*Scicli, Valle del Fiume Irminio; Tratto “Giummarra – Maestro – Fornelli – Plaja Grande – Foce del Fiume Irminio” (Sorgente Giummarra – Area iblea, Masseria e sito archeologico di Contrada Maestro – Necropoli di Contrada Fornelli – Area iblea di Contrada Maulli – Plaja Grande e “Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta del Fiume Irminio” – Foce del Fiume Irminio)

Scicli

Valle del Fiume Irminio

*Tratto “Giummarra – Maestro – Fornelli – Plaja Grande – Foce del Fiume Irminio”
(Sorgente Giummarra – Area iblea, Masseria e sito archeologico di Contrada Maestro – Necropoli di Contrada Fornelli – Area iblea di Contrada Maulli – Plaja Grande e “Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta del Fiume Irminio” – Foce del Fiume Irminio)

L’ultimo tratto del Fiume Irminio è posto tra le località di Donnalucata – Plaja Grande e Marina di Ragusa, in cui il fiume attraversa una breve pianura prima di sfociare nel Mare Mediterraneo. Esso comprende (andando in direzione nordest – sudovest) l’area della “Sorgente Giummarra” posta in Contrada Ferraro, le limitrofe Contrade Maestro, Fornelli e Maulli che comprendono interessanti siti archeologici, e infine il tratto che interessa la Riserva Naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio, particolare area naturalistica posta presso lo sbocco del corso d’acqua nel Mare Mediterraneo, ad ovest della spiaggia di Plaja Grande.

Queste aree si possono raggiungere da Scicli e Donnalucata tramite le S.P. 63, S.P. 89 e S.P. 127 Donnalucata – Marina di Ragusa.

Tratto “Giummarra – Maestro – Fornelli – Maulli”

Da Scicli tramite la S.P. 95 Scicli – Spinazza – Giardinelli (il cui imbocco è posto a sud dell’Ospedale Busacca) o da Donnafugata tramite le S.P. 127 e 89 per Marina di Ragusa, raggiungiamo la rotatoria con la S.P. 89 andando in direzione “Contrada Ferrante” oltrepassando le Contrade Maestro e Fornelli (di cui parleremo più sotto) e arrivando presso il ponte che scavalca il Fiume Irminio. Dopo averlo oltrepassato percorriamo un sentiero sterrato posto immediatamente alla nostra destra (venendo da Scicli – Donnalucata), che costeggia la sponda nord del corso d’acqua arrivando presso l’area in cui è ubicata la “Sorgente Giummarra”, che alimenta il corso del fiume nel tratto posto tra le Contrade Ferrante e Maestro.

A meridione di questo tratto del Fiume Irminio è posta la Contrada Maestro, area iblea attraversata dalla S.P. 89 facente capo ad un breve altopiano che domina l’antistante vallata in cui scorre il Fiume Irminio, dominata dalla “Masseria Maestro”. L’area la si raggiunge dalla medesima strada provinciale arrivando presso la serie di tornanti limitrofi alla già citata masseria (posta alla nostra sinistra venendo da Scicli) che si presenta come un grosso caseggiato (attualmente di proprietà privata ed avente sempre funzioni agricolo – zootecniche) composto dalla residenza feudale ed affiancato da stalle e magazzini che si affacciano presso l’ampio cortile centrale.

Presso il retro della masseria è posto il sito archeologico che però si può raggiungere dalla S.P. 63 tramite un sentiero alla nostra destra (posto poco più a sud del ponte che scavalca l’ultimo tratto del Fiume Irminio), delimitato da una sbarra di ferro e da un cartello che indica il confine della riserva naturale antistante alla foce del medesimo corso d’acqua; da qui arriviamo nei pressi di un impianto serricolo in cui vi è un bivio in cui dobbiamo proseguire alla nostra sinistra per poter raggiungere il sito di Contrada Maestro (seguendo una stradina posta in direzione della Masseria Maestro), mentre a destra si raggiunge un’altra area archeologica posta presso la Contrada Fornelli.

