Scicli, Eremo del Beato Guglielmo Buccheri

Scicli

Eremo del Beato Guglielmo Buccheri

Dietro la Chiesa di Santa Maria la Nova, raggiungibile dalle Vie Selinunte e San Guglielmo (venendo rispettivamente dalle Vie Santa Maria la Nova e Dolomiti), è ubicata la cappella dell’Eremo del Beato Guglielmo Buccheri, l’eremita originario di Noto (SR) a cui venne dato il soprannome di “Cuffitedda” (dal copricapo che indossava), che nella seconda metà del secolo 1300 venne a vivere a Scicli in eremitaggio compiendo opere di bene (e presunti “miracoli”) fino alla sua morte avvenuta il 4 Aprile 1404, ed in seguito proclamato “Patrono di Scicli” insieme alla “Madonna delle Milizie”. Sul luogo in cui l’eremita ha vissuto posto allo sbocco di una piccola cavità iblea (in seguito nota come “Cava San Guglielmo”), venne costruito questo luogo sacro che ogni anno diviene meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli durante il periodo della festa in onore del “Beato Guglielmo Buccheri” che si tiene il secondo Sabato dopo Pasqua (mentre la sua memoria liturgica ricorre il 4 Aprile). Su questo luogo vi è inoltre una leggenda, quella del “cipresso” piantato dal “Beato Guglielmo Buccheri” presso il giardino collocato tra l’eremo e la vicina Chiesa di Santa Maria la Nova.

Il piccolo edificio sacro è posta a nordest della Chiesa di Santa Maria la Nova (con cui risulta essere comunicante) ed in origine era un “Dammusu” ossia un’abitazione dal tipico tetto basso che venne utilizzata dal “Beato Guglielmo Buccheri” come dimora, che poi venne riadattata ad edificio di culto. La facciata della chiesetta è delimitata da due pilastri che sorreggono il frontone superiore dell’edificio, coronato dalla Croce di pietra affiancata da quattro pinnacoli a coppa (due per lato), in cui sul vertice sinistro è posta una piccola nicchia campanaria; al centro vi è un corpo arcuato dove è posta la porta d’accesso, sormontata da una finestrella rotonda. A sinistra vi è un edificio ad apertura rettangolare. L’interno è caratterizzato da una stanza che ospita una Cappella votiva sorta sul luogo in cui l’eremita netino dimorava, coperta da una volta lignea. Dietro all’eremo è posto un piccolo giardino noto appunto come “Giardino di San Guglielmo” in cui si può ammirare il tronco rinsecchito del sopracitato cipresso, che secondo la tradizione è stato piantato dallo stesso eremita netino. 

Dietro la chiesa vi è lungo lo sbocco della Cava di San Guglielmo, il cui torrente in prevalenza secco si immette sotto Via Dolomiti in quello di Santa Maria la Nova.

L’Eremo del Beato Guglielmo Buccheri viene aperto al pubblico durante il periodo dei festeggiamenti in onore del “Santo Patrono” di Scicli, ricadenti nel periodo limitrofo al secondo Sabato dopo Pasqua, ma in seguito ad eventi culturali ed escursioni organizzate da varie associazioni culturali sciclitane esso può essere aperto in forma straordinaria. Per saperne di più su come e quando visitare l’eremo, bisogna comunque chiedere informazioni presso la limitrofa Chiesa di Santa Maria la Nova (numero di telefono + 39 0931 835 286).

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