Scicli, Festa di San Bartolomeo Apostolo

Scicli

Festa di San Bartolomeo Apostolo

La festa consacrata a “San Bartolomeo Apostolo” viene celebrata a Scicli il 24 Agosto di ogni anno (anche se in alcune annate è stata celebrata la Domenica limitrofa a questa data), ed è un’importante ricorrenza che ricade nel periodo “finale” del mese di Agosto essendo di fatto l’ultima “festa estiva” cittadina di tipo religioso, andando di fatto a chiudere un ciclo di eventi sacri iniziato con la festa della “Madonna delle Milizie” (celebrata alla fine di Maggio). Comunque sia questa festa, che comprende anche concerti di musica sacra ed eventi vari, ancora oggi è molto sentita dagli sciclitani, in particolare coloro che abitano presso lo storico quartiere noto appunto come “San Bartolomeo”, sorto attorno alla chiesa consacrata al “Santo Apostolo” e comprendente la limitrofa area rupestre di Chiafura. Infatti i festeggiamenti sono curati proprio dalla comunità parrocchiale appartenente alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, ed in particolare dall’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso facente capo al suddetto edificio sacro.

Storia di “San Bartolomeo”

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Della vita di “San Bartolomeo Apostolo”, nato in Giudea (non si sa se prima o dopo di Cristo) si sa ben poco, dato che le sue notizie le si hanno da frammentarie fonti storiche citate nel Vangelo di Giovanni e negli Atti degli Apostoli (libri contenuti nel “Nuovo Testamento” della Bibbia.

Si sa che era conoscente dell’apostolo Filippo che, durante una predicazione tenuta da “Gesù Cristo” disse lui “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret”, ma Bartolomeo (noto anche come “Natanaele”) rispose “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”. Filippo dicendogli “Vieni e vedrai” lo invitò ad incontrare Gesù che, appena vide Bartolomeo gli disse “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Bartolomeo sentendosi un po’ spiazzato chiese al “Cristo” come sapeva di lui, e Gesè rispose “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Bartolomeo capì che davanti a lui aveva il tanto atteso Messia ed esclamò “Rabbi (Maestro), tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”. A questa affermazione Gesù gli rispose “Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa”. Da allora Bartolomeo fece parte degli “Apostoli” che seguivano il “Cristo” lungo l’allora Giudea.

Dopo i fatti della “Morte e Resurrezione di Cristo”, secondo la tradizione cristiana l’Apostolo Bartolomeo andò a predicare il “Culto Cristiano” in Mesopotamia, Siria, Persia, India e Atropatene (attuale nazione dell’Azerbaigian), compiendo importanti miracoli (guarigioni, liberazioni dal demonio ecc…) e subendo il martirio presso quest’ultima area geografica anche se notizie certe di ciò non ve ne sono. Sempre secondo i Dottori della Chiesa “Sant’Agostino d’Ippona”, “Sant’isidoro di Siviglia” e “Beda il Venerabile” che molto probabilmente si affidarono a “fonti non scritte” o a documentazione ormai andata perduta (comprendenti il sopracitato operato del martire), l’Apostolo Bartolomeo venne ucciso mentre predicava nella regione dell’Atropatrene (anche se viene citata anche la Siria) venendo condannato a morte dall’allora sovrano Astiage che, istigato da alcuni sacerdoti che adoravano divinità oggi ritenute vicine al satanismo, venne condannato a morte venendo scuoiato vivo prima e in seguito decapitato presso la città nota come “Albanopoli”. 

Comunque sia non si sa con precisione come sia morto l’Apostolo, il periodo della sua morte e neppure il suo preciso operato, ma molto probabilmente egli cessò di vivere qualche decennio dopo la morte di Cristo (crocifisso nell’anno 33 d.C.). 

Le presunte reliquie dell’Apostolo Bartolomeo che venne proclamato “Santo” in quanto martirizzato per aver predicato il cristianesimo e la cui memoria liturgica ricade il 24 Agosto, nel periodo dell’Impero Romano vennero rinchiuse in una cassa, portate in Mesopotamia e qui seppellite molto presumibilmente nel periodo tra il 100 e il 200 d.C. (non si sa il nome della località in cui era posta la tomba dell’apostolo). L’urna con il corpo del “Santo Apostolo” venne però gettata in mare e, trascinata dalle correnti marine, riemerse presso l’isola di Lipari (facente parte dell’arcipelago delle Isole Eolie, facenti parte dell’attuale Provincia di Messina) nella data del 13 Febbraio 264 d.C.