Il sito archeologico di Contrada Maestro è piuttosto vasto e venne studiato a partire dal 1949 dall’archeologo genovese Luigi Bernabò Brea, venendo esplorato successivamente da archeologi locali tra i quali figurano lo sciclitano Pietro Militello e il ragusano Giovanni Di Stefano, che condusse una serie di scavi nell’area tra il 1983 e il 1985. Dagli studi effettuati si presume che quest’area venne popolata sin dal periodo protostorico ospitando un insediamento la cui datazione va dal 1800 al 1300 a.C. Dal 1200 a.C. quest’area venne popolata dai siculi a cui seguirono i greci (la cui frequentazione dell’area risalirebbe a partire dal 700 a.C.), che fondarono un villaggio rurale con annesso emporio commerciale che dipendeva dalla vicina città di Kamarina (fondata nel 598 a.C.); il sito venne abbandonato con molta probabilità a causa della guerra tra Kamarina e Siracusa (552 a.C.).

Di questo villaggio, i cui ruderi sono transennati (in quanto l’area è ancora sotto vincolo archeologico, oltre ad essere di proprietà privata), vi sono i basamenti di quattro edifici classificati come “Case A, B, C e D” delimitati da stradine laterali. In quest’area sono stati rinvenuti vari reperti ceramici di epoca neolitica e greca (tra questi ultimi varie stoviglie e anfore), alcuni dei quali posti presso il Museo Archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa.

A sudest vi è posto il sito funerario di Contrada Fornelli collocato a ridosso di una parete rocciosa, raggiungibile da una mulattiera che si collega al sopracitato impianto serricolo, in cui vi sono poste tombe rupestri del IV secolo d.C. (301 – 400 d.C.) composte da sepolcri a camera e loculi ad “arcosolio”; nell’area limitrofa sono stati rinvenuti anche sepolcri a fossa.

In tutta l’area comprendente questo tratto del Fiume Irminio sono stati rinvenuti inoltre moltissimi reperti archeologici, mentre nell’immediato entroterra (visibili dalla S.P. 89) vi sono varie “Pirrere” ossia cave di pietre inutilizzate, riconoscibili per i tagli regolari posti nei limitrofi rilievi iblei da cui venivano estratti blocchi di pietra.

Tratto “Plaja Grande – Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta del Fiume Irminio – Foce del Fiume Irminio”

L’ultimo tratto del Fiume Irminio, posto ad ovest della località balneare sciclitana nota come “Plaja Grande”, raggiungibile dalla S.P. 89 seguendo le indicazioni per l’omonima frazione amministrativa, composta da agglomerati di case residenziali poste lungo il Torrente Piano Grande, breve corso d’acqua che sfocia presso il Mare Mediterraneo a sud del centro abitato, caratterizzato da una larga spiaggia sabbiosa tra le più rinomate del ragusano, delimitata ad est dalla scogliera di Contrada Giardinelli, e ad ovest dalla foce del Fiume Irminio.

Infatti ad occidente del centro abitato di Plaja Grande, vi è posto il tratto terminale del Fiume Irminio (circondato da folti canneti), che solca l’area in cui è ubicata la “Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta del Fiume Irminio”, i cui ingressi sono posti sulla S.P. 63 che collega Donnalucata a Marina di Ragusa rispettivamente ad ovest dell’albergo “Donnalucata Resort” (sponda destra in territorio sciclitano) in Contrada Passo Forgia di Scicli, e dopo il viadotto che scavalca il corso del fiume da una traversa posta sempre alla nostra sinistra in cui vi è posta la segnaletica che indica l’ingresso alla riserva posta alla nostra sinistra, collocata presso la Contrada Gravina – Maulli di fronte all’incrocio con la strada che dalla S.P. 63 conduce alla Contrada Fontana Nuova (sponda sinistra del fiume in territorio ragusano); subito dopo il viadotto vi è posto inoltre alla nostra destra presso la Contrada Palma, l’ingresso ad una masseria rurale restaurata, che al suo interno ospita il “centro visite” comprendente un piccolo museo naturalistico.

La riserva, una delle più importanti del ragusano, venne istituita il 7 Giugno 1985 per salvaguardare questa particolare area boschiva costiera posta a ridosso della foce del Fiume Irminio ed oggi essa è una delle principali mete naturalistiche della Provincia di Ragusa avente anche un’interessante valenza storico – archeologica. L’area boschiva a ridosso dell’ultimo tratto del Fiume Irminio era però molto estesa, ma a causa dello sfruttamento del legname, essa andò a ridursi venendo quindi salvaguardata con l’istituzione di questa riserva.

