Scicli, Chiesa e Convento dei Frati Cappuccini

Scicli

Chiesa e Convento dei Frati Cappuccini

L’ex Convento dei Frati Cappuccini di Scicli con l’annessa Chiesa sono posti presso un’altura collocata ad ovest del Colle della Croce inglobata all’interno della “Villa Penna”, la principale area di verde pubblico del centro storico cittadino; infatti l’edificio conventuale lo si raggiunge appunto percorrendo la scalinata della Villa Penna (il cui ingresso è posto in Via Dante Alighieri) fino a quando non arriviamo presso lo spiazzale in cui è ubicato questo vecchio monastero francescano, oppure dal cancello posto lungo la limitrofa Via Mancini (area orientale del quartiere noto appunto come “Villa”).

Il convento, la cui costruzione venne finanziata dal nobile Giuseppe Miccichè, venne edificato tra la seconda metà del 1500 e la prima del 1600 nei pressi del sito in cui era collocata un’antica torre difensiva di epoca medievale oggigiorno non più esistente (costruita sul sito collinare in modo da controllare la città sciclitana da sudest), con la conseguente acquisizione di esso da parte dei Frati appartenenti all’ordine francescano dei Cappuccini. Durante il secolo 1600 questo convento divenne famoso per la sua biblioteca ma anche perché svolse funzioni “ospedaliere” durante un’epidemia di peste che si sviluppò nell’anno 1626. L’edificio rimase gravemente danneggiato in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 che causò il crollo della chiesa cappuccina, ma nonostante ciò molti sfollati trovarono ricovero presso l’edificio conventuale, che venne interamente restaurato durante il 1700. Facendo un balzo temporale considerevole arriviamo alla seconda metà del 1800 quando, a causa del decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto dal Regno d’Italia nel 1866, il convento venne abbandonato cadendo in rovina. I limitrofi terrazzamenti che appartenevano ai Frati Cappuccini divennero di proprietà dei baroni Penna che li riadattarono con la costruzione di un ampio giardino, ossia l’attuale “Villa Penna”. Durante la II guerra mondiale il convento subì gravi danni in seguito ad un bombardamento angloamericano. Oggi il Convento, dopo alcuni interventi di restauro, viene utilizzato per tenere al suo interno eventi e rassegne di vario tipo, mentre la limitrofa chiesa andrebbe valorizzata maggiormente.

Passiamo alla descrizione dell’edificio: il convento presenta all’esterno semplici elementi architettonici ossia finestre ed accessi di forma rettangolare, posti lungo le pareti che ne delimitano i prospetti (divisi da due ordini orizzontali); l’interno presenta ancora gran parte della struttura originaria in cui possiamo ammirare il refettorio, e i corridoi con le stanze in cui dimoravano i monaci. All’interno del convento erano posti vari affreschi presso il quale era collocato l’affresco seicentesco raffigurante “L’Ultima Cena” collocato all’interno del refettorio, oltre a parte di alcuni affreschi che raffiguravano alcuni illustri frati che dimoravano presso questo edificio monastico; oggi questi affreschi sono posti all’interno della Chiesa di Santa Teresa di Via Francesco Mormina Penna. Come detto in precedenza l’interno di questo convento ospita vari eventi e rassegne.

Della limitrofa Chiesa rimane solo l’ordine inferiore della facciata caratterizzato da un elegante portale rettangolare sormontato da un elegante travone. sopra il quale vi erano poste la finestra e il frontone triangolare di coronamento, oltre alla torretta campanaria, il tutto delimitato da pilastri posti ai lati. All’interno vi è l’unica Navata dell’edificio sacro che, in seguito al crollo della volta, è rimasta scoperchiata, tanto che la pavimentazione dell’edificio sacro risulta coperta dalla vegetazione spontanea. Qui possiamo ammirare quattro eleganti altari barocchi (due per lato) contraddistinti da nicchie arcuate decorate da bassorilievi floreali e inquadrate da pilastri con eleganti capitelli (che un tempo sorreggevano la volta), a cui si aggiungono due arcate (una per lato) poste al centro della parete; in fondo possiamo ammirare l’Abside della chiesa (in cui era posto l’Altare Maggiore) solcata da due eleganti pilastri, che delimitano tre spazi rettangolari in cui erano collocate altrettante opere pittoriche, mentre sopra vi è ciò che resta del bassorilievo collocato sulla parte alta del catino absidale. All’interno dell’edificio sacro erano collocate varie opere d’arte sacra quali la seicentesca tela della “Deposizione” attribuita al pittore calabrese Mattia Preti collocata presso la sagrestia della Chiesa di San Bartolomeo, un dipinto raffigurante “La Madonna col Bambino” (collocato presso il Museo Bellomo di Siracusa) e il frammento di affresco anch’esso seicentesco raffigurante “La Madonna delle Milizie” in cui è ritratta buona parte della città sciclitana esistente in quel periodo (antecedente al terremoto dell’11 Gennaio 1693), collocato anch’esso all’interno della Chiesa di Santa Teresa. 

Dal Convento dei Cappuccini di Scicli e dall’area limitrofa, possiamo infine ammirare un ottimo panorama della città di Scicli.

Il Convento dei Cappuccini di Scicli è visitabile all’esterno in concomitanza con l’orario di apertura della Villa Penna (visitabile durante le ore diurne).

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