La cassa, secondo la tradizione popolare, venne rinvenuta dal Vescovo Agatone (altra figura misteriosa del cristianesimo) che proclamò “San Bartolomeo” col titolo di “Patrono di Lipari e delle Isole Eolie”. In seguito il vescovo si rifugiò presso l’attuale località di Brucoli (frazione di Augusta) in Provincia di Siracusa presso le grotte poste all’interno dell’Eremo della Madonna dell’Adonai per sfuggire alle persecuzioni cristiane, mentre le spoglie del “Santo Apostolo” rimasero tumulate a Lipari. In seguito all’invasione araba della Sicilia avvenuta tra i secoli 800 e 900, venne ritrovata la tomba di “San Bartolomeo” e i suoi resti mortali vennero sparsi lungo l’attuale cittadina di Lipari. Le ossa vennero raccolte da un eremita che viveva sull’isola liparota che le raccolse (si dice grazie all’ausilio dello stesso “Santo” che gli apparve in sogno) e le ripose dentro un’urna che venne affidata ad una nave il cui equipaggio stava fuggendo verso la Campania. Questa nave sbarcò a Salerno e le ossa del “Santo Apostolo” vennero affidate al principe longobardo Sicardo che le portò a Benevento, in cui oggi sono poste all’interno della Basilica di San Bartolomeo Apostolo.

“San Bartolomeo Apostolo” è il protettore dei conciatori di pelli ed è invocato per le guarigioni delle malattie alla pelle ed in Sicilia è venerato a Lipari e presso le Isole Eolie (ME), Geraci Siculo e Ustica (PA); in Provincia di Ragusa viene venerato come “Patrono” a Giarratana, mentre in Sicilia Orientale gode di una certa venerazione anche a Caltagirone (CT) e a Città Giardino – Frazione di Melilli (SR).

[riduci]

Culto sciclitano a “San Bartolomeo Apostolo”

La principale area di culto devota a “San Bartolomeo” situata in Sicilia è ubicata presso le Isole Eolie (in particolare presso Lipari) di cui è “Patrono” e da cui, con molta probabilità è cominciato a diffondersi in altre aree dell’isola sin dall’epoca bizantina. Presso la Sicilia sudorientale (corrispondente alla zona nota col nome di “Val di Noto”), esso era localizzato in aree poste sui Monti Iblei tra le attuali Province di Siracusa e Ragusa; infatti in alcune chiese rupestri, tra cui la “Grotta dei Santi” di Contrada Pianette tra Noto e Palazzolo Acreide, vi è una raffigurazione del “Santo Apostolo”, mentre una forte venerazione si ebbe presso l’antica “Cerretanum” ossia la medievale Giarratana posta sul colle di “Terravecchia” che poi crollò in seguito al sisma dell’11 Gennaio 1693 venendo ricostruita più a sud e con essa la sontuosa chiesa consacrata a “San Bartolomeo”, venerato tuttora come “Santo Patrono” della cittadina giarratanese.

A Scicli l’esistenza della Chiesa consacrata a “San Bartolomeo” è attestata già dal secolo 1400, ed essa divenne uno dei più importanti luoghi di culto cittadini sorti al di fuori del nucleo medievale cittadino posto sul limitrofo Colle San Matteo. Il culto al “Santo Apostolo” era garantito dalla Confraternita a lui consacrato, che ricevette anche un sostanzioso lascito economico da parte del filantropo sciclitano Pietro Di Lorenzo noto come “Busacca”.

La festa in onore del “Santo Apostolo” dovrebbe risalire al periodo tra i secoli 1500 e 1600 (in cui tra l’altro la chiesa venne ingrandita ed abbellita per volere del barone Don Giuseppe Miccichè), ma che venne interrotta in seguito al sisma dell’11 Gennaio 1693, nel quale (con molta probabilità) andarono persi sia il preesistente simulacro mentre l’urna reliquiaria resistette (seppur con qualche danneggiamento). Dal 1700, in seguito alla ricostruzione dell’edificio sacro, venne ricollocata al suo interno l’attuale statua raffigurante “San Bartolomeo” mentre l’urna argentea, oltre a quelle di altri “Santi”, cominciò a contenere anche una piccola reliquia (frammento osseo) appartenente a “San Bartolomeo Apostolo”.

