*Scicli, Rovine del Convento di Sant’Antonino

Scicli

*Rovine del Convento di Sant’Antonino

Lungo la sponda sinistra della Fiumara di Modica, a poca distanza dall’Ospedale “Busacca”, vi è posto l’ex Convento di Sant’Antonio di Padova ma meglio noto come “Sant’Antonino”, posto all’interno di un terreno privato e ormai ridotto allo stato di rudere. Esso è raggiungibile o dalla Via Iesolo guadando il corso della Fiumara di Modica, oppure dalla Via Valverde costeggiando la sponda occidentale del fiume.

Il Convento di Sant’Antonino era un monumentale edificio ecclesiastico che era posto al di fuori della città sciclitana, appartenente un tempo all’ordine francescano dei Frati Minori Conventuali. Esso venne costruito nel secolo 1300 assieme alla limitrofa chiesa a cui venne aggiunta una cupola in stile gotico nel 1400. Il convento venne in seguito ampliato tra il 1514 e il 1522 circa. In seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 il convento e la chiesa crollarono, venendo poi ricostruiti durante il secolo 1700. Nel 1866, in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto dal Regno d’Italia, il Convento di Sant’Antonino venne abbandonato e sconsacrato. L’edificio a causa dell’incuria e dell’abbandono, subì gravi danni che culminarono in vari crolli che ne hanno compromesso la struttura, riducendola allo stato di rudere.

Oggi il convento è posto all’interno di un terreno privato, ma si ha la disponibilità da parte dei proprietari nel cedere l’immobile affinché i restauri conservativi possano iniziare al più presto possibile; questo edificio dall’alta valenza storica dovrebbe essere destinato ad uso turistico – culturale dato che nel 1993 l’assessorato ai beni culturali della Regione Sicilia ha ritenuto l’ex convento “di notevole interesse storico e artistico”; inoltre  il Comune di Scicli nel 2006 ha acquisito i dati di uno studio sull’edifico condotto dalla facoltà di architettura dell’Università di Genova, in cui viene fatto appunto notare che l’edificio è in avanzato stato di degrado e, andrebbe quindi restaurato in maniera urgente, magari collegando l’area in cui esso è collocato al centro abitato sciclitano, anche tramite una passerella che scavalca la Fiumara di Modica rendendone più facile l’accesso da parte di coloro che volessero visitare l’ex edificio conventuale.

Del Convento di Sant’Antonino oggi rimane mezza chiesa e le mura perimetrali del limitrofo edificio monastico.

La chiesa (o per meglio dire, ciò che ne rimane) è ormai quasi del tutto scoperchiata, la facciata non esiste più in quanto crollata, così come gran parte della volta. Dell’edificio sacro possiamo ammirare ciò che rimane delle mura perimetrali dell’unica navata caratterizzate da elementi architettonici in stile barocco settecentesco, tra cui sei arcate (tre per lato) delimitate da pilastri aventi capitelli in stile corinzio, all’interno delle quali vi erano posti alcuni Altari laterali. In fondo è posta l’area del presbiterio di cui possiamo ammirare l’Altare Maggiore formato da eleganti colonne i cui capitelli sormontano eleganti mensoloni, che vanno ad inquadrare una nicchia arcuata al centro. Presso il retrostante catino absidale vi è posto un elegante fregio barocco raffigurante una raggiera che simboleggia lo “Spirito Santo” (ormai ampiamente compromessa).

Dell’adiacente convento possiamo ammirare le mura perimetrali, tra cui una veranda avente aperture rettangolari sorretta da un porticato formato da due profonde arcate (poste nel prospetto meridionale); all’interno vi sono i resti dei pochi ambienti conventuali, al centro dei quali è collocato quello che era il chiostro interno

Va detto infine che, se si ha intenzione di esplorare l’ex Convento di Sant’Antonino (la cui esplorazione per ovvie ragioni è sconsigliata a chi soffre di patologie psico – fisiche di varia natura), va fatta molta attenzione in quanto l’edificio risulta pericolante e il rischio di crolli è piuttosto alto.

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