Scicli, Ex Convento di San Michele – Palazzo Carpentieri (Opera Pia “Carpentieri” – Museo del Costume Mediterraneo e della Cultura Materiale negli Iblei)

Scicli

Ex Convento di San Michele – Palazzo Carpentieri
(Opera Pia “Carpentieri” – Museo del Costume Mediterraneo e della Cultura Materiale negli Iblei)

L’ex Convento di San Michele, collocato dietro la Chiesa consacrata al “Santo Arcangelo”, è posto tra il tratto occidentale della Via Francesco Mormina Penna (numero civico 65), occupando il margine del quartiere noto come “Fiumillo” formato dalle Vie Fiumillo (da cui prende il nome) e Santa Teresa.

Questo edificio conventuale, appartenente alle “Suore Agostiniane” devote alla “Madonna di Valverde” venerata presso il Santuario collocato nell’omonimo centro abitato in Provincia di Catania, era già presente nel secolo 1500 e ciò è attestato vari documenti storici (perlopiù atti ecclesiastici) che ne confermano presenza e collocazione. Il convento assieme alla limitrofa chiesa vennero danneggiati dal sisma dell’11 Gennaio 1693 non venendo quasi del tutto distrutti, ma fu necessaria la ricostruzione di gran parte dell’edificio che iniziò intorno al 1750 ad opera dell’architetto siracusano Michelangelo Alessi, coadiuvato dal suo concittadino (nonché protagonista della ricostruzione post sismica) Rosario Gagliardi. I lavori di costruzione dell’edificio conventuale iniziarono nel 1770 terminando nel secolo 1800, venendo guidati dall’architetto palermitano Giuseppe Fama che si interessò anche del completamento della limitrofa Chiesa di San Michele Arcangelo. Dopo l’Unità d’Italia, in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, il convento venne sconsacrato e la limitrofa Chiesa di San Michele Arcangelo appartenne all’attuale parrocchia della Chiesa Madre di Scicli divenendone “rettoria”. Gran parte dell’edificio conventuale venne acquisito dal sacerdote sciclitano Francesco Carpentieri che, in seguito al suo testamento redatto il 16 Febbraio 1883, volle che all’interno dell’ex convento divenuto nel frattempo sua dimora e per questo noto anche come “Palazzo Carpentieri”, vi venisse collocato un orfanotrofio per ospitare, educare ed inserire in ambito lavorativo gli orfani sciclitani che vivevano in povertà ed indigenza. L’orfanotrofio divenne una vera e propria “Opera Pia” il cui nome era quello di “Ricovero Carpentieri” il cui statuto venne approvato il 15 Giugno 1899. Oggigiorno una parte di questo edificio è utilizzato come ospizio per gli anziani curato dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, mentre un’altra ala dell’ex Convento delle Agostiniane è divenuta nel sede dal Dicembre 2007 del “Museo del Costume Mediterraneo e della Cultura Materiale degli Iblei”, un importante sito museale di tipo etno – antropologico dedicato ai vari capi di abbigliamento utilizzati nella Sicilia sudorientale tra il 1700 e il 1900.

Il prospetto principale dell’ex Convento delle Agostiniane è posto lungo il tratto occidentale della Via Francesco Mormina Penna di fronte all’ala ovest del Palazzo Spadaro, presentando un’austera facciata di due ordini orizzontali. L’ordine inferiore reca al centro il principale accesso all’ex convento (sede sia dell’Opera Pia Carpentieri che del Museo del Costume), formato da un portico arcuato delimitato da due pilastri che sorreggono un elegante travone, affiancato da otto portoni ad apertura arcuata (rispettivamente cinque a sinistra e tre a destra dell’accesso principale) all’interno dei quali vi sono vari esercizi commerciali collocati all’interno di locali ricavati da vani collocati nel piano inferiore dell’edificio. L’ordine superiore reca sette balconi incassati nella parete, aventi apertura rettangolare sormontata da un travone (a sinistra del balcone centrale è posta una finestrella della medesima forma). I prospetti delle Vie Santa Teresa e Fiumillo presentano sempre due ordini orizzontali, comprendenti accessi e finestre arcuate; degno di nota è il cancello posto in Via Fiumillo che conduce al cortile interno dell’edificio, ossia l’ex chiostro del Convento delle Agostiniane, in cui possiamo ammirare varie finestre e balconi ad apertura rettangolare sormontati da travoni, ma anche un’interessante veranda interna. Al centro del cortile vi è posto un piccolo giardino mediterraneo.

L’interno dell’edificio possiede stanze con elementi architettonici originari dell’epoca di costruzione che ospitano al loro interno sia l’Opera Pia Carpentieri che il Museo del Costume e della Cultura Materiale negli Iblei, che si affacciano all’interno del sopracitato ex chiostro in cui possono tenersi anche eventi di vario tipo.

I locali interni dell’Opera Pia Carpentieri sono caratterizzati dagli alloggi per le suore del Santissimo Sacramento e degli anziani, ricavati all’interno delle celle in cui dimoravano le monache agostiniane; da citare la presenza della Cappella posta all’interno dell’edificio in cui sono poste varie opere contemporanee di arte sacra, oltre a vari locali di servizio (lavanderia, cucina, infermeria ecc…) www.operapiacarpentieri.it.

L’ala ospitante il Museo del Costume e della Cultura negli Iblei, ubicata nel piano inferiore del palazzo ex convento i cui interni sono caratterizzati da volte a botte, si compone di vari spazi espositivi curati dall’associazione culturale sciclitana “L’Isola”, in cui possiamo ammirare vari capi di vestiario maschili e femminili del 1700, del 1800 e della prima metà del 1900, a cui si aggiungono copricapi, scarpe, indumenti di vario tipo, monili, spille ecc… Da citare la presenza di materiale fotografico e la presenza di spazi espositivi di tipo antropologico in cui è possibile ammirare vari oggetti del passato tra cui antichi telai utilizzati per la tessitura, attrezzi da cucina, stoviglie ecc…

Il museo lo si può visitare tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 23.00. L’ingresso richiede un biglietto di 3,50 euro (l’accesso al museo è gratuito per i minori inferiori ai 9 anni). Per saperne di più visita i siti web www.associazioneisola.it e www.museocostume.it oltre alla pagina facebook del Museo del Costume.

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