I festeggiamenti, che in precedenza veniva festeggiata ad annate alterne portando in corteo anche la “Santa Cascia” (ossia l’urna in argento), oggi sono curati dall’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, e viene celebrata il 24 Agosto di ogni anno (o in date limitrofe al medesimo giorno) con la processione della statua raffigurante appunto il “Santo Apostolo”. Oltre a ciò vi sono eventi di vario tipo che allietano questa importante festività sciclitana molto sentita dai “Sammartulimiari” (ossia gli abitanti del quartiere limitrofo alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo).

I festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo”

Il periodo preparatorio alla festa e gli eventi correlati ad esso (giorni che precedono la data del 24 Agosto) 

Il periodo di festa in onore di “San Bartolomeo” comincia all’incirca tre giorni prima della data del 24 Agosto, andando a formare il cosiddetto “Triduo di Preparazione” ai festeggiamenti che si celebra presso la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (in cui i fedeli potranno dare onore al simulacro del “Santo Apostolo”). In questi tre giorni che vanno a comprendere anche la “Vigilia” della festa (21, 22 e appunto 23 Agosto), vengono celebrate solenni Messe in chiesa verso le ore 19.30 (precedute dalla recita del Rosario).

Nel frattempo, all’interno della “sala capitolare” della chiesa, in questi tre giorni vengono organizzate mostre artistiche riguardanti argenteria e antichi paramenti sacri utilizzati all’interno dell’edificio sacro (che in verità durano per gran parte del mese di Agosto e per i primi giorni di Settembre, ma che trovano il loro culmine durante questi festeggiamenti), che si possono visitare dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Inoltre (se in programma) vi sono degustazioni di prodotti tipici locali e spettacoli di vario tipo.

La Festa di “San Bartolomeo”
(24 – 25 Agosto)

La Processione della statua di “San Bartolomeo” (24 Agosto)

Il 24 Agosto inizia ufficialmente la festa in onore di “San Bartolomeo Apostolo” con lo scampanio alle ore 08.00 delle campane della Chiesa di San Bartolomeo che annunziano appunto l’arrivo della festività. L’edificio sacro rimarrà aperto per tutta la giornata, dando modo ai devoti di onorare il simulacro del “Santo Apostolo”.

Alle ore 19.30 all’interno della Chiesa di San Bartolomeo si tiene la solenne Messa serale, seguita da un buon numero di fedeli, che andrà a precedere la Processione. Dopo la funzione, il simulacro del “Santo Apostolo” viene issato sul fercolo con cui esso verrà condotto in corteo per le vie del centro storico sciclitano.

Alle ore 20.30 vivaci scampanii e accensioni pirotecniche salutano l’uscita in Processione della statua di “San Bartolomeo Apostolo”, accolta con devozione dai devoti che lo seguiranno in corteo, ma anche dalle allegre marce eseguite dalla locale banda musicale.

La processione, uscendo dal sagrato della chiesa, percorrerà le Vie Guadagna e San Bartolomeo arrivando presso la centrale Piazza Italia, da cui imboccherà il tratto sud di Corso Garibaldi dove, tramite la Via Roma, arriva presso il Largo Gramsci percorrendo così il tratto orientale di Corso Mazzini fino alla Via Nazionale, scendendo nuovamente in Piazza Italia da cui, ripercorrendo le Vie San Bartolomeo e Guadagna, essa fa ritorno presso il sagrato della chiesa d’appartenenza.

L’arrivo di “San Bartolomeo” viene accolto con accensioni pirotecniche che annunziano il rientro in chiesa del simulacro, che avviene tra applausi e scampanii.

Dopo la processione, la serata prevede (se in programma) spettacoli curati da artisti locali e degustazioni di prodotti tipici.

Gli eventi del 25 Agosto e la conclusione dei festeggiamenti

Il 25 Agosto, ultimo giorno dei festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo”, all’interno della sua chiesa si tiene la solenne Messa delle ore 19.30, a cui segue un concerto di musica sacra (curato sempre da artisti locali) che inizia alle ore 20.30 circa.

Dopo il concerto, con un sorteggio benefico, terminano i festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo”, la cui statua viene poi riposta nel suo Altare rimanendo esposta alla venerazione dei fedeli fino alla festa dell’anno seguente.

Per saperne di più visita il sito web www.ilovescicli.it e le pagine facebook Chiesa Madre di Sant’Ignazio di Loyola – Chiesa San Bartolomeo e “Scicli in Festa e Dintorni”.

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