*Scicli, Colle della Croce e rovine archeologiche

Scicli

*Colle della Croce e rovine archeologiche

Il Colle della Croce, che prende il nome dall’omonimo Convento posto sulla sua sommità, è un rilievo montuoso di matrice iblea alto circa 235 metri sul livello del mare posto a sudest del centro storico di Scicli, delimitato a nord dalla Cava di San Bartolomeo mentre a sud vi sono le aree del centro storico note come “Altobello” e “San Giuseppe”. Esso lo si può raggiungere dalla Via Gesso (imbocco della S.P. 40 Scicli – Sampieri dalla traversa posta a fianco dell’azienda vitivinicola “Pallavicino”) o da un sentiero noto come “Via Baden Powell” posto al termine di Via Mirabella, seguendo la strada che, costeggiando le pendici rocciose del sito collinare, conduce al cinquecentesco Convento della Croce. Questo colle, o per meglio dire le sue aree archeologiche, faranno parte assieme ai Colli San Matteo e del Rosario del “Parco Archeologico dei Tre Colli”.

Presso questo sito collinare, caratterizzato in buona parte dalla presenza di una folta macchia mediterranea a cui si aggiungono vari alberi di conifere, vi è posta una cava di pietre raggiungibile da un sentiero posto a destra della sopracitata strada che conduce al Convento della Croce. A poca distanza da questa cava sul versante settentrionale del rilievo roccioso, è posta una necropoli neolitica risalente al periodo dell’età del bronzo corrispondente alla diffusione della “Civiltà di Castelluccio” (dal nome della località posta nei pressi di Noto da cui si sviluppò), in cui vennero rinvenuti vari reperti ceramici composti da vasellame di vario tipo (anfore, brocche, tazze, scodelle ecc…) collocati presso il Museo Civico di Modica e il Museo Archeologico di Ragusa; buona parte di questa necropoli è stata devastata a causa della sopracitata cava di pietre, e non è di facile esplorazione essendo collocata in buona parte presso i brevi terrazzamenti a strapiombo sulle pareti rocciose del sito collinare. Altre tombe del medesimo periodo sono sparse per buona parte sulle pareti del rilievo che si affaccia sulla limitrofa Cava di San Bartolomeo oppure sul versante occidentale (dal sopracitato sentiero che inizia da Via Mirabella si può raggiungere una tomba simile a quelle sopracitate). Sull’altopiano, ad est del Convento della Croce, vi sarebbero i resti di un villaggio abitativo della medesima epoca.

Un altro sito funerario è posto nel versante orientale del colle ed è visibile dalla Via Guadagna; si tratta di un gruppo di loculi sepolcrali ad arcosolio di epoca paleocristiana, che dovevano essere simili a quelli un tempo presenti nel prospiciente sito di Chiafura, composto sempre da tombe del medesimo tipo che vennero “modificate” divenendo vere e proprie “case – grotta” (altre tombe simili sono dislocate lungo le pareti del rilievo).

Ma anche il Colle della Croce possiede vari insediamenti abitativi di tipo rupestre sorti in epoca medievale, di cui alcuni collocati presso la Via Guadagna o presso le aree dei quartieri “San Bartolomeo” (aree antistanti alla Via Guadagna o alla Chiesa Rupestre di Santa Maria di Piedigrotta), “Altobello” e “San Giuseppe” (nel versante occidentale del colle lungo la Via Altobello e ad oriente dalla Chiesa di San Giuseppe di Scicli). Buona parte di essi sono di proprietà privata e vengono utilizzati come ripostigli o garages (in particolare quelli posti lungo Via Guadagna). 

Oltre a ciò vanno citate anche le due principali Chiese Rupestri poste presso il sito collinare: la Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta posta nella parete orientale della cava nei pressi del quartiere di San Bartolomeo (raggiungibile dalle Vie Isarco e Piedigrotta) consacrata al culto cinquecentesco di “Santa Maria della Pietà” il cui simulacro marmoreo è posto nell’altare principale; e la Chiesa del Calvario (che raggiungiamo dalla Via Calvario) consacrata al culto del “Cristo Morto” (anch’esso di origine cinquecentesca), la cui statua è posta in una nicchia collocata sull’altare principale sotto al quale è posto un altare in cui è raffigurata la “Deposizione del Cristo Morto”, caratterizzata da un campanile visibile dalla strada che conduce al Convento della Croce.

Infine va doverosamente citato il cinquecentesco Convento della Croce consacrato al culto di “Santa Maria della Croce”, comprendente l’omonima Chiesa con prospetto cinquecentesco in stile tardo gotico ma avente la navata interna in stile barocco, il limitrofo convento francescano appartenuto un tempo ai Frati Minori Osservanti avente un interessante chiostro, e il retrostante oratorio cinquecentesco consacrato alla “Madonna di Sion”. Ad ovest del convento, tramite una scalinata posta nei pressi dell’ingresso dell’edificio monastico, è posta la Cappella trecentesca consacrata alla “Madonna della Grazia”, il cui dipinto seicentesco è posto presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine di Piazza Busacca a Scicli. Sotto il convento, tramite una botola, possiamo accedere alla caverna nota come “Grotta di Fra’ Giovanni Morifet” in cui l’omonimo frate francescano di origine francese vissuto nel 1500 andò a vivere in eremitaggio fino al giorno in cui morì.

Va detto infine che dal Colle della Croce, in particolare dal sagrato del Convento della Croce, si può ammirare un ottimo panorama sulla città di Scicli e sulle aree iblee limitrofe.

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