Scicli, Ex Collegio del Ritiro – Palazzo Ribera

Scicli

Ex Collegio del Ritiro – Palazzo Ribera

Lungo le Vie Castellana e Peralta, presso l’area settentrionale del quartiere del centro storico sciclitano noto come “Altobello”, è collocato l’edificio settecentesco in cui vi era la sede del Collegio del Ritiro, appartenente ad un ente ecclesiastico facente capo alla Collegiata avente sede presso l’ex Chiesa Madre sciclitana di San Matteo.

Questo edificio conventuale, noto anche come “Collegio di Maria”, venne costruito nel 1757 riadattando un cinquecentesco palazzo nobiliare presumibilmente appartenuto alla famiglia Ribera dei Baroni di Santa Maria la Cava (di origine spagnola, ma che si stabilì a Scicli nella seconda metà del 1500, il cui esponente Girolamo Ribera acquisì il 16 Maggio 1638 il già citato titolo baronale), per poter ospitare numerose donne che vivevano in stato di indigenza. L’edificio venne poi requisito durante l’attuazione dell’eversione dell’asse sacro avvenuta a partire dal 1866 venendo utilizzato come abitazione privata. Su questo edificio sono stati condotti numerosi studi da parte di studiosi locali (tra cui citiamo Mario Pluchinotta e Antonino Carloti) per capire se l’attribuzione dell’immobile all’importante famiglia sciclitana dei Ribera è veritiera oppure no, ma ora come ora molti elementi farebbero presagire la certa appartenenza dell’edificio alla medesima, come ad esempio un’ala dell’edificio che mostra chiaramente elementi architettonici cinquecenteschi e bassorilievi raffiguranti tre stemmi nobiliari, che mostrerebbero simboli legati al blasone della famiglia baronale. Sempre secondo vari approfondimenti storici, il “Palazzo Ribera” nel 1642 ospitò al suo interno il Viceré di Sicilia nonché Conte di Modica “Don Giovanni Enriquez de Cabrera”. Dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693 il palazzo rimase gravemente danneggiato ma non crollò del tutto, anche se venne abbandonato dalla famiglia baronale (di cui alcuni membri continuarono a vivere presso Scicli, ma in abitazioni sicuramente molto più modeste). Dopo il terremoto l’edificio venne riconvertito ad uso conventuale inglobando un’altro edificio nobiliare noto come “Palazzo Pistone”. L’edificio è stato ultimamente aperto alle visite turistiche.

L’edificio è posto ad angolo tra le Vie Peralta e Castellana, in cui si affacciano rispettivamente il prospetto principale e quello secondario. La facciata di Via Peralta (numero civico 6) è contraddistinta dal corpo principale (facente ad angolo con Via Castellana) avente due ordini orizzontali, in cui in quello inferiore possiamo ammirare un elegante portale arcuato (da cui si accede all’interno dell’edificio) con elegante chiave di volta al centro, delimitato da eleganti pilastri che vanno a sorreggere un travone su cui è posto un balcone ad apertura rettangolare (sormontata anch’essa da un travone, ma più piccolo) posto sull’ordine superiore; a sinistra vi è un’apertura arcuata posta nell’ordine inferiore su cui vi è un travone sorretto da due colonnine (molto probabilmente si tratterebbe di un antico accesso ormai occultato), su cui vi è posta una finestra di forma rettangolare sormontata da un travone e delimitata nella parte inferiore da un’elegante balaustra. A destra vi è un lungo muro nella cui estremità vi è un’accesso arcuato, sopra il quale vi sono collocate nove arcate. Il prospetto di Via Castellana è più sobrio e presenta nell’ordine inferiore un portico arcuato d’accesso (chiuso da una saracinesca metallica), affiancato da due accessi rettangolari (oltre che da una finestra sormontata da un travone, facente parte di un accesso ormai murato posto in adiacenza all’angolo con Via Peralta), mentre sull’ordine superiore vi sono quattro finestre rettangolari sormontate sempre da travoni.

L’interno dell’edificio si affaccia presso un cortile interno dove possiamo ammirare l’originario palazzo cinquecentesco presumibilmente appartenuto alla famiglia Ribera, raggiungibile da una rampa di scale. Esso si presenta come un edificio sormontato da un’interessante merlatura recante due finestre ad arco cuspidato, e in cui possiamo ammirare vari stemmi araldici i cui simboli sarebbero riconducili al blasone della famiglia Ribera (formato da una serie di strisce orizzontali). L’interno dell’edificio possiede ariose stanze con elementi architettonici e decorativi settecenteschi, che un tempo ospitavano il Collegio del Ritiro di Scicli.

Anche se l’edifico attende una precisa destinazione di utilizzo, esso è aperto ad eventuali visite organizzate (per saperne di più clicca qui).

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