Scicli, Palazzo Bonelli – Patanè

Scicli

Palazzo Bonelli – Patanè

Proseguendo lungo la Via Francesco Mormina Penna, arriviamo presso lo spiazzale comunicante con la Via Fiumillo in cui a poca distanza dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, al numero civico 53 troviamo uno dei più interessanti edifici nobiliari di Scicli, il Palazzo Bonelli – Patanè. Questa abitazione in stile tardo neoclassico venne costruita nell’ultimo decennio del 1800 per volere del Cavaliere Ignazio Bonelli, che acquisì un edificio appartenuto alle nobili famiglie Ribera e Alfieri, che venne ampliato e decorato internamente dal pittore avolese Raffaele Scalia che, tra il 1937 e il 1938 affrescò gran parte delle sale interne dell’edificio. Alla medesima famiglia apparteneva la neogotica “Villa Ruben” posta in Contrada Piano Sant’Agata, progettata nel 1902 dall’architetto sciclitano Ignazio Emmolo (vedi link “Villa Ruben” nella pagina precedente per saperne di più). Oggi il palazzo, divenuto di proprietà dell’imprenditore Mariano Patanè, dopo vari interventi di restauro tra il 2015 e il 2018, è stato aperto al pubblico ed è oggetto di visite guidate curate dall’associazione sciclitana “Sicilia Ospitalità Diffusa”, facendo parte delle tante attrazioni monumentali che la città di Scicli offre.

Il prospetto del Palazzo Bonelli – Patanè è contraddistinto da una facciata di due ordini orizzontali divisi da una trabeazione centrale, delimitati ai lati da due pilastri a base bugnata terminanti con capitelli di tipo corinzio, divisa a sua volta in due corpi verticali da un pilastro del medesimo tipo collocato al centro dell’edificio. Il corpo alla nostra destra è quello “principale” presentando nell’ordine inferiore il portale arcuato d’ingresso, decorato da un’artistica chiave di volta ma anche da fregi floreali in bassorilievo, e delimitato da quattro pilastri sempre a capitello corinzio (due per lato); di fianco vi sono due portali più piccoli (uno per lato) anch’essi arcuati. L’ordine superiore reca al centro il balcone principale del palazzo, sorretto da eleganti mensoloni decorati da bassorilievi geometrico – floreali, racchiuso da inferriate in ferro battuto, avente un’apertura rettangolare delimitata da pilastri che vanno a sorreggere un travone merlato su cui è posto il timpano spezzato recante al centro uno stemma araldico. Il corpo sinistro della facciata reca nell’ordine inferiore due aperture, di cui una rettangolare sormontata da un travone che conduce all’interno di un esercizio commerciale, ed una arcuata che è stata murata successivamente, collocate rispettivamente a destra e a sinistra; l’ordine superiore reca due balconi sorretti da mensoloni aventi anch’essi eleganti fregi geometrico – floreali decorativi, racchiusi sempre da inferriate in ferro battuto e aventi aperture rettangolari sormontate da travoni con fregi floreali recanti al centro un mascherone fanciullesco, su cui vi sono collocati timpani semicircolari a base chiusa. Un’elegante merlatura orla l’intero frontone dell’edificio. Il retro del palazzo, presentante tre ordini contraddistinti dalla presenza di finestre e balconi ad apertura rettangolare (di cui quelli posti nell’ordine centrale incassati nella parete, a differenza di quelli collocati nell’ordine superiore), presenta un’elegante veranda che si affaccia sull’area retrostante all’ex Convento di Santa Maria del Gesù.

L’interno del Palazzo Bonelli – Patanè presenta ancora un’atmosfera legata all’aristocrazia siciliana a cavallo tra il 1800 e il 1900 dato che gran parte delle sue stanze presentano elementi di alto pregio architettonico e decorativo in stile tardo neoclassico che annoverano timpani, colonne e merlature, nonché i vari affreschi dipinti dal pittore Raffaele Scalia. Innanzitutto possiamo ammirare l’elegante atrio d’ingresso con decorazioni in stucco in cui è collocata la scala marmorea d’accesso al piano superiore, mentre sotto di essa possiamo raggiungere il cortile interno dell’edificio. Il piano superiore del palazzo presenta eleganti saloni ai cui elementi architettonici in stile tardo neoclassico, si aggiungono gli affreschi del pittore Raffaele Scalia raffiguranti vari temi che annoverano raffigurazioni puramente decorative, associate ad episodi “mitologici” adornanti la volta delle stanze “nobili” dell’edificio, arricchite tra l’altro anche da interessanti mobili d’epoca. Va infine detto che, sotto il palazzo, vi è documentata da presenza di una sorgente idrica nota come “Fontana Ribera”, che prende il nome dai primi proprietari dell’edificio.

La visita al Palazzo Bonelli – Patanè richiede un ticket d’ingresso di 9 euro (l’ingresso per i minori inferiori ai 10 anni è gratuito). Per saperne di più su come e quando visitare il Palazzo Bonelli – Patanè cliccate qui.

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