenza di vari turisti che, usufruendo dei medesimi, possono ovviamente ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche che il centro storico di Scicli offre, favorendo anche (in un certo senso) l’economia cittadina.

Infine va detto che all’interno del centro storico sciclitano si tengono oltre alle tradizionali festività popolari tra cui citiamo la “Cavalcata di San Giuseppe” a Marzo, la Processsione del “Gioia” a Pasqua, la rappresentazione della battaglia in cui si inscena il miracolo della “Madonna delle Milizie” a Maggio (oltre alle varie feste religiose che ricadono durante l’arco annuale), anche moltissimi altri eventi e spettacoli che tendono a ravvivare non solo quest’area urbana, ma anche l’intera città di Scicli attirando turisti e visitatori durante tutto l’anno.

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