Il tratto sciclitano della riserva il cui ingresso delimitato da un cancello verde, è posto ad ovest dell’hotel “Donnalucata Resort”; da qui seguiamo un sentiero che costeggia la sponda orientale di questo tratto del fiume arrivando presso la vicina spiaggia sabbiosa di Contrada Passo Forgia di Scicli. In quest’area vi sono i resti di un insediamento abitativo di epoca greca riconducibile ad uno scalo marittimo posto presso l’area della foce, mentre più ad est oltre all’area di Contrada Giardinelli, vi è posta la spiaggia della frazione sciclitana di Plaja Grande in cui vi la foce di un modesto corso d’acqua noto come “Vallone Piano Grande”.

Il tratto ragusano di questa riserva posto presso la Contrada Gravina – Maulli, che è invece raggiungibile dalla sopracitata traversa posta a sud dell’incrocio tra la S.P. 63 per Donnalucata e Marina di Ragusa e la strada per la Contrada Fontana Nuova, ne è il più grande ed interessante per la presenza di un bosco solcato da quattro sentieri (“Sentiero del Gelso”, “Sentiero del Carrubo”, “Sentiero Retroduna” e “Sentiero Regia Trazzera”) e formato da alberi di eucalipto, pioppo e salice, oltre che varie specie erbacee ed arbustive quali il timo, il giglio di mare, il lentisco, il ginepro coccolone ecc…

Quest’area boschiva marina da rifugio a varie specie animali tra mammiferi (tra cui nutrie, volpi, conigli, donnole, qualche cinghiale ecc…), volatili (aironi, folaghe, gallinelle d’acqua, cormorani, martin pescatori, falchi di palude ecc…), anfibi (rane e rospi), rettili (serpenti innocui come il biacco, testuggini e lucertole) e varie specie di insetti.

Presso la scogliera posta ad occidente della foce del Fiume Irminio, contraddistinta da interessanti cavità marine, sono state rinvenute le rovine di antiche vasche scavate nella pietra in cui si produceva il “Garum” (una salsa ottenuta dalla fermentazione del pesce all’interno delle medesime). Presso la foce vi era posto un antico porto fluviale di epoca greca, che venne utilizzato anche nelle epoche successive (fino al periodo medievale) e citato anche dallo storico arabo Muhammad Al Idrisi come “Porto di Maulli” (il cui toponimo deriverebbe dall’arabo “Mahall” ossia “luogo di fermata”) in quanto questo fiume era navigabile fino all’area collocata tra Ragusa e Giarratana, avendo una portata idrica maggiore rispetto ai giorni nostri. Di questo porto, che svolgeva anche funzioni marittime, rimarrebbero poche irrisorie rovine poste lungo il tratto terminante del fiume e nei pressi della foce.

Da ammirare la foce in cui il Fiume Irminio, dopo aver solcato buona parte della Provincia di Ragusa per circa 55 chilometri, si immette nel Mare Mediterraneo. Le acque della foce e quelle marine antistanti ad essa, sono popolate da pesci che riescono a nuotare in acque salmastre quali anguille, cefali e spigole. Le limitrofe spiagge sabbiose poste ad est e ad ovest della foce del Fiume Irminio, sono caratterizzate da un litorale sabbioso e poco profondo, ma anche da dune di sabbia che si formano grazie alle onde marine e ai venti.

Va citata la presenza del “centro visite” della riserva naturale (facilmente raggiungibile dalla S.P. 63 dalla prima traversa posta ad ovest del Fiume Irminio alla nostra destra venendo da Scicli), comprendente una masseria restaurata comprendente un piccolo ma interessante museo naturalistico riguardante appunto quest’area boschiva posta a ridosso della foce del Fiume Irminio, comprendente anche un punto informazioni.

Infine va fatto notare che, a poca distanza da questa riserva naturale, presso le Contrade Palma, Fontana Nuova, Gelso, Eredità, Pulce, Gaddimeli e Castellana (rispettivamente ad ovest del Fiume Irminio e ad est dell’abitato di Marina di Ragusa), vi sono vari siti archeologico – naturalistici e aree marine molto interessanti (vedi sezioni del sito riguardanti “Ragusa” e “Marina di Ragusa” per saperne di più).

Per visitare la Riserva Naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio bisogna innanzitutto non gettare rifiuti all’interno di essa, non introdurre animali domestici al suo interno, non accendere fuochi e fare accampamenti, non molestarne la fauna e la flora, non praticare caccia e pesca all’interno di essa, non allontanarsi dai sentieri prestabiliti e soprattutto non praticare attività balneari lungo il fiume. Per informazioni più dettagliate sulla Riserva Naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio clicca qui.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Scicli